La Festa di San Giovanni che si celebra il 24 giugno di ogni anno, è una festa antichissima, legata alla terra, ai suoi prodotti e alle ricette tipiche. Scopriamo cosa si mangia per San Giovanni: le ricette e tradizioni della festa del 24 giugno
Una festa a metà tra il sacro e il pagano che si festeggia da sempre anche a tavola con le ricette tradizonali che variano in tutta Italia. Una ricorrenza originariamente pagana, ora omaggio al Battista.
La festa di San Giovanni ha origini antiche e viene celebrata in diverse parti del mondo, ma è particolarmente importante in alcune culture e Paesi, come l’Italia, la Spagna e altri di tradizione cattolica. Durante la festa, vengono organizzate diverse tradizionali attività: ad esempio in alcune città italiane è comune l’accensione di grandi fuochi chiamati falò di San Giovanni, attorno ai quali la gente si riunisce in festa. Oppure come nel Ragusano in Sicilia, si bandiscono grandi tavolate con i piatti tradizionali preparati in onere del Santo
Quella del 24 giugno anticamente era per l’appunto una ricorrenza laica, legata all’agricoltura, che coincideva con l’inizio del periodo della raccolta del grano. Fissata solitamente per i giorni successivi il solstizio d’estate.
Avete già pensato al menù per la festa di San Giovanni?
Non è affatto banale chiederselo perché se c’è un giorno dell’anno scandito dalla ritualità con usanze portafortuna è proprio questo: il 24 giugno, la data in cui sarebbe nato il santo che ha battezzato Gesù. Tradizioni e riti magici che fanno parte della cultura popolare.
Una ricorrenza in ricordo del Battista, fissata a esattamente sei mesi dal Natale, diventata ormai un appuntamento (religioso e culturale) di rito da Nord a Sud dello Stivale. E, ovviamente, oltre alla caratteristica acqua di San Giovanni, l’acqua ‘magica’ non potevano mancare i cibi e piatti tipici da preparare e consumare in occasione dell’onomastico.
Scopriamo le ricette e le tradizoni della festa del 24 giugno in tutta Italia
In alcune regioni, viene preparato un pane speciale per la festa di San Giovanni. Questo pane, benedetto, può essere arricchito con ingredienti come uvetta, frutta secca o spezie tra cui pepe o zafferano.

A Roma per San Giovanni si mangiano le lumache
Il menù per la festa di san Giovanni comprende le lumache al sugo. Come le erbe, le lumache vanno raccolte nei campi nella notte di san Giovanni in modo che beneficino della rugiada miracolosa, ma non è solo per questo che si ritiene siano di buon auspicio.
Le lumache hanno le corna, come il diavolo, e mangiarle è considerato un modo per scacciarlo. La preparazione delle lumache è molto lunga: vanno spurgate a lungo, e poi bisogna essere abbastanza coraggiosi da cuocerle vive
Oggi le lumache vengono preparate solitamente in due versioni: quella alla Sangiovannese, con aglio, prezzemolo, peperoncino e pomodoro, e alla pizzaiola, a base di pomodoro, mozzarella e origano.
Gli spaghetti di San Giovanni
Dal Centro Italia ci spostiamo in Puglia per conoscere una ricetta intitolata a San Giovanni: Gli spaghetti alla San Giuannidd o San Giuannin (a seconda dei vari dialetti locali) sono una pietanza della cucina popolare a base di pomodori, acciughe, capperi e olive. Che tutttavia si preparanao anche durante tutto l’anno

In Puglia per San Giovanni si mangiano i fichi
Come detto quella del 24 giugno è una ricorrenza originariamente legata alla terra, ai primi raccolti dei prodotti dei campi. Per questo compaiono a tavola anche alcune primizie: in Puglia per esempio è tradizione mangiare i primi fichi dell’anno, nello specifico quelli fioroni.
Consumati solo dopo aver recitato un detto popolare: “A San Giuanne, pigghie l chelumme e ammine nganne”, cioè “A San Giovanni prendi i fioroni e mangiali”.

A Ragusa per San Giovanni si mangiano le fave fresche
In Sicilia, nel Ragusano anticamente era usanza mangiare i “manichi ri’ fauci” con le fave fresche ma non solo
San Giovanni Battista a Rgausa, si festeggia anche il 29 Agosto, giorno del suo martirio e nei giorni di festa ricorrono anche tradizioni gastronomiche che deliziano i palati, il giorno di San Giovanni vengono preparati “gnucchitti rausani”, tipico piatto di pasta fresca fatta in casa con farina di semola e condita con brodo di pollo, di solito viene accompagnata al pollo ripieno ( jaddina cina )
Le fave verdi che si raccoglievano circa un mese prima venivano fatte essiccare e poi venivano mangiate insieme alla pasta fresca i Manichi re fauci, un formato di pasta molto particolare, tipico del capoluogo Ragusano. La pasta fresca preparata a mano con acquq e semola veniva poi condita con le fave cotte in umido. Le fave a Ragusa si mangiavano durante tutto l’anno anche sotto forma di macco. Le fave erano un cibo comune della cucina povera contadina che venivano consumate durante tutto l’anno ma per San Giovanni venivano mangiate le prime del raccolto annuale
Dato che quella di san Giovanni è una festa strettamente legata alla terra, alla natura, all’agricoltura, non c’è da stupirsi se in tavola compaiono primizie. Dalle vostre parti che tradizioni ci sono per la Festa di San Giovanni ?