Sono una ricetta tipica della mia zona, Massa Carrara e Bollènti è il nome che gli viene dato in dialetto massese.
La mia nonna me li preparava sempre tra il 12 e il 13 dicembre proprio per la festa di Santa Lucia che è la notte più lunga che ci sia e li cuoceva negli appositi Testi, cioè un utensile da cucina formato da due dischi di ferro con manico e su uno dei quali si versa l’impasto, coprendolo con l’altro disco per farlo cuocere.
Si trovano anche in commercio.
I miei sono vecchissimi perché erano della mia bisnonna e più anni hanno e più i Bollènti cuociono meglio.
È tradizione consumarli ben caldi, come detto sopra per la notte di Santa Lucia e farcirli con la ricotta o lo stracchino e arrotolarli come fossero cannoli.
Tantissimi anni fa i bollenti venivano mangiati in sostituzione della polenta ed erano il pranzo tipico dei taglialegna e dei carbonai.
E’ sempre stato un cibo povero, ma è bello sapere che negli anni si sia mantenuta la stessa tradizione e che certe ricette vengano passate di generazione in generazione.
Oggi vi insegno proprio il procedimento che faceva la mia nonna.
Ingredienti per 6 Bollènti:
6 cucchiai pieni di farina di castagne
250 ml di acqua
400 g di ricotta
olio evo q.b
metà patata
La ricetta per preparare i Bollènti —> Mescolate la farina di castagne con l’acqua, eliminando tutti i grumi e formando una pastella liscia ma non troppo liquida.
Regolatevi un po’ ad occhio, nel caso aggiungete un pochino di farina di castagne.
Mettete sul fuoco i testi, uno in ogni fornello e aspettate che si siano completamente riscaldati.
Poi infilzate con una forchetta metà patata, la passate nell’olio e poi sopra ogni testo.
A questo punto versate al centro 2 cucchiai di pastella e ricoprite con l’altro testo. Aspettate meno di un minuto e poi girate i testi e finite la cottura in pochi secondi.
I Bollènti sono pronti quando si staccano da soli e saranno ben colorati.
Fate questo procedimento con tutta la restante pastella e poi spalmate sopra ad ognuno la ricotta o lo stracchino.
Arrotolateli e servite i Bollènti ben caldi e ne rimarrete pienamente soddisfatti.
Se non riuscite a trovare i testi, potete provare a cuocerli anche in una padellina antiaderente, ma non garantisco il risultato.
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Ma sono i necci! *_* O, almeno, dalle nostre parti li chiamiamo così! Ne mangerei a quintalate, così semplici… Ma se aggiungi il miele diventano stratosferici! ^_^
assomigliano ai necci,ma noili chiamiamo Bollènti ahahhaha perchè da proprio l’idea che ti strini le mani quando li mangi ahaha con il miele nell’impasto dici?