Lo sapevi che…in Giappone la frutta è esagerata?

Il Giappone è un’isola prevalentemente montuosa, nonostante ciò, non ha bisogno di ricorre al mezzo dell’importazione della frutta poiché la produzione risulta essere molto florida grazie al clima favorevole e alle abbondanti piogge. Sebbene, il costo della frutta e verdura è notevolmente più elevato rispetto a quello che troviamo in Italia nei vari mercati ortofrutticoli. In Giappone, la causa sostanziale dell’innalzamento del prezzo deriva da alcune usanze tradizionali e da metodi particolarmente meticolosi utilizzati per la coltura della frutta e della verdura. Difatti, i frutti mentre crescono sulla pianta vengono “incartati” uno ad uno per proteggerli dalle intemperie, ne viene controllato il grado zuccherino che tal volta è riportato al momento della vendita sul cartellino e dopo un’attenta selezione che deciderà quali prodotti immettere sul mercato (seguendo restrizioni rigide) e confezionati uno ad uno con estrema precisione, da ciò deriva che la frutta vista sui banchi giapponesi sarà perfetta in forma e colore, quasi “innaturale”, altresì, più succosa con un sapore più intenso e dolce rispetto a quello che siamo abituati a mangiare. In più, in Giappone la frutta non viene venduta al chilo, bensì al pezzo.

Gli esempi più lampanti delle “esagerazioni” Made in Japan riguardano una confezione di Mango contenente due frutti (da ben mezzo kilo l’uno) che è stata venduta ad un’asta tradizionale tenutasi a Miayazaki per celebrare l’arrivo della primavera, alla modica cifra di 300.000 yen, pari a circa 2.300 euro, mentre nel 2008, due meloni alla stessa asta sono stati venduti per la somma di 2,5 milioni di yen, ovvero 19.500€, e anche le fragole possono raggiungere la bellezza di 500 euro l’una.

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