Cari lettori,
la torta mato (torta matta) è una ricca ricetta invernale della tradizione piemontese, in particolar modo tipica della Val Maira. Si tratta di un sostanzioso sformato a base di prodotti poveri e genuini come patate, zucca e porri. Il tutto è condito con i tradizionali condimenti che arricchiscono la cucina di montagna: la panna, il Nostrale e il burro d’alpeggio.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
8 patate medie
4 porri medi
80 g di Nostrale stagionato grattugiato
100 g di riso
250 g di di zucca
200 ml di panna fresca
100 g. di burro
Rosmarino, salvia, erba di San Pietro
Sale
Pepe
Noce moscata
PROCEDIMENTO
Lavare e bollire le patate intere con la buccia.
Nel frattempo, sbucciare la zucca, tagliarla a cubetti o a fette sottili e lasciarla cuocere a fuoco basso con poco burro e un rametto di rosmarino o salvia. Salare.
Affettare i porri eliminando il foglio esterno e la cima più verde e farli appassire con una noce di burro. Salare.
Lessare il riso, scolarlo e tenerlo da parte.
Schiacciare le patate raccogliendone la polpa in una ciotola ampia, unire i porri stufati, metà della panna, l’erba di San Pietro, sale, pepe, noce moscata e una noce di burro. A questo composto è possibile aggiungere anche un uovo.
Assemblare la torta mato in una teglia da forno in ceramica precedentemente imburrata: disporre metà del composto di patate e porri sul fondo, livellandolo bene con il dorso di un cucchiaio, quindi creare uno strato di riso bollito. Distribuire della panna liquida sul riso.
Comporre un altro strato con la zucca cotta, aggiungere il nostrale grattugiato e coprire con il restante composto di patate e porri. Spolverizzare la superficie della torta con abbondante formaggio e qualche fiocco di burro.
Infornare a 180 gradi forno statico per circa 45-50 minuti.
*gelso*
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Ringrazio Luca e il suo team di cuochi per questa meravigliosa ricetta!
non conosco l’erba di San Pietro……..dove l’hai scovata???a parte questa curiosità è un piatto povero ma delizioso nella sua semplicità! lo proverò senz’altro!
Si!!! Io la tengo sempre sul terrazzo, è tipica di qua! Anche un mio amico giardiniere marchigiano, che la conosce, fatica a trovarla la, quindi ogni tanto gliene porto un vasetto!