Caponata leggera di melanzane

Questa è una variante della fantastica Caponata di melanzane alla Siciliana; ho volutamente omesso l’aggettivo Siciliana, perché è una variante nata per esigenze dietetiche, che non fa uso delle fantastiche melanzane oblunghe nere fritte. Mi sembrava non corretto accostare il mio piatto all’originale! Consiglio chi non l’avesse mai fatto, di assaggiare il piatto originale, saporito e splendido prodotto del Mediterraneo. In Sicilia esistono tantissime ricette di Caponata, la mia arriva direttamente da una signora di Palermo; ovviamente la sua ricetta prevede la frittura di melanzane nere oblunghe (tipiche siciliane), mentre qua sono sostituite da melanzane saltate in padella o cotte al forno (si possono anche usare melanzane grigliate tagliate poi a cubetti).

La melanzana è un ortaggio della stessa famiglia di patate e pomodori. Però non viene dalle Americhe, ed era già usata nella preistoria sia in Cina che in India. Il fatto che non esistano nomi in greco o latino di questo prodotto ci fa subito capire che non è giunta a noi tramite questi popoli. Furono infatti gli arabi (molti storici ipotizzano intorno al IX – X secolo) a far conoscere la coltivazione della melanzana nel bacino del mediterraneo. Di sicuro si sa che nel XIII secolo vi erano coltivazioni di melanzane nel Nord Africa. Più difficile è capire se le melanzane arrivarono direttamente prima in Sicilia (quindi durante la dominazione araba, IX-XI secolo) oppure attraverso gli Spagnoli (durante o dopo la dominazione araba della penisola iberica, fatto oggi considerato più probabile).

Notizie certe della formulazione della caponata si hanno a partire dal 1700: molto probabilmente la ricetta attuale, che impiega pomodori, deve essere seicentesca (nel ‘600 il pomodoro inizia ad essere sporadicamente utilizzato in cucina nel Sud Europa). Una cosa interessante da osservare è che la coltivazione della melanzana ha avuto una rapida diffusione in tutto il mediterraneo, anche facilitata dal clima adatto alla sua crescita. Quindi piatti molto simili si trovano un po’ ovunque tra Spagna e Francia: alboronia (Andalusia), ratatouille (Francia), samfaina (Catalogna), tumbet (Maiorca), etc…

Altra interessante storia è quella della parola melanzana, che alcuni farebbero derivare da un’improbabile Mela Insana (perché tossica se mangiata cruda, e questo è vero, a causa della presenza di solanina). Dalla forma araba con l’articolo (al-badingian) derivano le denominazioni catalana (alberginia) e francese (aubergine). La parola italiana antica per tale ortaggio è petonciana (anche petronciana), alcuni ritengono che il termine alludesse al fatto che mangiata cruda causasse flatulenze (essendo indigesta). Più probabile il passaggio da al-badingian, a berenjena (spagnolo), per arrivare a melongene  (il termine mela fu accostato per falsa etimologia per dire “frutto”) fino all’odierno melanzana. Se così fosse, l’etimo potrebbe quindi confermare la provenienza della melanzana dalla Spagna(?).

La particolarità della Caponata Siciliana è la presenza di una salsa agrodolce che rende il piatto, oltre che gustosissimo, anche facilmente conservabile. Due parole sul nome: esistono tantissime storie, alcune eccessivamente aneddotiche. Probabilmente il piatto veniva servito nelle (malfamate) taverne dei marinai (dette caupone o, in latino, cauponae). Se così fosse, il nome Caponata vorrebbe dire un generico “cibo da taverna”… Come racconto torna, perchè in Liguria la Capponadda è un piatto totalmente diverso a base di gallette del marinaio, pesce, acciughe, olive, capperi e pomodori… sempre un generico “cibo da taverna”, quindi. Il piatto che vi presento lo consiglio come ottimo contorno (ottimo servito freddo come accompagnamento nelle calde serate estive).

Caponata leggera di melanzane

Preparazione 15 minuti
Cottura 35 minuti
Tempo totale 50 minuti
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Ingredienti
  

  • 3 melanzane medie (nere o viola)
  • 2 gambi sedano
  • 1 cipolla
  • 1 carota piccola facoltativa
  • 300 gr passata di pomodoro
  • olive
  • 1 cucchiaio capperi sotto sale
  • 2 - 3 foglie basilico
  • 1-2 cucchiai aceto
  • 1 cucchiaino zucchero
  • 1 cucchiaio olio di oliva extra vergine
  • sale

Istruzioni
 

  • Tagliate le melanzane a fette dello spessore di 1 cm, quindi tagliate ogni fetta a dadini di circa 1-1,5 cm di lato.
  • Se usate le melanzane nere conviene eliminare l'amaro: mettete i cubetti di melanzane in un capiente scolapasta e salateli abbondantemente (rigirandoli per bene nel sale). Lasciate riposare le melanzane sotto sale per una mezz'oretta e poi premetele leggermente per eliminare il liquido di vegetazione.
  • Mettete le melanzane in una teglia ricoperta con carta forno (non preoccupatevi se fosse troppo piena, con la cottura il volume delle melanzane tende a ridursi). Irrorate le melanzane con un filo di olio e salate pochissimo. Sistemate la teglia nel forno caldo (200 gradi) e cuocete per 15-20 minuti (occhio che non brucino, rigiratele ogni tanto con un cucchiaio). La cottura termina quando le melanzane saranno ben dorate. Si possono anche cuocere saltate in padella con un filo di olio, oppure grigliate. C'è chi usa anche il microonde, ma i cubetti restano come bolliti...
  • Nel frattempo preparate la salsa agrodolce di pomodoro. Preparate un soffritto di cipolle, carota, capperi (privati del sale e tagliati grossolanamente) e sedano con l'olio di oliva. Snocciolate le olive e tagliatele a rondelle (se olive grandi). Aggiungete il pomodoro, il basilico e una presina di sale. Lasciate cuocere il sugo per una decina di minuti a fuoco moderato. Lasciate cuocere per una decina di minuti a fuoco basso. Al termine aggiungete al sugo lo zucchero e l'aceto e fate restringere un poco il tutto. Le dosi di zucchero o aceto possono variare a seconda dei gusti. Salate le melanzane solo dopo un assaggio.
  • Versate le melanzane nella salsa. Riscaldate un po' il sughetto per 5/6 minuti e versate il tutto in un contenitore. Servite a temperatura ambiente o freddo (come contorno estivo).

Note

La caponata va servita rigorosamente fredda (se la lasciate riposare per un giorno sara' ancora piu' gustosa).