formaggio fai da me: da cheeseblogger ad assaggiatrice

 

Formaggio fai da me: da cheeseblogger ad assaggiatrice di formaggio …. Storia di una specie in continua evoluzione!

 

 

 

 

 

 

 

Google: “ formaggio in casa”

I risultati che ne usciranno non sono tantissimi…. Un famoso sito web vi vorrà insegnare a fare il formaggio con il limone, un altro invece sostiene di ottenere 1 kg di ricotta da 1 litro di latte ; addirittura uno tentera’ di vendervi una “Macchina”per del fantastico formaggio home made… io qualche anno fa sono stata più fortunata….

Dopo aver avviato la ricerca sono stata dirottata in un forum dove una serie di persone chiaccheravano come vecchi amici ( molto probabilmente senza essersi mai visti) scambiandosi preziosi consigli e ricette su come fare il formaggio in casa . Insospettabili professionisti, casalinghe, operai o sfaccendati; sparpagliati in ogni regione d’Italia e qualcuno perfino fuggito altrove, persone cosi diverse fra loro ma con una cosa in comune: Voglia di fare! Voglia di dedicarsi a qualcosa di bello e genuino e di condividerlo con quante più persone possibile con il fine di spargere il “virus”! E così è nato “ formaggio fai da me” :un blog,il mio blog, un piccolo angolo nell’immenso cyberspazio dove racconto le mie ricette,provate e collaudate , documentandole con foto, immagini, raccontando fallimenti ed esultando per ogni piccolo grande successo che condivido, metto li… a disposizione di chiunque voglia approfittarne. E sono in molti a farlo! Rapiti a loro volta dalla magia della trasformazione, invasi anch’essi dalla disperata voglia di ritorno… ritorno alle cose semplici , al passato, alle origini , alla genuinità delle cose …..anche a costo di sporcarsi un po le mani. Quotidianamente ricevo richieste di aiuto, domande di gente che, come me qualche anno fa, si ritrova a dover gestire un latte che non caglia  o una caciotta che più passano i giorni e più si riempie di una fitta peluria grigio/bianca….Rispondo con estremo piacere, dedico parte del mio tempo a loro ,cerco soluzioni ,chiedo a mia volta aiuti. La mia passione e l’amore per il formaggio, unita alla voglia di voler essere quanto più competente possibile, mi ha spinto poi ad iscrivermi al corso per assaggiatori Onaf. Tra i banchi ( tavoli per l’esattezza!) ho incontrato persone meravigliose, con aspettative diverse ma accomunati dalla sete, sete di sapere,conoscere, voglia di addentrarsi sempre piu’nel magico mondo del formaggio. Ed è quello che è successo! L’Onaf mi ha insegnato ciò che non sapevo; ad ascoltare. A scoprire attraverso gli aromi, i sapori ciò che invece già conoscevo: lo sforzo, la passione l’immensa dedizione che si celano dietro ad ogni forma di formaggio. La tecnica di assaggio , la percezione di sapori noti o inaspettati ti raccontano una storia . La storia di chi ha creato, prodotto, messo al mondo quel formaggio. La storia di una famiglia, di una donna, di un uomo o tutti e due…una stalla, un mestiere, una vita di levatacce ripagati poi dall’immensa felicità e soddisfazione nel vedere i pargoli la, tutti in fila, così simili ma così impercettibilmente diversi uno dall’altro … i loro sforzi trasformati in gratificazioni immense!

Il formaggio si fa e si fa da sempre.

Da quando ancora le ricette non si potevano scrivere ma si tramandavano di voce in voce, di sguardo in sguardo; si fa da quando non esistevano attrezzi tecnologici e microbiologicamente sterili ma bastava un recipiente, latte e qualche goccia di pozione magica prelevata da una pianta, si è sempre fatto in luoghi aperti o in piccoli ambienti adibiti alla preparazione dei pasti.

Si fa sul fuoco, si scalda il latte, si aggiunge il caglio e si lascia che i fermenti, il tempo facciano il proprio dovere.

Siamo andati avanti, ora esistono disciplinari, normative asl e caseifici ma gli ingredienti sono rimasti quelli : latte, caglio, passione.

Latte caglio fermento per fare la fontina

Latte caglio fermento per fare il caprino

Latte caglio fermento per fare lo stracchino

Latte caglio fermento per mettere sulla tavola qualcosa di speciale, di vero, che profuma di buono.

2 Risposte a “formaggio fai da me: da cheeseblogger ad assaggiatrice”

  1. Ok Sandro…a quest’ora i tuoi formaggi saranno completamente ricoperti di muffa…ma sono stata in Francia a fare un corso intensivo di affinatura! Ecco il motivo della mia assenza.
    Il formaggio va ripulito e rivoltato a seconda della tipologia. Che ricetta stai seguendo? Se sono piccole caciotte i primi giorni vanno rivoltate e pulite molto spesso, più si va avanti con la stagionatura meno cure bisogna prestare. Dal tipo di crosta che vuoi ottenere si possono semplicemente strofinare con un panno asciutto, leggermente umido o addirittura imbevuto di una soluzione di acqua e sale. Quindi non c’e una regola precisa…
    Per il momento, in linea generica ti consiglio di rimuoverla ogni volta che giri il formaggio senza dimenticare che la muffa è parte integrante del formaggio stesso…

  2. Cara Valentina, sono disperato in quanto grazie ai tuoi isegnamenti ho iniziato a fare
    formaggio. il problema grosso è che su 6 formette 3 hanno prodotto un po di muffa scura. Che devo fare, toglierla o lasciarla. Ho letto mi sembra che tu la lasci. Se puoi rispondermi ti sarei eternamente grato

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