L’Hotel del futuro, da contenitore di camere a generatore di connessioni

Come deve essere l’ Hotel del futuro? Nuove interazioni fra territorio e hotel, centri congressi e location per una nuova accoglienza all’ospite. L’albergo si apre alla popolazione locale generando connessioni fra clienti e tessuto cittadino, anche attraverso la polisensorialità. Se n’è parlato al convegno organizzato a Torino dall’Istituto Professionale Statale per i Servizi Alberghieri e Ristorativi “G. Colombatto”. Al tavolo dei rappresentanti di categoria: Federalberghi Torino, Fiavet Piemonte, Associazione Giovani Albergatori Torinesi e del Piemonte.

Il Convegno rientra nel progetto formativo per Event Planner organizzato dall’Istituto Professionale Statale “G. Colombatto” per gli allievi delle seconde e terze classi, avviati alla specializzazione in Accoglienza Turistica.

Ad accoglierci e ad occuparsi di tutta l’organizzazione, dall’allestimento degli spazi alla comunicazione, un gruppo di volenterosi studenti che hanno partecipato al percorso formativo “toccando con mano” cosa significa creare una squadra di specialisti per l’organizzazione di eventi, per ora interni alla scuola, ma in prospettiva in quello che sarà il loro futuro lavoro.

Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito il convegno entra nel vivo trovando i relatori tutti concordi nell’affermare quanto gli eventi sul territorio possono influire positivamente sul mercato dell’hôtellerie

Tommaso Vineis (Federalberghi Piemonte), a titolo di esempio, riporta come i soli eventi sportivi che hanno visto Torino protagonista nel 2022 hanno avuto ricadute per 7,5 volte la cifra investita per gli eventi stessi.

Una città turistica a tutti gli effetti, capace di accogliere diversi tipi di turismo e di stupire con la propria bellezza e la propria ricchezza culturale, artistica, enogastronomica. La carta vincente è stata sicuramente la capacità di far vivere la città insieme all’evento e offrire al turista un’esperienza che potesse andare al di là della manifestazione in sé. La sinergia tra la Città e la Regione, che hanno investito coraggiosamente sulla vocazione turistica, ha permesso per la prima volta di poter contare su una programmazione estesa su tutto l’anno e di destagionalizzare l’offerta” dichiara Vineis.

Il comune e la regione hanno giustamente deciso di puntare sugli eventi per portare turismo in città e sul territorio. Tra questi eventi capaci di generare indotto sull’hôtellerie cittadina anche nei periodi di spalla rientrano quelli fieristici”, come ha puntualizzato Patti Pescuma, Account manager GL Events Italia, “Questi appuntamenti non soltanto attraggono un grande pubblico di visitatori e, dunque, una nutrita potenziale clientela per le strutture ricettive del territorio. Sono eventi che prevedono anche lo spostamento degli staff legati agli espositori, anch’essi clienti potenziali per gli hotel”.
Se pensiamo che l’Eurovision, l’evento non sportivo più seguito al mondo ha avuto 200M di spettatori, è facile intuire che, con questi numeri le probabilità che molti decidano poi di inserire Torino come meta di un futuro viaggio siano molto alte. In quest’ottica la collaborazione con tutti i soggetti coinvolti è fondamentale (shopping, musei, ristorazione, trasporti), poiché le ricadute positive riguardano tutto il mercato dell’indotto. È importante inoltre allargare la visione al territorio per realizzare un’offerta che sia più varia possibile.

Non c’è dubbio – ha aggiunto Gabriella Aires, Presidente Fiavet Piemonte – che i grandi eventi di cui Torino è stata in questi ultimi tempi protagonista, accrescano l’interesse per la città. Molti colleghi agenti di viaggi mi chiamano da varie parti d’Italia chiedendo espressamente informazioni per i clienti che desiderano visitarla. È tuttavia altrettanto vero che non basta un grande evento territoriale per far ripartire soddisfatto l’ospite di un hotel. L’hotel può infatti diventare esso stesso una sorta di “destinazione nella destinazione” se sa creare un prodotto forte, caratterizzato da un servizio appositamente progettato, che dia al cliente la possibilità di vivere emozioni intense e particolari”.

