Risposta di Bartolomeo Antonio Scalzi: “Ho la tendenza, quando mi lavo i denti, ad abusare con il dentifricio, ciò può arrecare qualche problema? – Quora

                     

 

Risposta di Bartolomeo Antonio Scalzi: “Ho la tendenza, quando mi lavo i denti, ad abusare con il dentifricio, può arrecare qualche problema? – Quora

Nel passato, molti Dentifrici – D erano molto aggressivi sia a causa del contenuto di sostanze antibatteriche e, presunte, anticarie, sia a causa di aromi, ancorché fossero di derivazione naturale, essi erano sempre molto irritanti, soprattutto a carico della ghiandola salivare Parotide e del suo ostio, causando, frequentemente, infiammazioni della ghiandola oppure difficoltà nell’erogazione della saliva.

Oggi come oggi, i D sono migliorati, senza dove spendere un sacco di $$ con quelli venduti in Erboristeria (io sono un Erborista) o con quelli “omeopatici”, non più necessari neanche nella stragrande varietà di prescrizioni moderne dei rimedi omeopatici.

Provatene sempre di nuovi meglio se quelli “dedicati”, credo che, tra tutte le classi di cosmetici e prodotti per igiene della persona, i D siano quelli che più mantengono le loro promesse.

Quindi, la Risposta alla Domanda iniziale, per quanto mi riguarda, sarà: No. Abusare nella quantità di dentifricio non Le farà male, spenderà solo più soldi, ottenendo un risultato inferiore alle aspettative.
Importante, invece, sarà l’utilizzo della giusta quantità di dentifricio, utilizzando le giuste manovre con lo spazzolino: davanti, sopra sotto, dietro, lingua e poi sciacquare, gargarizzando e questo ripetendo, il tutto, due volte:

  1. spazzolare con un po’ di D, ovvio;
  2. sciacquare;
  3. altro spazzolamento con un altro po’ di D, spazzolando anche la lingua;
  4. risciacquo finale con gargarismi – come annunciato – per pulire non solo tutta la bocca ma anche la faringe.

D: “Perché bisogna lavare due volte i denti con il Dentifricio?
È notorio che qualsiasi detergente, D compreso, lava meglio in due passaggi con un piccola quantità che in un solo passaggio con una dose eccessiva ed inutile.

Cfr: “Lavarsi” di Gianni Proserpio.

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