Ricetta: pasta con il finocchietto selvatico.

Ricetta: pasta con il finocchietto selvatico.

Ricetta: pasta con il finocchietto selvatico o pasta con le sarde scappate a mare è una ricetta tipica della cucina siciliana. Un primo piatto che si prepara con il sugo di finocchietto selvatico o “finocchietto rizzo” e servito con del pangrattato tostato (a muddica atturrata ) che anticamente era considerato il formaggio dei poveri.
La ricetta non è altro che una variante delle classica pasta con le sarde, la ricetta è simile ma in questa versione mancano le sarde che vengono sostituite dalle acciughe; proprio per questo motivo, questa ricetta viene ironicamente chiamata “Pasta con le sarde a mare”.
Per questa ricetta potete scegliere il formato di pasta che preferite, indifferentemente lungo o corto dai maccheroni freschi ai bucatini.
Il finocchietto selvatico lo utilizzo molto in cucina, lo metto nei legumi, preparo un buonissimo pesto per condire le bruschette o per condire la pasta.
Da bambina era la mia pasta preferita, questa è una ricetta di famiglia che preparava la mia nonna materna. Mio nonno era solito raccogliere mazzetti di finocchietto selvatico in campagna, lei lo sbollentava e ne surgelava facendone scorta.
La mia nonna materna, Antonietta, originaria di Piazza Armenrina la chiamava in dialetto la pasta “ntegamata”. Ntegamata, perèche mischiava tutti i condimenti all’interno di un grande tegame per insaporirla e li “arriminava”

pasta con il finocchietto selvatico
  • DifficoltàMedia
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione15 Minuti
  • Tempo di riposo5 Minuti
  • Tempo di cottura20 Minuti
  • Porzioni4
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana

Ingredienti per la pasta con il finocchietto selvatico

  • 1 mazzettoFinocchietto selvatico
  • 1Cipolla
  • 4 filettiAcciughe
  • 30 gPinoli
  • 20 gUva passa
  • 1 cucchiaioConcentrato di pomodoro
  • 400 gPasta corta
  • 100 gPangrattato
  • q.b.Olio di oliva

Come preparare la pasta con il finocchietto selvatico.

  1. Pulite il finocchietto, trattenete le parti più tenere e cuocetele in abbondante acqua salata.

  2. Scolate il finocchietto al dente e tenete da parte l’acqua di cottura.

    Tagliatelo a coltello, a me piace così ma potete anche frullarlo con l’aiuto di un mixer.

  3. Prendete una padella e versatevi un giro generoso d’olio d’oliva.

  4. Aggiungete la cipolla tritata finemente e un pezzetto di peperoncino (a piacere) e lasciate rosolare a fiamma bassa.

    Quando la cipolla si sarà appassita aggiungete le acciughe sotto olio e fatele sciogliere schiacciandole con il dorso del cucchiaio.

  5. Aggiungete al soffritto i finocchietti tritati e mescolate.

    Unite i pinoli e l’uva passa che avrete fatto precedentemente rinvenire. (bastano circa cinque-dieci minuti in acqua acqua calda)

    Unite il cucchiaio di concentrato di pomodoro, scioglietelo con un pochino di acqua di cottura del finocchietto e lasciate cuocere a fuoco lento.

  6. Fate cuocere la pasta nell’acqua di cottura del finocchietto.

  7. Quando mancheranno un paio di minuti alla fine della cottura, scolatela e trasferitela nella padella insieme al sugo del finocchietto e completate la cottura.

  8. Servite la vostra pasta con il finocchietto selvatico calda e con una spolverata di pan grattato abbrustolito e se vi piace del pecorino grattugiato.

    Buon appetito, Barbara.

Consigli

La pasta con il finocchietto selvatico può essere anche passata in forno per qualche minuto, se lo gradite.

Si conserva fino al giorno dopo, vi assicuro che ripassata in padella è ottima. Io ne preparo sempre in più.

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Pubblicato da Fantasia in Cucina

La mia passione per la cucina e il buon cibo è nata grazie al mio lavoro e ai miei viaggi. Ho iniziato sin da piccola a raccogliere le ricette di tutto ciò che mi piaceva mangiare e ad appuntarlo su una agenda. Con il passare degli anni è cresciuta in me la passione per la cucina e la tradizione enogastronomica del territorio ibleo. Il mio vuole essere un blog che non è un semplice sito di ricette, ma anche un viaggio della memoria, della cultura di un popolo, quello degli abitanti dei Monti Iblei, in Sicilia, luogo d’incontro tra le province di Ragusa, Siracusa e Catania. Dietro ogni ricetta c'è una storia, talvolta di una famiglia, di un incontro o di un viaggio. Il mio intento è quello di svelare, conservare e di tramandare attraverso le mie ricette l’anima, i saperi, le tradizioni, le passioni e la storia di un popolo. Cucino, fotografo mangio e posto. Mi piace anche consigliare ai miei amici oltre alle ricette sfiziose anche dove mangiare nei locali caratteristici dove andare a mangiare in Sicilia. Se vi va seguitemi, siete i benvenuti. Barbara

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