hotel del futuro

Si inserisce in questo filone il programma di eventi speciali organizzati dallo storico Hotel Turin Palace. “Sicuramente, rispetto a questo tipo di servizi, un nostro punto di forza è rappresentato dall’adattabilità degli spazi e dalla cooperazione tra i diversi componenti dello staff al momento della progettazione. Tutti partecipano all’ideazione e all’organizzazione degli eventi”, hanno spiegato Vincenzo Manciamel, Direttore Operativo e Imane Nassa, Food&Beverage Manager. Per attrarre i clienti esterni alla struttura, torinesi inclusi, Manciameli ricorda come non siano sufficienti i classici eventi quali cene, diciottesimi e cerimonie. “Ci vogliono originalità e inventiva che, ad esempio, nel 2022 abbiamo messo in campo per organizzare, in occasione del centenario della morte di Proust, il “Tè con Proust” a base di miscele selezionatissime di tè da degustare con le famose “madleines” citate dallo scrittore nella sua celebre opera “Alla Ricerca del tempo perduto”.

L’importanza di arricchire il soggiorno in hotel con esperienze polisensoriali viene richiamata anche da Francesco Mazzonetto, Pianista e Direttore artistico del Musica Regina in Villa International Music Festival di Torino. “Troppo spesso – ha ricordato – il cosiddetto sottofondo musicale viene trascurato. La scelta dei pezzi per i diversi ambienti e per i diversi momenti della giornata andrebbe invece effettuata con cura estrema. Non dimentichiamo infatti che la musica diffusa negli ambienti ci investe nostro malgrado. La percepiamo anche senza volerlo e provoca in noi le reazioni più diverse. Se desideriamo che diventi una “colonna sonora” della vacanza va quindi pensata molto bene, esattamente come si fa per un film, il cui ricordo – per tornare a Proust – spesso evoca emozioni intense, ancora dopo molto tempo, proprio grazie alla musica che lo ha contraddistinto”.

Alessia Pesce, Consulente di Marketing olfattivo, consiglia di prestare molta attenzione anche alla scelta delle profumazioni per gli ambienti. “Ad esempio – dice – ci sono profumi più legnosi e più secchi ideali nel periodo natalizio, oppure profumi legati a quelli della cucina o, ancora, alle diverse stagioni e alle specie botaniche che già in natura caratterizzano i diversi periodi dell’anno. Fare scelte sbagliate può a volte essere controproducente”.

Della stessa opinione anche Luca Pirollo, Maître Fleuriste di Carlo Fiori. “Anche i fiori servono a evocare ricordi. Ogni fiore e ogni specie vegetale va saputa leggere, parla attraverso la forma e il colore. Può fare da paravento naturale per separare gli ambienti, arreda ed è sempre più presente negli interni perché ne può arricchire e potenziare le atmosfere”.

Fondamentale quindi l’atmosfera e il rapporto che si crea con il cliente, ancora più dei servizi offerti. I primi a crederci devono essere proprio i gestori della struttura, non basta che l’hotel sia bello, ma le persone che ci lavorano devono sposare la filosofia del progetto.
Infine occorre tener conto del fatto che il Covid ha cambiato il mondo del turismo e dei con i rapporti con l’estero, favorendo la rinascita del mercato interno.
Secondo Virginia Bertone, Presidente GAT, Associazione Giovani Albergatori Torinesi e Piemonte, “l’hotel si deve aprire alla città e la creazione degli eventi va in questa direzione. Occorre cambiare mentalità: aprire l’albergo al quartiere e non solo a chi viene per soggiornare in albergo. L’hotel non più visto come una scatola chiusa: live like a local è il nuovo motto dell’hôtellerie”.
L’ospite oggi vuole vivere il quartiere e provare un’esperienza che sia anche più emozionale, occorre trasmettere la magia dell’accoglienza creando un legame che faccia sentire l’avventore sempre più ospite e non semplice cliente.

Per questo è indispensabile meno standardizzazione e più unicità, perché si cerca sempre di più qualcosa di originale e differente. Un’attenzione particolare va ovviamente al mondo del food & wine, ma non solo: secondo Virginia Bertone “sostenibilità, accessibilità e inclusione sono i temi che sempre di più dovranno caratterizzare gli eventi interni ed esterni agli hotel” ricordando quanto “queste tematiche siano in particolar modo care a turisti e clienti delle generazioni più recenti, in particolare alla generazione Z”, inclusività che deve essere rivolta non solo al cliente, ma anche ai collaboratori.

hotel del futuro

In conclusione come dev’essere l’hotel del futuro? A mio avviso tutte queste suggestioni si possono riassumere nell’aggettivo “aperto”, aperto al territorio, aperto all’accoglienza e all’inclusività, ma sopratutto aperto a nuove esperienze e sensazioni.