Al Sigep di Rimini, la fiera più dolce d’Italia che si è appena conclusa, tra le eccellenze siciliane anche la Cubbaita, il dolce tanto amato da Camilleri
La Cubbaita, è una sorta di croccante a base di sesamo, miele e mandorle che può avere la forma di un rombo o di una mattonella e si prepara per le feste di Natale e Pasqua, in Sicilia
Con un focus sempre più marcato su innovazione e sostenibilità, si è appena conclusa a Rimini l’edizione più grande e internazionale di sempre di Sigep World 2025, il salone internazionale dedicato al foodservice dolce, che quest’anno ha registrato numeri da capogiro e un successo globale senza precedenti
Giunta alla 46ª edizione, punto di riferimento internazionale nel panorama fieristico per le filiere di gelato, pasticceria, cioccolato, caffè, panificazione e pizza, sono state le novità di questa edizione, con 1300 brand espositori, 30 padiglioni dedicati per 138.000 metri quadrati di offerta espositiva e non sono mancate le eccellenze siciliane


La Cubbaita di Andrea Giannone
Durante i cinque giorni dal 18 al 22 gennaio, al Sigep nel centro di Rimini, nel quartiere fieristico della città capitale del dolciario artigianale, non sono mancate le competizioni di prestigio e le preparazioni delle eccellenze dolciarie provenienti anche dalla Sicilia
Al Padiglione D3 – Stand 54, Andrea Giannone, il pasticcere sciclitano invitato dall’azienda Firex, oltre alla crema pasticcera, alla pasta choux , alla glassa al cacao, ha preparato anche la Cubbaita o “giggiulena”, il dolce tipico delle feste di Natale del Ragusano, tanto caro ad Andrea Camilleri. Sarà stato un omaggio per il suo centenario?
La Cubbaita è una sorta di Croccante a base di sesamo, un dolce a forma di rombo o di rettangolo, tipico per lo più delle festività natalizie (ma anche di Pasqua, per esempio, nel palermitano) e consolidato nelle tradizioni dell’isola da diversi secoli.
Le origini della Cubbaita, il dolce delle feste
La giuggiulena, anche nota come cubaita o giurgiulèna, è un dolce che risente dell’influenza arabo-normanna in Sicilia. Infatti la parola stessa deriva probabilmente dal termine siculo-arabo gulgulan che sta ad indicare il sesamo. Furono loro a portare per primi questo seme nell’isola che si diffuse rapidamente ovunque.
Si chiama giggiulena nella Sicilia occidentale, giurgiulèna o giuggiulena dall’altra parte della regione. Nella Calabria del sud (più a nord diventa la cupèta, che però è senza sesamo) e che si consuma ancora oggi anche in Puglia e in Lazio
Anticamente la giuggiulena veniva venduta dai famosi turrunari: gli ambulanti che si radunavano durante le feste di paese e dove si poteva acquistare il dolce già porzionato in piccoli rombi. Per la sua storia e la sua territorialità è anche un PAT, dunque un prodotto tutelato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
La ricetta della Cubbaita
La Cubbaita o giuggiulena si prepara con pochi ingredienti: sesamo, miele, zucchero, mandorle e scorza di arancia.
Ci sono poi della ricetta originale delle piccole varianti territoriali: con o senza pistacchi, con la cannella, oppure con l’aggiunta di limone al posto della classica buccia di arancia.
Le varianti riguardano anche la forma che può presentarsi in rombi o piccole mattonelle. Per la realizzazione della cubaita si uniscono tutti gli ingredienti in una casseruola e si cuoce a fuoco lento.
Una volta che si è amalgamato il composto si stende su una tavola di marmo, secondo la tradizione, e si formano dei rombi o quadretti dell’altezza di 1 cm e larghi circa 5 cm ciascuno.
Andrea Camilleri ne parlava così nel suo Elogio della cubaita dell’antico torronificio Nisseno: «La cubaita è semplice e forte, un dolce da guerrieri. A fatica riesci coi denti a staccarne un pezzetto e non lo devi aggredire subito, lo devi lasciare ad ammorbidirsi un pochino tra lingua e palato, devi quasi persuaderlo con amorevolezza ad essere mangiato».
«Ti obbliga a una particolare concezione del tempo», continuava lo scrittore, perché «ha bisogno dei tempi lunghi del viaggio per mare o per treno, non si concilia con l’aereo, con la fretta. Ti invita alla meditazione ruminante».
Come non lasciarsi incantare dalla sua definizione e dal potere di un dolce come questo? Sicuramente un grande successo di gusto e di visibilità al Sigep di Rimini, per la Cubbaita, il dolce tanto amato da Camilleri che per la sua storia e la sua territorialità è anche un PAT, dunque un prodotto tutelato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali