Pesce spada alla griglia o in padella fornetto

Pesce spada alla griglia: la ricetta casereccia Messinese prevede l’uso dell’aglio, l’olio extravergine d’oliva, il succo di limone e l’immancabile origano!

La pesca del pesce spada, nelle acque dello Stretto di Messina, è un’arte antichissima.

Per la pesca si costruiscono eleganti e veloci navi “feluche” (filue), dotate da un’alta torre per l’avvistamento ed una passerella per l’arpionaggio; queste due parti sono molto importanti perché, collegate direttamente da funi e tiranti, garantiscono stabilità all’imbarcazione.
Seguendo un rituale assai rigido, veniva ingaggiata una vera e propria lotta, gli incidenti erano frequenti: per questo motivo veniva invocata la protezione di Santa Maria benedetta, al lancio della fiocina. Il pesce infilzato affiora saltando fuori dall’acqua e s’inabissa, finché stremato si arrende al pescatore.
Il pesce colpito viene issato a bordo e il pescatore incide, vicino la branchia un segno, detto “a Cardata ra cruci” in segno di rispetto.

pesce spada

E’ uno dei più grandi pesci ossei, con una lunghezza massima di oltre 4,5 m e un peso che supera abbondantemente i 400 kg …

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Tagliato a trancio e fatto alla griglia ai carboni oppure elettrica è una specialità tipica della città dello stretto.

Ingredienti:

  • pesce spada a fette da 1cm
  • olio extravergine di oliva
  • 2 spicchi di aglio di Voghiera dop
  • sale e origano
  • succo di limone di Siracusa I.g.p. Il Disciplinare di produzione del Limone di Siracusa IGP dispone il divieto assoluto di applicare cere e fungicidi prima del confezionamento, pertanto il frutto certificato come Limone di Siracusa IGP è sempre commestibile, in ogni sua parte.

L’aglio è antibatterico, antifungino e antivirale, aiuta a stabilizzare la circolazione sanguigna (riduce la formazione di placche nei vasi sanguigni) e la pressione (abbassandola), prevenendo disturbi cardiovascolari, diabete e colesterolo. Agevola una buona digestione, mantiene perfettamente funzionanti fegato e vescica. La quantità da mangiare, crudo e non intero ma tagliuzzato (nell’aglio è presente il precursore dell’allicina, chiamato alliina, che viene trasformato in allicina durante una reazione enzimatica che si innesca solo quando gli spicchi dell’aglio vengono schiacciati, triturati, tagliati o masticati), per poter ottenere degli effetti benefici, è di 4 grammi al giorno. L’equivalente di uno spicchio. Superare questa dose potrebbe portare alcuni problemi ad individui che soffrono di stomaco.
L’aglio aiuta l’organismo a lottare contro ogni tipo di infezione, sia di origine virale sia di origine batterica. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che l’aglio è particolarmente efficace sui batteri Gram-positivi (stafilococco, streptococco, listeria…), così come sulla salmonella e sull’Escherichia coli.

L’origano è una pianta aromatica nota a tutti per i suoi utilizzi in cucina, ma non meno notevoli sono le sue proprietà che lo rendono apprezzato nell’ambito della medicina naturale. Il significato del suo nome corrisponde al greco “gioia della montagna“. Emana un piacevole e intenso aroma, che non si attenua con l’essiccazione.

Grazie alle sue proprietà benefiche, l’origano può essere usato come: analgesico, antisettico, antalgico, antispasmodico, espettorante, stomachico, tonico

Gli esperti di settore considerano questa erba aromatica come un vero e proprio “medicinale naturale”.

L’olio extravergine d’oliva fa bene al cuore e alla salute cardiovascolare perché ricco di acidi grassi monoinsaturi. Riduce il rischio di trombosi, ictus, infarti, neoplasie. COMBATTE IL DIABETE: l’olio extravergine d’oliva aiuta a ridurre i picchi di glicemia dopo i pasti. Gli esperti consigliano un consumo giornaliero che va tra i 50 e i 100 ml di olio extravergine di oliva.

Preparazione:

Innanzitutto…sbriciolare l’origano…

Preparazione:

La salsa salmoriglio, sammurigghiu in siciliano, è un’antica salsetta che in Sicilia viene usata per accompagnare grigliate di carne e di pesce. La ricetta tradizionale prevede di emulsionare bene con una frusta l’ olio extra vergine di oliva e acqua calda, unitamente a spicchi d‘aglio, abbondante origano e succo di limone.

…mettere le fette di pesce sulla griglia ben infuocata…

…dopo metà cottura spennellare da entrambi i lati del pesce spada alla griglia, la salsa salmoriglio…(utilizzando in mancanza del pennello un ramoscello di origano)

…a fine cottura…

…servire ben caldo e…

…buon appetito!

Attenzione, cuocere bene il pesce spada…

L’Anisakis simplex è un nematode normalmente presente come parassita intestinale in numerosi mammiferi marini (balene, delfini, foche, etc.) le uova non fecondate di Anisakis vengono rilasciate in mare tramite le feci. Nell’acqua le uova di Anisakis maturano (vengono fecondate); successivamente, escono dall’uovo e si diffondono le larve. Le larve vengono ingerite da un ospite intermedio (es. crostaceo planctonico), ospite intermedio perché mediante la predazione, le larve passano da pesce a pesce, tra cui tonno, pesce sciabola, salmone, triglie, ricciola, pesce spada, rana pescatrice, aringa, sardina, acciuga, lampuga, merluzzo, nasello e sgombro. L’anisakis è estremamente diffuso, poiché è presente in più dell’85% delle aringhe, nell’80% delle triglie e nel 70% dei merluzzi.

Questi nematodi migrano dalle viscere del pesce alle sue carni se, quando catturato, non viene prontamente eviscerato. Quando l’uomo mangia pesce infetto crudo, non completamente cotto o in salamoia, le larve possono impiantarsi sulla parete dell’apparato gastrointestinale, dallo stomaco fino al colon. Per difendersi dai succhi gastrici, attaccano le mucose con grande capacità perforante, determinando una parassitosi acuta o cronica. La parassitosi acuta da anisakis insorge già dopo poche ore dall’ingestione di pesce crudo e si manifesta con intenso dolore addominale, nausea e vomito. Semplici accorgimenti sono necessari per consumare il pesce in totale sicurezza: il trattamento termico (congelamento oppure la cottura) per un tempo sufficientemente lungo, è indispensabile per prevenire le anisakiasi.
Si raccomanda sempre di congelare molluschi e pesce destinati al consumo, alla temperatura di (almeno) –35°C per 15 ore, oppure di -18°C per 7 giorni. Anche una buona cottura garantisce l’uccisione del parassita dal pesce. (la temperatura all’interno del pesce deve raggiungere i 60°C per almeno un minuto)

In alternativa alla griglia si può utilizzare la padella fornetto…

…il pesce spada viene cotto perfettamente restando molto morbido:

…appena cotto condire con la salsa salmoriglio: olio extra vergine di oliva e acqua calda, unitamente a spicchi d‘aglio, abbondante origano e succo di limone…

…buon appetito!

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