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Halloween Scream Tart

Halloween Scream Tart

Come ogni anno preparo un nuovo dolcetto per la notte di Halloween e quest’anno ho realizzato la Halloween Scream Tart una crostata ispirata al noto film.
C’è da urlare anche quì, ma di piacere al primo assaggio di questa crostata con confettura di frutti rossi.
E’ semplicissima da fare e buonissima da gustare a colazione, merenda e da far portare alle festicciole dei bimbi.
E se non amate le crostate vi lascio i link di altre ricette simpatiche per l’occasione.

  • DifficoltàFacile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di riposo30 Minuti
  • Tempo di cottura20 Minuti
  • Porzioni6 persone
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana

Ingredienti

300 g farina 00
3 tuorli (grandi)
150 g burro
10 g zucchero
1 pizzico sale
q.b. legumi misti (secchi, per la cottura alla cieca)
q.b. scorza di limone
10 g burro (per lo stampo)
q.b. zucchero a velo
q.b. granella di nocciole
q.b. confettura di frutti rossi

Strumenti

2 Ciotoline
1 Spianatoia
1 Mattarello
1 Coltello
1 Carta da forno

Passaggi

In una ciotola versiamo la farina uniamo un pizzico di sale e il burro a pezzetti.
Molto velocemente impastiamo fino ad ottenere un impasto più o meno sbriciolato poi rovesciamolo sulla spianatoia, allarghiamo al centro e uniamo i tuorli, lo zucchero e la scorza di limone.
Impastate per il minor tempo possibile, giusto l’indispensabile ad ottenere un panetto liscio e omogeneo.
Avvolgiamolo nella pellicola e mettiamolo a riposare in frigo per 30 minuti.
Affinché i 10 g di burro per lo stampo sia ridotto a pomata al momento di utilizzarlo, tiriamolo fuori dal frigo ora.

Trascorso il tempo di riposo riprendiamo la frolla dal frigorifero e dividiamola in due parti in rapporto 2:1. (esempio frolla di 300g un parte sarà 200g e una100g) Prendiamo il panetto più grande e stendiamolo sulla spianatoia leggermente infarinata allo spessore di mezzo centimetro. Con il disco microforato pressiamo con il disco forato ( come si vede nel video) ricaviamo la base della crostata.
Dalla frolla avanzata, ricaviamo due o più strisce spesse 1cm e lunghe circa 20 cm
Mettiamo le strisce, ben distanziate, su un foglio di carta da forno e trasferiamole in freezer per 10 minuti.
Stendiamo anche il panetto più piccolo sottilmente e tagliamo anche questo disco con lo stampo microforato. tagliamo il centro del disco sottile per ricavare l’immagine dell’urlo. Io ho trovato qui il modello da seguire Volto scream. Questo sarà il disco di copertura della Tart.

Prepariamo una teglia con un foglio di carta da forno sul fondo.
Ungiamo con il burro in pomata l’interno del disco e posizioniamolo sulla carta da forno facendo in modo che la parte larga poggi sulla teglia. Adagiamoci all’interno la base della crostata. Con le dita pigiamo delicatamente in modo che la frolla aderisca perfettamente al disco.
Con il pennello ungiamo con il burro 1 cm di frolla tutto intorno al disco in modo di far ben fissare poi le strisce laterali.
Prendiamo le strisce e rivestiamoci tutta la circonferenza.
Con i rebbi di una forchetta bucherelliamo il fondo della crostata, poi posizioniamoci sopra un disco di carta forno e poi uno strato di legumi secchi. 
Cuociamo in forno statico preriscaldato a 180°C per 18 -20 minuti. Sforniamo te e lasciamo raffreddare completamente. Cuociamo anche il disco Scream fin quando non risulterà dorato.

scream tart

Sforniamo il tutto e lasciamo raffreddare completamente.
Distribuiamo la confettura all’interno della Tart e lungo tutta la circonferenza mettiamo u poco di granella di nocciole.
Ricopriamo con il disco urlante e voilà la Scream Tart è bella e pronta.

