Lo sapevi che…il cracker ha i buchi per respirare?

Il famoso cracker in realtà è un biscotto asciutto, croccante e sottile ed è stato protagonista nell’alimentazione degli antichi marinai.

Il nome cracker dall’inglese significa crepitio che è lo stesso rumore che fa il biscotto durante la cottura, ed è proprio per questo motivo che sono stati chiamati crackers. La particolarità del cracker sono i famosi buchi che sono presenti in modo imponente in tutto il biscotto non per un fattore estetico ma poiché permettono, in altri termini, al biscotto di respirare durante la cottura. Nel cracker, tali buchi sono detti “buchi di attracco” e assumono una funzione fondamentale poiché sono creati di proposito con l’impasto e servono per evitare la formazione di vuoti d’aria durante la cottura, altresì consentono al cracker di diventare croccante. I fori permettono al vapore di fuoriuscire e in questo modo il cracker mantiene la forma sottile invece di lievitare come un biscotto. Quindi, i cosiddetti buchi di attracco giocano un ruolo molto importante nella produzione del cracker, e ancora, se i buchi sono troppo distanti, il cracker avrà delle piccole bolle sulla superficie, mentre se sono troppo vicini, il cracker sarà più secco e duro, poiché perderebbe troppo vapore.

Secondo alcuni, invece, i buchi servono per guardarci attraverso, mentre, secondo altri, per rendere il biscotto ancora più leggero.  🙂

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