Il pane pugliese fatto in casa…

Ovvero la mia prima esperienza con il pane pugliese fatto in casa e la sua realizzazione.

Come avrete capito dal sottotitolo, quello che mi accingo a scrivere è la bellissima esperienza vissuta tra venerdì e sabato in compagnia di alcune colleghe blogger di Giallo Zafferano.
L’evento consisteva nel realizzare una forma di pane pugliese partendo dalla biga, un semplice impasto di acqua, farina e una minuscola  parte lievito.
L’evento è stato curato e seguito amorevolmente passo passo dalla blogger Nunzia del blog Miele di lavanda e la sua collaudatissima ricetta.

Di seguito gli ingredienti usati.

Per la biga:

  1. 100 g di farina 0
  2. 75 g di acqua
  3. 1 g di lievito di birra

Per l’impasto:

  1. 500 g di farina 00 + farina per la spianatoia
  2. 350 g di acqua
  3. 10 g di sale
  4. 5 g di lievito di birra
  5. olio qb per ungere

Il processo è lungo e infatti è stato iniziato il venerdì tra le 16 e le 18 per la creazione della biga, ma io mi dovevo complicare la vita e invece di usare il lievito di birra fresco, ho usato quello liofilizzato. (non potevo camminare a causa di una contusione alla caviglia e in casa ero sprovvista di quello fresco).
All’inizio mi ero demoralizzata, ma poi contattando Nunzia e facendo 2 chiacchiere con le blogger nella pagina di Facebook dell’evento mi sono convinta di tentare, tanto cosa sarebbe successo??? un grosso flop e avrei  buttato della farina.
Prendo la bilancia e peso un grammo di quello disidratato e avendo fatto la proporzione 25:7=1:x era uscito un numero 0.28, perciò quella era il quantitativo.
Non avendo ovviamente una bilancia di precisione mi sono arrangiata dividendo in 3 parti quel grammo di lievito liofilizzato (se ci fossero stati i miei in giro per casa mi avrebbero presa per matta  :-D).
Ho preso una ciotola in vetro, ho versato la farina, il lievito liofilizzato,un pizzichino di zucchero per attivarlo e l’ho lavorato velocemente. (ma voi seguite le dosi con il lievito di birra!)
Il risultato deve rimanere appiccicoso, perciò non spaventatevi e non aggiungete farina, e l’ho messo a riposare per il tempo stabilito di 18/24 ore in un luogo senza spifferi.

<br>Biga dopo 18 ore di lievitazioneBiga dopo 18 ore di levitazione

Siamo a sabato, io riprendo l’impasto alle ore 11.00 dopo esattamente 18 ore di lievitazione.
Prima ci siamo aggiornate nella pagina dell’evento con tanti commenti e chiacchierate.
Misuro tutti gli ingredienti e mi accingo a preparare l’impasto.
Questa volta ho finalmente il lievito di birra fresco perché ho costretto il marito a procurarselo.
In una ciotola verso metà dell’acqua che è indicata nella ricetta e sciolgo il lievito in essa.
In una ciotola verso della farina, la biga e l’acqua con il sale e inizio ad amalgamare tutti gli ingredienti. Poco alla volta continuo a versare la farina alternandola all’acqua per avere un composto omogenea ma molle che trasferirò sulla spianatoia dove è stata messa abbastanza farina per non fare attaccare l’impasto e iniziamo a fare le pieghe con l’aiuto della spatola.
Fare le pieghe? ma cos’era mai???
Sinceramente seconda situazione di panico e via di nuovo a contattare Nunzia che con la solita gentilezza ha spiegato come fare mettendo anche una foto per capire meglio.
Purtroppo io foto per far vedere la piega non ne ho, ma alla fine è un semplice movimento della spatola dove portiamo l’impasto esterno verso il centro e questo continuando fino a che l’impasto non si rassodi e formi una bella palla liscia.

pane pugliese 3Prima e dopo l’intervento delle pieghe

 

L’impasto è pronto per un nuovo riposo di 3 ore,
Lo metto sempre in una ciotola, questa volta unta di olio inserito di nuovo nel forno spento per non prendere spifferi… passano le 3 ore e questo quello che trovo.

pane pugliese 4

Dopo le 3 ore di lievitazione

Mamma mia che emozione è stato vederlo cresciuto in quel modo, pensare che volevo rinunciare a tutto questo!
Infarino ora la spianatoia e rovescio l’impasto che si stacca senza fatica per via dell’olio e si ricomincia a lavorarlo sempre con le pieghe.
Una volta lavorato bene da questo lato, lo si rivolta dall’altro e tenendo l’impasto sospeso leggermente dal piano di lavoro, con il movimento  delle mani posizionate verticali tra di loro si forma una palla.
Terminata questa operazione l’impasto deve procedere all’ultima lievitazione di un’ora.
Io l’ho messo sulla leccarda del forno coperta da carta da forno, in modo da averlo pronto per infornarlo e con l’aiuto di un coperchio di un porta torte l’ho coperto a campana .
Un quarto d’ora prima del termine della lievitazione ho acceso il forno statico per far raggiungere una temperatura di 220° (la ricetta di Nunzia citava tra i 220° e i 230°) e finalmente era giunta la fatidica ora x.
Un segno della croce e via dentro al forno caldo, che dopo 10 minuti si deve abbassare a 200° per proseguire per altri 30/40 minuti.
Trascorso il tempo e vedendolo crescere pian piano è stato veramente magico e con immenso onore posso presentarvi il mio primo pane pugliese dal peso di 900 g.

Ecco il mio pane pugliese

Alcune blogger che hanno partecipato all’evento si sono divertite a dare un nome al piccolo nato e pure il mio, chiamato  Pepp o ‘Ntuon, “battezzato” così da Giovanna del blog Mangia senza pancia,  nonché compagna di lievito liofilizzato, in quanto avevo affermato che il pane appena uscito aveva iniziato a crocchiare.
Dopo averlo raffreddato ecco il taglio della prima fetta!

pane pugliese 6

La Prima fetta

Ecco la prima fetta che io ed Emily ci siamo gustate con olio dop di Cartoceto e sale, la merenda che a volte facevo da bambina!

Cosa dire… questo evento online è stato fantastico, emozionante e divertente.
Mi ha fatto conoscere nuove blogger di Giallo Zafferano e ho imparato a fare il pane pugliese in casa che d’ora in avanti non mancherà sulla mia tavola!
Nunzia è stata eccezionale, con simpatia e pazienza ci ha guidato passo passo trasmettendoci tutta la passione che mette nelle sue ricette (visitate il sito Miele di lavanda !).
Cosa mi resta da dire???
A presto per il prossimo evento!

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