Il Caffè in giro per l’Europa

 

E’ mattina ed è appena suonata la sveglia, l’ultima cosa che vorremmo fare è toglierci di dosso tutti gli strati di coperte che abbiamo per alzarci dal letto e incominciare la quotidiana corsa ad ostacoli tra un impegno e l’altro.

Il profumo del caffè che viene dalla cucina, così intenso e avvolgente, ci riporta ai nostri doveri,dandoci quella leggera scossa senza la quale ci muoveremmo tra la gente ancora ad occhi chiusi.

La storia di questa scura bevanda è molto antica e ha radici ben più lontane di quelle a cui penseremmo immediatamente.

Come nasce

Il caffè proviene da Kaffa, regione etiopica montuosa. Il nome deriva dalla parola araba “qahwe”, che indica la bevanda fatta con i vegetali. Come “vino d’Arabia” che il nostro Caffè arrivò in Europa agli inizi del XVII secolo, grazie agli scambi commerciali dei mercanti veneziani e alla guerra. Nel 1683 infatti, dopo la sconfitta da parte degli Austriaci, i Turchi fuggirono via lasciando numerose quantità di chicchi di caffè che con il tempo avevano imparato a lavorare. Da questo inconsueto lascito nasce la storia del caffè come simbolo dell’incontro e dello scambio perché dal ‘700 iniziarono a diffondersi numerose caffetterie, luoghi di incontro e di dibattito.

La leggenda

La leggenda che si nasconde dietro la diffusione di questa bevanda con effetto energizzante racconta di un pastore Etiope, Kaldi, e delle sue capre che quando vennero portate al pascolo consumarono foglie e bacche della pianta di caffè e dunque durante la notte, invece di dormire, saltellavano allegre e spensierate sui prati. Capita l’origine di questa strana euforia, Kaldi portò il frutto dai monaci di un vicino monastero che ne fecero una calda bevanda utilizzata per aumentare i tempi di preghiera. Questa miscela era  così buona che entrò a fare parte della quotidianità del mondo arabo.

Sappiamo che l’espresso, concentrato ed intenso,in Italia è un’istituzione. Bevuto in fretta al bancone del bar prima di correre a lavoro o sorseggiato con gli amici a metà pomeriggio è un rito a qui mai nessuno rinuncerebbe.

Ma la qualità del caffè e le modalità in cui viene consumato sono uguali in tutte le parti del mondo?

Rimaniamo in Europa dove dietro il caffè si nascondono tante tradizioni.

Norvegia

Il Karsk è il caffè che storicamente era bevuto dai contadini del nord della Scandinavia e veniva preparato mettendo una moneta sul fondo della tazza, poi si aggiungeva il caffè fino a che la moneta non scompariva, e successivamente il liquore fino a che la moneta non diventava di nuovo visibile.

Svezia

Il caffè arrivò in Svezia nel 1685, al porto di Goteborg e alla fine del XIX secolo era molto popolare tra le persone nei periodi di astinenza dall’alcool. Il caffè era considerato un’alternativa alla vodka. Il Fika in Svezia rappresenta qualsiasi tipo di caffè accompagnato con una fetta di torta o dolcetto.

Irlanda

Se pensi all’Irlanda ti viene in mente l’Irish Coffee, una bevanda servita nelle occasioni speciali, dal gusto forte ma delicato allo stesso tempo. Un bicchierino di whisky irlandese, zucchero di canna, caffè caldo e panna densa, questa è l’alternativa al tradizionale caffè.

Germania

Dopo gli Stati Uniti è la Germania una delle più grandi esportatrice di caffè al mondo. Qui la storia del caffè ha inizio nel 1721, quando ad Amburgo e a Berlino vengono aperte le prime due caffetterie.

In Germania si beve l’Eiskaffee, più  simile ad un dessert che ad un semplice caffè, in quanto si aggiunge la panna, il gelato alla vaniglia e il cacao, il tutto su una base di caffè istantaneo.

Poi c’è il Pharisäer, un caffè “che scalda”, con zucchero e rum. Questa ricetta risale al XIX secolo quando per aggirare il divieto da parte dei Frisoni tedeschi di bere alcool lo nascondevano nel caffè.

Austria

In Austria la prima caffetteria fu aperta a Vienna nel 1683, per festeggiare la fine dell’assedio che portò la vittoria contro i Turchi. Quel caffè venne proprio prodotto usando i chicchi persi dai turchi durante la ritirata. Anche questa bevanda è distante dal nostro caffè perché è un doppio espresso servito con panna, perfetto per le fredde giornate Viennesi.