Il menù di Natale a Scicli

Il menù di Natale a Scicli

Il menù di Natale a Scicli è sicuramente un menù ricco di tradizioni. Il menù di Natale Ibleo, e in particolar modo quello sciclitano è un Natale ricco di tradizioni orali che si tramandano di generazione in generazioni con un menù tipico di ricette immancabili sulle tavole di un siciliano. Se per il 31 dicembre molta gente sceglie di cenare fuori e poi proseguire con il veglione, per la sera della Vigilia di Natale, è tradizione preparare i piatti tipici della cucina sciclitana, presso le proprie case.

Il menù di Natale a Scicli, i dolci
A Scicli, anticamente, i preparativi per la sera della Vigilia, avevano inizio una settimana prima. Si iniziava dai dolci.

A Scicli, infatti, era usanza preparare i dolci tradizionali a casa, quando ancora non esistevano le dolcerie o le pasticcerie.
Si iniziava dalla Cubbaita, o “giggiulena”, il torrone di sesamo, mandorle abbrustolite e il miele. I preparati iniziavano giorni prima con il selezionare i semini di sesamo, raggruppandoli a mucchietti e passandoli sotto l’occhio attendo delle “cuciniere”, già dalle prime luci del giorno

Il menù di Natale a Scicli: i Jadduzzi , biscotti devozionali

Poi c’erano i preparativi per i biscotti vari: i Jadduzzi, i palmetti, gli amaretti, i miscatieddi, i nucatoli, i biscotti con l’arancia e il miele, solo per citarne alcuni. Di solito si infornavano nel forno a legna dopo che si panificava il pane di casa e il forno era adatto per cuocere i vari biscotti. Poi si preparava la Mpagnuccata o “impagnuccata”, un dolce molto simile agli struffoli napoletani. Delle palline di pasta a base di semola di grano duro strutto e acqua, successivamente fritte e poi passate nel miele, anticamente chiamato anche il torrone dei poveri, che venivano servite sulle foglie di limone appena raccolte.

Immancabili anche le scorzette di arance e di limone candite, ottimo digestivo a fine dei lauti pranzi e cene, servite in genere accompagnati dai liquori fatti in casa. Il limoncello, il cannellino e i rosoli vari.

Il menù di Natale a Scicli: i geli

Non potevano mancare i geli vari: gelo di limone, arancia, cannella o il bianco mangiare in generale.

Nei giorni a ridosso del Natale, poi si macellava il maiale ed era usanza laboriosa preparare la classica “liatina“ (gelatina) di maiale che fungeva da antipasto, insieme alle olive verdi cunzate, e i pomodori secchi.

Il menù di Natale a Scicli: le Scacce

La cucina ragusana è molto varia e ricca di specialità tipiche. Tra le più note ci sono le scacce con le varianti: le ‘mpanate o impanate e i pastizzi.
Le scacce sono tipiche dell’area iblea mentre le ‘impanate e i pastizzi si trovano anche in altre tradizioni culinarie.
Le scacce sono un piatto molto antico, di origine contadina. Si tratta di un rustico simile ad un focaccia ripiena il cui condimento è molto vario. Le più diffuse e ricorrenti sono con il pomodoro e la cipolla, poi con la ricotta e cipolla o ancora con la ricotta (vaccina) e salsiccia, fino a quella con il prezzemolo e quella di melanzane.

Le scacce, tuttavia, si preparano ancora tutt’oggi a Scicli per la sera della Vigilia di Natale, Prendendo il nome di Impanate e Pastizzi. una su tutte “u pastizzu ri ciurietti”, U pastizzu ra spinacia, quello di Patacche e qualcuno prepara anche l’Impanata di Agnello e quella con il pesce. Tipica di Donnalucta, la frazione rivierasca di Scicli è l’impanata di Seppie che tradizionalmente si preparar per San Giuseppe
Non mancano però le innumerevoli, varianti delle scacce, dettate dalla fantasia di chi le prepara che può mischiare gli ingredienti secondo i propri gusti. Una delle caratteristiche di questa specialità è proprio la possibilità di prepararle secondo i prodotti di stagione. Per questa ragione la ricetta spesso varia di famiglia in famiglia o di paese in paese. La preparazione delle scacce è semplice.
L’impasto della scacce è fatta a base di farina di grano duro, acqua, olio e lievito di birra (ne esiste una versione in cui il lievito viene sostituito da abbondante olio e succo di limone o con la sugna). Gli ingredienti vengono impastati su una spianatoia che prende il nome di scaniaturi, prima si amalgamano tutti gli ingredienti e poi, anticamente, si scanìavano (impastavano) con la sbriula, un’asta in legno, una sorta di leva, che aiutava ad amalgamare bene gli ingredienti e rendere l’impasto omogeneo.

L’impasto viene suddiviso in panetti che verranno stesi con l’aiuto di un mattarello (lasagnaturi) fino ad ottenere delle sfoglie sottili. Queste verranno farcite, ripiegate più volte e chiuse alle estremità, con il rifiecu (bordino) che è un po’ la firma delle scacce. Una volta pronte, anticamente venivano infornate nel forno a legna, oramai sempre più spesso sostituito da quello elettrico o a gas.

Con lo stesso impasto delle scacce si preparano anche le impanate e i pastizzi. Sebbene l’impasto sia uguale, quest’ultime si differiscono per forma (rotonda o a mezzaluna), metodo di preparazione e per i condimenti. Le “impanate” o “mpanate”, sono ripiene di carne (soprattutto si utilizza la carne di agnello, tacchino, pollo) o di pesce (seppie e baccalà su tutti), mentre i “pastizzi” hanno un ripieno di verdure: broccoli, patate, topinambur, spinaci selvatici e molto altro.

Solitamente nelle impanate, accanto alla carne scelta, si utilizza la pasta, solitamente spaghettini sottili o il riso cotto separatamente, in bianco. Poi c’è come la versione di riso, ricotta e salsiccia, chiamata anche nfigghiulata che si prepara indistintamente per Natale ma anche per Pasqua. Queste sono le prelibatezze che vengono preparate per le ricorrenze più importanti, come il Natale di alcune anche per la Pasqua.

In provincia di Ragusa e a Scicli, sono tante le rosticcerie o anche qualche panificio dove poterle assaggiare, pochi o quasi inesistenti i ristoranti che propongono le scacce, nei loro menù. Sono per lo più delle preparazioni che si fanno a casa, presso le proprie famiglie.


Pubblicato da Fantasia in Cucina

La mia passione per la cucina e il buon cibo è nata grazie al mio lavoro e ai miei viaggi. Ho iniziato sin da piccola a raccogliere le ricette di tutto ciò che mi piaceva mangiare e ad appuntarlo su una agenda. Con il passare degli anni è cresciuta in me la passione per la cucina e la tradizione enogastronomica del territorio ibleo. Il mio vuole essere un blog che non è un semplice sito di ricette, ma anche un viaggio della memoria, della cultura di un popolo, quello degli abitanti dei Monti Iblei, in Sicilia, luogo d’incontro tra le province di Ragusa, Siracusa e Catania. Dietro ogni ricetta c'è una storia, talvolta di una famiglia, di un incontro o di un viaggio. Il mio intento è quello di svelare, conservare e di tramandare attraverso le mie ricette l’anima, i saperi, le tradizioni, le passioni e la storia di un popolo. Cucino, fotografo mangio e posto. Mi piace anche consigliare ai miei amici oltre alle ricette sfiziose anche dove mangiare nei locali caratteristici dove andare a mangiare in Sicilia. Se vi va seguitemi, siete i benvenuti. Barbara