Brutti ma buoni

Brutti ma buoni, questi biscotti dall’aspetto non proprio accattivante che riusciranno però a conquistarvi fin dal primo morso.

brutti ma buoni

Brutti ma buoni: mi era capitato di assaggiarli ad una serata tra amici durante le feste di Natale. Da allora mi ripromisi di provarli ma non chiesi la ricetta utilizzata.

Qualche giorno fa, in occasione dell’Immacolata, preparai la crema pasticcera per gli sporcamuss, un dolce tipicamente barese, e mi avanzarono degli albumi. Nella dispensa avevo delle mandorle e quel ricordo dei brutti ma buoni si riaccese in me.

Così ho cominciato a guardare sul web cercando le dosi e la versione che più ritenevo idonee ai miei gusti e come succede di solito non seguo mai un’unica ricetta ma prendo spunto da tante per poi realizzarne una mia.

Il marito quando li ha visti ha esclamato ” ma che sono? sono proprio brutti!”, e certa del fatto mio (li avevo già assaggiati) l’ho invitato a provarne uno…insomma ora me li cerca con un’espressione golosa che vorrei farvi vedere. Quindi posso confermare che il nome “brutti ma buoni” è azzeccatissimo.

Sul web si trova per lo più la versione dei brutti ma buoni con le nocciole, riconducendo le origini di questi dolcetti al Piemonte, ma io da pugliese DOC ho utilizzato le mandorle.

Questa ricetta non prevede l’uso di farina né di latte e derivati quindi è senza glutine e senza lattosio, inoltre ci sono solo i grassi “buoni” delle mandorle (o delle nocciole se preferite queste ultime). Infatti per unire i vari ingredienti è previsto l’utilizzo degli albumi, che sono composti esclusivamente da proteine, in pratica non contengono colesterolo ma comunque occhio al loro consumo per la presenza abbastanza importante di zucchero.

Ingredienti per brutti ma buoni (circa 25 pezzi):

  • 250 g di mandorle spellate e tostate
  • 150 g di zucchero
  • 3 albumi
  • 1 cucchiaino raso di miele
  • cannella q.b.
  • 1 pizzico di sale

Per prima cosa se avete delle mandorle con la pelle (come quelle che avevo io in dispensa) dovete provvedere a rimuoverla e successivamente a tostare la frutta secca. Portate a bollore dell’acqua in un pentolino ed immergetevi le mandorle per un paio di minuti, scolate, fate raffreddare un po’ e poi la pellicina verrà via semplicemente sfregando le mandorle tra le dita.

Asciugate le mandorle, disponetele su una teglia rivestita da carta forno e tostate per 7-8 minuti in forno già caldo a 180 °C.

Far raffreddare le mandorle e tritarle grossolanamente senza ridurle in farina.

Montare a neve ferma gli albumi con un pizzico di sale e man mano aggiungendo lo zucchero fino ad ottenere una specie di meringa.

A seguire unire le mandorle, il miele e la cannella. Mescolare a mano con un cucchiaio di legno dal basso verso l’alto per non smontare gli albumi.

Mettere il tutto in una padella dal fondo spesso e cuocere a fiamma molto bassa, per 15-20 minuti, mescolando continuamente finché non vedrete il composto assumere un colorito leggermente più scuro ed una consistenza più soda.

Con un cucchiaio distribuire tanti mucchietti di impasto su una teglia rivestita di carta forno, non troppo vicini tra loro perché cresceranno durante la cottura.

Cuocere in forno pre-riscaldato ventilato a 130 °C per 30 minuti circa, finché non li vedrete belli dorati. La durata della cottura può variare di qualche minuto in base alla potenza del forno quindi monitorateli prima di sfornarli.

Far raffreddare bene e poi staccarli dalla carta forno, perché quando sono ancora caldi tendono a rompersi.

Conservare in contenitori ermetici in cui possono restare anche 2-3 settimane.

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