Gueffus

Gueffus, dolci tipici sardi a base di mandorle, piccoli bocconcini a forma di sfera che si preparano solitamente per le feste, dal Natale alla Pasqua, alla semplice domenica in famiglia, sempre presenti anche per matrimoni e feste religiose in genere.
I gueffus sono forse fra i più semplici dei dolci tipici sardi, prevedono solo la cottura in pentola e non necessitano invece del forno, la loro particolarità è poi la carta, perchè son dei dolci che si incartano sempre uno per uno con delle cartine che si intagliano in casa.
Da amante della storia delle ricette non potevo non andare a cercare la definizione della parola “gueffus”, la storia dice che deriva dallo spagnolo huevos, quindi forma ovoidale come questi dolci.
Alla ricerca di più dettagli, però ho trovato anche un’altra storia divertente, secondo il libro “L’Accabadora” di Michela Murgia la parola gueffus è stata associata a Guelfi, per via del taglio dei denti nella carta dove vengono avvolti i dolci che ricordano le torri dei castelli guelfi (ovviamente una divertente versione per la sua versione letteraria).


Gueffus
  • DifficoltàBassa
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di cottura8 Minuti
  • Porzioni25 pezzi
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 300 gmandorle
  • 20 gmandorle amare (se le avete)
  • 200 gzucchero (più quello per l’esterno)
  • 1scorza di limone
  • 2 cucchiaiacqua di fiori d’arancio
  • q.b.liquore (Villacidro – Sambuca o Anice)
  • 100 mlacqua (per avvolgerli)
  • carta velina (per avvolgerli)

Preparazione

  1. Per prima cosa preparate le mandorle, sbucciatele e tritatele finemente ma senza ridurle totalmente in polvere.
    Se avete un macinino adatto per mandorle, caffè, granaglie etc.. potete utilizzare quello, se non lo avete e utilizzate un semplice mixer, vi consiglio di tritare le mandorle con metà dello zucchero, in questo modo non rischiate che si surriscaldino.

  2. A questo punto versate il restante zucchero e l’acqua in una pentola dal fondo spesso, portate a ebollizione tenendo la fiamma bassa, quando arriverà a bollore, aggiungete le mandorle tritate.
    Tenete sempre la fiamma bassa e continuate a mescolare.
    Dovrete cuocere il tutto per 7/8 minuti circa, o comunque fino a quando il composto non si staccherà completamente dai bordi della pentola.

  3. Se avete a disposizione l’acqua di fiori d’arancio, aggiungetene due cucchiai, aggiungete anche la scorza di un limone grattugiata, il tutto a fiamma spenta.
    Fate intiepidire il tutto, preparate un piatto con qualche cucchiaio di zucchero e una ciotolina con un po’ di liquore (Villacidro – Sambuca o Anice).

  4. Bagnatevi le mani con il liquore, preparate una pallina e passatela nello zucchero, proseguite bagnandovi le mani tra una pallina e l’altra fino ad ultimare il composto.

  5. Gueffus

    Avvolgete le palline nella carta precedentemente tagliata come se fossero delle caramelle.
    Misure carta: 12 x 20 – frange 4/5 cm circa per lato.
    Potete tagliare le frange con le forbici, o se sono tante, potete utilizzare la sfogliatrice con il pezzo per le tagliatelle.

  6. I gueffus sono pronti, non vi resta che nasconderli per non sparire subito!

Conservazione

Conservate i gueffus in una latta o in un barattolo di vetro, chiudete il barattolo e tenetei in luogo fresco e asciutto, questi dolci si conservano molto a lungo un tempo si usava prepararli anche due settimane prima delle feste in arrivo.

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