Putizza triestina – Ricetta tipica
Putizza triestina – Ricetta tipica slovena La Putizza triestina (Potica in sloveno) è un dolce delle feste che appartiene alla tradizione slovena e triestina. Anche se, come molti erroneamente credono, Trieste non è mai stata slovena, la vicinanza alla bella e fiorente Repubblica di Slovenia e la minoranza slovena, che da secoli convive con noi italiani nel nostro meraviglioso altipiano carsico (e non solo), hanno consentito un inevitabile intreccio di culture e tradizioni che condividiamo in un’esplosioni di profumi e sapori. Esempio ne è questo meraviglioso dolce, simile alla Gubana, ma più ricco negli ingredienti. La Putizza triestina si differenzia dalla Potica (si legge potizza) slovena per la presenza della panna nel ripieno e nella forma rettangolare o a ciambella con stampo da kugelhupf, mentre la nostra assomiglia di più alla Gubana, arrotolata su sè stessa.
Di seguito gli ingredienti per una Putizza triestina da circa 30 cm di diametro o due Putizze piccole.
Ingredienti per il lievitino
15 gr di lievito di birra
150 gr di farina 00
80 gr di zucchero
100 ml di latte
Procedimento
Come prima cosa, preparate il lievitino sciogliendo il lievito di birra nel latte tiepido, aggiungendo la farina e lo zucchero. Formate un impasto liscio, omogeneo, abbastanza molle e lasciatelo lievitare per circa 30 minuti in luogo caldo ed asciutto.
Ingredienti per l’impasto
3 uova
120 gr di burro
100 gr di farina 00
250 gr di farina manitoba
250 ml di latte
1 bustina di vanillina
limone (scorza)
1 pizzico di sale
Procedimento
Procediamo con la preparazione dell’impasto della Putizza triestina, ammorbidendo il burro con lo zucchero. Aggiungere le uova (2 intere e 1 tuorlo) uno alla volta amalgamando bene. Versare il composto lievitato precedentemente e poi tutti gli altri ingredienti. Si formerà un impasto morbido e profumato che lascerete lievitare in un luogo caldo e asciutto per 2 ore.
Ingredienti per il ripieno
60 gr di cioccolato fondente
200 gr di noci
100 gr di uvette
150 gr di zucchero
1 scorza limone
1 scorza arancia
1/2 bicchierino di rum
spezie (cannella, chiodi di garofano, noce moscata) facoltativo
60 gr di pane raffermo grattugiato
30 gr di burro
30 gr di latte
1 albume per la lucidatura
Procedimento
Intanto potrete preparate il ripieno della Putizza triestina, tritando finemente le noci ed aggiungendole al cioccolato sciolto. Aggiungere le spezie, la scorza dell’arancio biologico e le spezie se gradite. Sciogliere il burro in un padellino antiaderente e soffriggervi il pane raffermo grattugiato. Unire tutti gli ingredienti. Amalgamate il tutto con il latte.
Fase finale
Una volta che l’impasto della vostra Putizza triestina sarà raddoppiato, dividetelo in due parti così da ottenere 2 Putizze. Stendete una parte sulla spianatoia con il mattarello a forma rettangolare (se volete ottenere due Putizze triestine piccole, dividete l’impasto in due), versatevi metá del ripieno tiepido, arrotolate la pasta e datele poi una forma a chiocciola. procedete alle stesso modo con la seconda parte dell’impasto. Lasciate lievitare nuovamente su una placca da forno con carta forno per circa 30 minuti.
Lucidate la superficie della Putizza triestina con l’albume ed infornate in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti.
Buonissima se consumata subito, ma morbida anche il giorno dopo.
Consiglio: per un consumo della Putizza triestina un po’ insolito (invenzione di mio marito), riscaldate alcune fette di Putizza in una padella antiaderente con burro e pangrattato e servite con una pallina di gelato alla vaniglia come dessert!
La ” PUTIZA” di sloveno ha solo il nome derivato appunto da “POTICA” (contrazione del verbo ” poviti” (arrotolare) relativo alla preparazione dello strudel realizzati dai triestini di lingua slovena. La putiza originale venne realizzata circa alla fine del XVIII secolo quando sotto l’impero austro-ungarico arrivavano le navi dai Paesi esotici con la cioccolata, zucchero, rhum che rifornivano i paesi dell’Impero. E solo la padronanza del mestiere dei pasticceri triestini dettero vita alla ” PUTIZA “. Per cui Trieste ne detiene con orgoglio, certamante l’originalità e la tipicità. Diamo a Cesare quel che è di Cesare