Cari lettori,
per il pranzo di oggi ho pensato ad un primo appetitoso preparato senza eccedere con i condimenti. Protagoniste di questo piatto sono le linguine di Campofilone, un borgo medievale in provincia di Fermo che sorge sulle splendide colline marchigiane, ad un passo dal mare Adriatico.
Questa eccellenza marchigiana è preparata come usavano fare le donne di casa di un tempo, con un semplice impasto di semola di grano duro e uova fresche del primo mattino, con una lavorazione lenta dell’impasto, trafilatura in bronzo, lenta essicazione a basse temperature e confezionamento nel tipico foglio di velina ripiegato a pacchetto.
E quando la assaporiamo, ci sovvengono gli antichi gesti tramandati di generazione in generazione, quasi rituali, e qui profumi genuini, e quei colori dorati. Rivediamo le donne lavorare a mano l’impasto sulle lastre di pietra, adagiarlo amorevolmente su panni di cotone per farne assorbire l’umidità, stenderlo con il mattarello e curarlo per ore con tranquilla lentezza. Adagio.
Ottime con un semplice sugo di carne, salsiccia, funghi, o pesce, io le propongo in versione più fresca, con una crema leggera di basilico e una dadolata di merluzzo croccante cotto al forno con pochi grassi. A completare, una cascata di lamelle di mandorle.