Conservazione

La Scream tart si conserva a temperatura ambiente sotto una campana di vetro per 3 giorni oppure in frigorifero chiusa in un contenitore ermetico

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Pizza fichi neri, fiordilatte e gorgonzola

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Pagnotta ai 7 cereali

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Focaccia semi-integrale

Focaccia semi-integrale

La scorsa settimana ho ricevuto un omaggio dalla Molino Pasini, un cofanetto di farine tecniche da provare. Un regalo davvero molto gradito perché avevo avuto occasione di sentir parlare della loro farina Primitiva Integrale e provarla mi interessava davvero molto.
Difatti, la prima cosa che ho sperimentato è questa focaccia a lievitazione naturale realizzata con un mix di due farine: farina Primitiva tipo 2 e Primitiva integrale.
Volevo consumare la focaccia sabato a cena con degli amici che abbiamo invitato e mi sono organizzata così: Ho optato per la tecnica dell’autolisi in modo da ridurre il tempo di lavorazione dell’ impasto in planetaria poi gestito i tempi di riposo e pieghe in modo di poter far combaciare il passaggio in frigo con la notte.
Il giorno dopo ho fatto lievitare l’impasto in teglia per poi condirlo e infornarlo nel pomeriggio.
Sono uscita a comprare affettati e salumi e che ve lo dico a fa’ !
Una cena così ti rende felice ed è un successo assicurato.
Le farine hanno confermato le alte aspettative che avevo: l’impasto si è formato perfettamente, era liscio, elastico e ha assorbito tutta l’acqua con gran facilità.
Inoltre, la focaccia aveva un profumo più intenso e un sapore molto aromatico.
Vi ricordo però che i tempi di lievitazione possono variare a seconda della temperatura ambiente e della forza del lievito.
Io vi scrivo i miei tempi con un lievito forte che mi raddoppia in tre ore e una temperatura ambiente di 25°C. Ebbene si, è Ottobre ma a Roma fa ancora caldo.
A seguire vi lascio i link di qualche altra pagnotta realizzata da quando ho il li.co.li e negli ingredienti anche la conversione se volete utilizzare il lievito madre solido.
Ecco la ricetta.

focaccia semi-integrale
  • DifficoltàDifficile
  • CostoEconomico
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Ingredienti

Lievito. Se volete sostituire il li.co.li con il pasta madre le dosi del lievito rimarranno invariate ma cambieranno quelle di acqua e farine. L’acqua aumenterà e sarà 555g mentre le farine diminuiranno e saranno 585g ( 440 g di tipo 2 e 145g di integrale)

450 g farina tipo 2 (io Molino Pasini )
150 g farina integrale (io molino Pasini )
540 g acqua
90 g lievito madre liquido (rinfrescato e al raddoppio del volume. Stessa quantità di lievito madre)
13 g sale
q.b. rosmarino (fresco )
q.b. olio extravergine d’oliva

In più io ho aggiunto 6 gocce di olio essenziale al rosmarino acquistate da Erba Regina

Strumenti

1 Ciotola
1 Spatola
1 Teglia
1 Pennello
1 Pellicola per alimenti

Passaggi

Ore 11.30 Rinnovo li.co.li

Rinnoviamo il nostro lievito li.co.li. Io ne ho rinfrescati 60 g per dare l’esubero alla mia vicina di casa che vuole provarlo.
Dunque mescoliamo bene in una ciotola 60g di li.co.li con 60 si acqua, aggiungiamo 60g di farina forte ( io utilizzo una Manitoba) e continuiamo a mescolare.
Trasferiamo il lievito in un contenitore dritto, alto e stretto e mettiamo un elastico nel unto dove arriva il lievito. Questo ci consentirà di verificare con precisione l’avvenuto raddoppio.
Lasciamo lievitare a temperatura ambiente.

focaccia semi-integrale

ORE 12.00 Autolisi

In una ciotola riuniamo le farine, aggiungiamo 340g di acqua presi dal totale.
Impastiamo con le mani giusto il tempo di accertarci che non sia rimasta polvere di farina asciutta.
Tutto deve essere umido.
Otterremo un impasto umido e sodo.
Chiudiamo la ciotola con la pellicola e lasciamo lievitare per 3 ore o di più se il lievito non avesse ancora raggiunto il raddoppio.

Ore 15.30 Impasto

Mettiamo nell’impastatrice tutta l’autolisi con 90 g di lievito e iniziamo ad impastare prima a velocità medio-bassa poi un po’ più sostenuta.
In 3 riprese incorporiamo gli altri 200 g di acqua rimasti non aggiungendo acqua fin quando quella precedente non sia stata completamente assorbita. Insieme alla seconda versata di acqua uniamo anche le gocce di olio essenziale al rosmarino e nell’ultima sciogliamo anche il sale.
Lavoriamo sempre a velocità medio-alta fin quando l’impasto non si sarà ben incordato al gancio e le parete della ciotola non rimarranno pulite.
Trasferiamo l’impasto in una ciotola unta con un filo di olio e facciamo subito una prima piega infilando le dita sotto l’impasto e ripiegandolo verso il centro lungo tutta la circonferenza. Poi copriamo con la pellicola.
Ripetiamo le pieghe per altre tre volte, una ogni 30 minuti.
Facciamo riposare l’impasto in ciotola coperto fino al raddoppio del volume.

