Lo sapevi che…la tavola e il mito di Erice (?!)

Erice è un antico borgo che sovrasta la città di Trapani, è la terra dove fanno da padroni miti e leggende. Erice è ricca di torri, chiese e castelli, di vicoli medievali e di panorami incantati. A tavola con il mito non è solamente una finzione, bensì una realtà difatti, nei numerosi vicoli si è catturati dalle tracce di un odore, di un profumo inebriante che riporta ai focolari, ai biscotti fatti in casa, alla pasta cotta nel forno a legna. Una caratteristica variante ericina del cuscus trapanese è l’aggiunta delle mandorle tritate nella zuppa. Nelle fredde sere d’inverno, le minestre riannodano i legami con il passato: i semini di mela con il brodo di gallina, le cassatelle di ricotta in brodo di gallinella, le fra scatole in brodo di pesce, la ghiotta di babbaluci (lumache) con la menta e le mandorle, le fave secche a cunigghiu, con finocchietto di montagna e biete. La pasta fresca va a nozze col pesto ericino: aglio, basilico, pomodoro, olio, mandorle e mollica abbrustolita. Un vero tesoro sono i dolci. La pasticceria ericina ha origini lontane. Non c’era casa umile o patrizia sprovvista di forno a legna, dove erano preparati i dolci a base di ricotta, crema pasticcera, mandorle, marmellata di agrumi. Ma erano soprattutto i conventi i depositari di molte ricette. Le suore di clausura di San Carlo e di Santa Teresa, sfornavano pasticcini e biscotti la cui fama toccava ogni angolo della Sicilia. Un patrimonio mai disperso, riproposto ancora oggi dalle pasticcerie di Erice a palati moderni desiderosi di riscoprire remote tradizioni. Nei laboratori che animano di odori  le venule lastricate dell’antico borgo, le ultime apprendiste delle suore cesellano le decorazioni floreali che impreziosiscono la glassa dei dolci di riposto, delicati bauletti con conserva di cedro. Monacali sono pure i bocconcini di mandorla, gli amaretti, i frutti di Martorana, i quaresimali, i mustazzoli. Da una moderna rilettura delle ricette dei conventi sono nate le genovesi con la crema, i belli e brutti, i sospiri, le palline all’arancia, i dolcetti di mandorla al liquore.

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