Pasqua a Scicli: cosa vedere e cosa mangiare, le ricette della tradizione

Pasqua a Scicli: cosa vedere e cosa mangiare, le ricette della tradizione

Pasqua a Scicli: cosa vedere e cosa mangiare, le ricette della tradizione che non potete assolutamente perdere

Scicli riconosciuta dall’UNESCO “perla di rara bellezza”, immersa nell’incanto dei monti Iblei è una gemma nel cuore della Sicilia.

Pasqua a Scicli: cosa vedere e cosa mangiare, le ricette della tradizione. Il menù di Pasqua in Sicilia è un vero e proprio inno alla tradizione. Sulle tavole dei Siciliani e degli Sciclitani non mancheranno i ricchi piatti della cucina siciliana che celebrano la fine della Quaresima.

Scicli è una città barocca del Val di Noto, che sorge nella parte sudorientale della Sicilia, in una vallata incastonata fra tre colline a circa 25 km da Ragusa. Alcuni, amanti dell’arte, la conoscono per il suo barocco o magari ‘’semplicemente’’ perché il suo centro storico è Patrimonio dell’Umanità dal 2002. Sicuramente altri la anche grazie alla serie tv ‘’Il Commissario Montalbano “

La Pasqua a Scicli: le ricette della tradizione, cosa vedere e cosa mangiare a Pasqua

La settimana che precede la Pasqua a Scicli è ricca di tradizioni e processioni

Nella splendida città barocca della Val di Noto, Scicli, i riti della Settimana Santa sono complessi e ricchi di tradizione. Durante tutta la settimana si alternano diverse processioni con i simulacri della Madonna Addolorata, gruppi statuari che rappresento le scene più salienti della Passione, come la crocifissione, la deposizione, la Pietà, il Cristo morto deposto nell’urna, fino alla notte e al mattino del gioioso giorno di Pasqua quando hanno luogo la processione del Cristo Risorto e del SS. Sacramento.

Scicli inoltre è nota per il cibo, per l’accoglienza, per le varie forme di turismo e attività che la città offre, per il clima, per la storia, per la bellezza architettonica, per il mare a poca distanza. La gastronomia ragusana nel periodo pasquale è ricca di pietanze tradizionali a base di agnello. Immancabili sono le tipiche “mpanate” o Impnatae, tipiche focacce ripiene di agnello, tacchino o pollo e infornate, Pastiere di carne di agnello, cassate di ricotta e biscotti di mandorla. Non manca l’agnello al forno e a spezzatino.

La Domenica delle Palme a Scicli

Molto particolare è la ricorrenza della Domenica delle Palme a Scicli, è usanza preparare il Tiano o “Tianu che ciciri

Il venerdì Santo

Il venerdì santo la statua della Madonna Addolorata viene portata dalla chiesa di S. Giovanni Evangelista in processione sino alla chiesa di S. Maria La Nova, dove viene preso il simulacro del Cristo morto. La processione quindi continua per tutto il giorno.

Il giovedì Santo e i sepolcri

Il giovedì sera è tradizione allestire i cosiddetti “saburcara” ovvero i sepolcri presso gli altari delle chiese. I devoti girano per le varie chiese, fermandosi a pregare dinnanzi al tabernacolo

Le Cassate di ricotta ragusane

E se la Cassata siciliana è la regina dei dolci siciliani che non deve mancare sulle nostre tavole a Pasqua, negli Iblei da Modica fino a Ragusa è usanza preparare un altro tipo di cassata, a base di ricotta vaccina, la cassata Ragusana o cassatella. Un dolce da forno costituito da un cestino di pasta frolla siciliana con lo strutto e ripieno di ricotta zuccherata e aromatizzata con buccia di limone grattugiata. Dopo la cottura le cassate vengono spolverizzate con cannella e nelle varianti più moderne, spesso troviamo anche del cioccolato fondente a pezzetti. Anticamente si preparavano con la Tuma oggigiorno sostituita in larga misura con la ricotta. Quest’ultime ricordano i dolci sardi tipici le pardulas dolci della zona di Cagliari, mentre a nord vengono chiamate casadinas.