ORE 21.00

Trasferiamo il nostro impasto in frigorifero per 12 ore

focaccia semi-integrale

Secondo giorno ore 9.00

Facciamo acclimatare l’impasto in ciotola a temperatura ambente per 90 minuti poi rovesciamolo sul paino di lavoro e pirliamolo velocemente. Rimettiamolo in ciotola a lievitare altre 6 ore.
Ore 15.00
Ungiamo bene la teglia, fondo e bordi, stendiamoci dentro l’impasto e lasciamolo lievitare fino quasi al bordo della teglia. Ungiamo la superficie con olio e pigiando con i polpastrelli per formare le famose fossette.
Lasciamo riposare per fargli raggiungere il bordo della teglia, distribuiamo sulla superficie un pochino di sale in scaglie e il rosmarino.
Cuociamo in forno statico preriscaldato a 240°C per 12-13 minuti. o comunque fin quando la focaccia semi-integrale non risulterà ben dorata e sotto non si sia formata una crosticina.

focaccia semi-integrale

Conservazione

La focaccia si conserva in una busta di carta a temperatura ambiente per 1 giorno. Si può ravvivare infornandola a 200°C per 3-4 minuti.
Si può congelare dopo il completo raffreddamento nelle apposite bustine da freezer

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Risotto zafferano e rosmarino

Risotto zafferano e rosmarino

Il risotto zafferano e rosmarino è un classico della cucina italiana, un piatto che incarna l’eleganza e il sapore dell’Italia.questo piatto prelibato unisce la delicatezza dello zafferano con l’aroma robusto del rosmarino creando un’esplosione di gusti e profumi in ogni boccone.Il riso cotto lentamente e 

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Pagnotta integrale con autolisi (70% di idratazione)

Pagnotta integrale con autolisi (70% di idratazione)

Questa settimana sono riuscita a sfornare una pagnotta integrale che mi ha dato una grandissima soddisfazione.
Come ormai sapete amo panificare e ogni settimana sperimento un nuovo tipo di impasto e farine per fare esperienza e realizzare diversi tipi di pane.
Da quando utilizzo il li.co.li i risultati sono decisamente migliori, ormai utilizzo il lievito di birra solo quando ho pochissimo tempo a disposizione.
Sono consapevole che non tutti hanno il tempo da dedicare alla lievitazione naturale e per questo ho deciso che realizzerò anche dei pani con il lievito i birra da lasciarvi nel blog in modo che possiate anche voi gioire della soddisfazione di fare il pane in casa. E credetemi, la soddisfazione è davvero tanta.
Detto ciò, parliamo del pane di oggi: una pagnotta integrale al 70% di idratazione realizzata con un mix di due farine una molto forte e una meno. La scorsa settimana ho sperimentato il mio primo pane integrale con il pasta madre solido e, nonostante fosse molto buono e sia piaciuto a tutti, io che non amo particolarmente l’integrale l’ho ritenuto troppo deciso di sapore e ho deciso di modificare la ricetta.
Ho pensato di smezzare la farina Spadoni integrale macinata a pietra con la farina integrale Caputo che ha leggermente meno forza.
Ho deciso anche di utilizzare il li.co.li invece che il pasta madre che i era stato consigliato e sono felice e soddisfatta di averlo fatto.
Rispetto al primo pane fatto tutto con una farina di forza e venuto profumatissimo, dal sapore intenso e con una mollica compatta questa pagnotta è venuta di sapore più delicato, con un’alveolatura all’interno più arieggiata e ha mantenuto intatto il profumo. Anche la crosta risulta più croccante rispetto al pane precedente.
Metà famiglia ha preferito il primo e metà il secondo perché davvero, sono buonissimi entrambi.
Riguardo all’acqua da utilizzare vi consiglio di prediligere, come faccio io, acque demineralizzate perché ho notato che più l’acqua è “leggera”, insapore e non calcarea più si esalta il gusto degli ingredienti migliore è il risultato finale.
Per la cottura utilizzo una pentola in ghisa smaltata molto utile per distribuire bene il calore e far venire perfettamente la forma del pane. In questo caso poiché ho dato alla pagnotta una forma allungata ho utilizzato la pentola ovale.
Ora non mi dilungo oltre e vi dico come preparare questa pagnotta integrale.

pagnotta integrale
  • DifficoltàDifficile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione4 Ore 30 Minuti
  • Tempo di riposo16 Ore
  • Tempo di cottura55 Minuti
  • Porzioni1 pagnotta da 1 kg
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàTutte le stagioni

Ingredienti

250 g farina integrale (Spadoni macinata a pietra)
270 g farina integrale (Caputo)
100 g lievito madre liquido
385 g acqua
10 g sale

Strumenti

1 Ciotola
1 Pellicola per alimenti
1 Carta forno
1 Cestino di lievitazione
1 Canovaccio

Passaggi

Vi lascio gli orari di realizzazione della ricetta per darvi una base sulla quale organizzarvi.
Non dimenticate che il lievito potrà essere usato solo dal momento in cui avrà raddoppiato il volume.
Il mio lievito raddoppia in circa 3 ore. Monitorate il vostro lievito per organizzarvi con il tempo di impasto.