L’uomu vivu a Scicli

La domenica di Pasqua è la volta della celebrazione dell’Uomo Vivo, o conosciuto anche come il Gioia, costituita da due processioni; una prima processione ha luogo la mattina, quando il SS. Sacramento è portato per le vie della città, per poi rientrare nella chiesa di S. Maria La Nova dove sostituisce il simulacro di Gesù risorto, che è l’oggetto della processione. La sera il simulacro viene riportato nella Chiesa di S. Maria La Nova.

Nel giorno di Pasqua, accanto alle Impanate non può mancare a “Nfigghiulata di ricotta” nome intraducibile, una tipica scaccia a forma rotonda, confezionata con la pasta di pane e ripiena di ricotta e salsiccia. Anticamente, quando si faceva l’infornata di pane per il fabbisogno settimanale, si era soliti preparare dell’impasto in più, in modo da poter realizzare scacce, pastieri di carne , impanate, pastizzi e nfigghiulate di ricotta .

L’Impanata di Agnello è la regina del pranzo di Pasqua per eccellenza

La “Nfigghiulata” di ricotta

La Nfigghiulata di ricotta è una sorta di torta salata ma confezionata con la pasta di pane, simile ai “pastizzi” (di verdura) e alle Impanate (di carne). La Nfigghiuata ha un ripieno a base di ricotta vaccina, formaggio grattugiato e di salsiccia. Naturalmente anche di questa, come di altre ricette povere di origine contadine, esistono diverse varianti. Alcuni, anticamente, usavano condirla con un ripieno fatto di riso e ricotta, anzi, la tuma. 

Al centro della Nfigghiulata viene fatto un foro, anzi un taglio a forma di croce, di solito con la punta del coltello e le punte della pasta vengono ripiegate all’infuori.

I pastieri di carne

I pastieri di carne, fanno parte della grande famiglia di ‘mpanate e pastizzi, sono piccoli scrigni ripieni di carne o interiora e cotti al forno. Questo rustico è tipico del pranzo pasquale e in passato era preparato soprattutto dalle classi più povere. La ricetta originale prevedeva l’utilizzo di interiora di agnello o capretto, non si usava la carne perché troppa costosa o destinata alla vendita.

Oggi la ricetta originale è poco diffusa, si utilizza la carne di vitello o d’agnello (quest’ultima a volte unita alle interiora). In passato venivano preparati esclusivamente a Pasqua, oggi è possibile trovarli in ogni momento dell’anno anche nelle rosticcerie. Di solito si preparano la sera prima della domenica di Pasqua e possono essere consumati nei giorni seguenti, anche a Pasquetta.

A palumma cu l’ova

Per tradizione con la pasta di pane per i più piccoli si preparavano: “l’auciedu cu l’ova”.. La colomba o aucieddu cu l’ova che in altre province diventa u Pupu cu l’ova sono delle colombe con le uova sode inserite nella pasta di pane decorata. Talvolta per le bambine potevano assumere anche la forma di una borsetta. In questo caso erano anche le fidanzate che le regalavano ai fidanzati

Le figure rappresentavano la colomba, da qui il termine “palummeddi“; o cestini contenenti le uova, adornati con uccellini realizzati sempre con la pasta.

Pubblicato da Fantasia in Cucina

La mia passione per la cucina e il buon cibo è nata grazie al mio lavoro e ai miei viaggi. Ho iniziato sin da piccola a raccogliere le ricette di tutto ciò che mi piaceva mangiare e ad appuntarlo su una agenda. Con il passare degli anni è cresciuta in me la passione per la cucina e la tradizione enogastronomica del territorio ibleo. Il mio vuole essere un blog che non è un semplice sito di ricette, ma anche un viaggio della memoria, della cultura di un popolo, quello degli abitanti dei Monti Iblei, in Sicilia, luogo d’incontro tra le province di Ragusa, Siracusa e Catania. Dietro ogni ricetta c'è una storia, talvolta di una famiglia, di un incontro o di un viaggio. Il mio intento è quello di svelare, conservare e di tramandare attraverso le mie ricette l’anima, i saperi, le tradizioni, le passioni e la storia di un popolo. Cucino, fotografo mangio e posto. Mi piace anche consigliare ai miei amici oltre alle ricette sfiziose anche dove mangiare nei locali caratteristici dove andare a mangiare in Sicilia. Se vi va seguitemi, siete i benvenuti. Barbara