Ore 11.00 Rinnovo li.co.li

Per prima cosa rinnoviamo il li.co.li in modo che abbia raddoppiato il volume quando sarà finita l’autolisi.

Impasto

Ore 12.30 Autolisi

Mescoliamo in una ciotola le farine con 295 g di acqua a temperatura ambiente i restanti 90 di acqua li aggiungeremo all’impasto quando lo lavoreremo in planetaria.
Impastiamo velocemente con le mani in modo che non rimanga nessun granello di farina asciutto.
Inizialmente l’impasto sembrerà non assorbire più l’acqua ma continuando a lavorarlo lo farà.
Copiamo la ciotola con la pellicola e lasciamo riposare per 1 ora e ½.

Ore 13.30

Trasferiamo l’autolisi nella ciotola della planetaria con il gancio a uncino montato, aggiungiamo il li.co.li e impastiamo per 2-3 minuti a media potenza poi iniziamo ad aggiungere l’acqua un poco alla volta. Prima di versare l’ultima dose di acqua facciamoci sciogliere dentro il sale.
Lavoriamo a medio/alta velocità fino ad incordatura.. L’impasto si dovrà staccare completamente dalle pareti della planetaria e rimanere incordato al gancio.
Rovesciamo l’impasto sul piano di lavoro e copriamolo con una ciotola rovesciata.
Lasciamolo riposare 30 minuti

pagnotta integrale

Ore 14.30

Facciamo le prime pieghe Slap & fold. In questo video potete vedere come farle e se vi fa piacere potete iscrivervi al mio Canale Youtube e attivare la “campanella” per non perdervi i nuovi video.
Mettiamo di nuovo a riposare il panetto sotto la ciotola per 30 minuti poi facciamo un altro giro di pieghe.
Ripetiamo tutta la sequenza per altre due volte.
In totale le pieghe dovranno essere 4 a distanza di 30 minuti una dall’altra.
Dopodiché pirliamo e mettiamo l’impasto nella ciotola, copriamo con la pellicola e lasciamo riposare 3 ore.

Ore 19.00

Formiamo la nostra pagnotta (qui il video della formatura) e mettiamola (rigirandola sottosopra) nel cestino di lievitazione spolverizzato di semola. Lasciamo a temperatura ambiente per 30 minuti poi copriamo con un canovaccio pulito e asciutto, infiliamo tutto in una busta di plastica e mettiamo in frigo a lievitare per 12 ore.

pagnotta integrale

Il mattino seguente Ore 7.00

Scaldiamo il forno a 250°C con all’interno la pentola di ghisa con tutto il coperchio.
Nel frattempo lasciamo il pane in frigorifero e tagliamo gli angoli di un foglio di carta forno per renderlo un poco più rotondo. Ci servirà per mettere il pane nella pentola.
Quando il forno avrà raggiunto la temperatura, tiriamo fuori l’impasto dal frigo e rovesciamolo sulla carta forno. Con una lametta affilata, tenuta leggermente inclinata, pratichiamo un taglio laterale sulla lunghezza della pagnotta (quì il video del taglio).
Con i guanti da forno, tiriamo fuori la pentola togliamo il coperchio e lasciamo cadere delicatamente al suo interno la pagnotta con tutta la carta forno.
Copriamo col coperchio e cuociamo 20 minuti aa 250°C poi togliamo il coperchio, abbassiamo a 200 °C e cuociamo altri 15 minuti. Infine abbassiamo ancora a 150°C per 10 minuti.
Sforniamo la nostra pagnotta integrale e lasciamola raffreddare su una gratella.

Conservazione

La pagnotta si conserva 3 giorni a temperatura ambente.
Dopo nil completo raffreddamento può essere tagliata a fette e congelata nelle apposite bustine

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Crostata di Mele Granny Smith, fichi e zenzero

Crostata di Mele Granny Smith, fichi e zenzero

Crostata di mele Granny Smith, confettura di fichi e zenzero, una crostata che ha fatto innamorare tutto il vicinato con il suo profumo e il sapore estasiante.Semplice da preparare e scenografica da portare in tavola è l’ideale per quando si hanno ospiti e nel weekend.E’