VIA ROMEA SANESE: TREKKING CON LA REGIONE TOSCANA DA FIRENZE A SIENA

Quello che voglio raccontarvi oggi è un itinerario molto particolare, che invitata dalla regione Toscana, ho avuto il piacere di poter scoprire e percorrere a piedi. Insieme ad altri giornalisti e con guide d’eccezione abbiamo potuto scoprire la bellezza di questo territorio.

La via che abbiamo percorso è la Via ROMEA SANESE, la via che collega Firenze e Siena, si compone di 4 tappe. Noi ne abbiamo percorse solo alcune perchè per farla in modo completo ci vogliono almeno 4 giorni e noi ne avevamo a disposizione meno. Oltre a quella vi parlerò anche di altri monumenti e luoghi stupendi che abbiamo avuto il piacere di visitare.

La Toscana, definita il cuore dell’Italia è da sempre al centro della storia e di un sistema naturalistico e paesaggistico davvero straordinario. Piena di Borghi e di città d’arte che si possono attraversare durante i cammini tra i vigneti e gli uliveti. Ma la toscana non è solo questo, ci sono anche i passi appenninici, i parchi delle Alpi Apuane.

Sono numerosi i cammini da percorrere in Toscana, vi cito i più importanti per poi soffermarmi su quello da me percorso.

  • VIA LAURETANA TOSCANA: 114 chilometri per 5 tappe passando per le Crete Senesi, famose per i suoi paesaggi lunari, la Valdichiana e la Val d’Arbia toccando città medioevali come Siena.
  • VIA ROMEA GERMANICA: 141 chilometri per 7 tappe, questa nel medioevo era il collegamento preferito per garantire i legami tra Roma e gli interessi imperiali. In Toscana questa via ha 7 tappe a partire dal passo dell’Alpe Serra che permette di valicare l’Appennino in uno dei suoi tratti più spettacolari per dirigersi verso la valle dell’Arno. Si arriva poi ad Arezzo e ai due borghi medioevali di Castiglion Fiorentino e Cortona.
  • VIA FRANCIGENA TOSCANA: 394 km per 16 tappe, questa via, l’antica direttrice europea che si snoda da Canterbury a Roma, è stata percorsa nei secoli da pellegrini, mercanti, santi e viaggiatori. La parte Toscana inizia tra l’Appennino Tosco Emiliano e le Alpi Apuane tra i boschi della Lunigiana. Attraversa la Versilia, scende lungo la Piana di Lucca per arrivare in Val d’Elsa e nelle Terre di Siena, fino a raggiungere la Val d’Orcia.
  • VIA MATILDICA DEL VOLTO SANTO: 105 km per 5 tappe. Questa collega Mantova a Lucca lungo un itinerario che attraversa le terre appartenute a Matilde di Canossa e si conclude nella Cattedrale di San Martino dove è custodito il Volto Santo uno dei più antichi e venerati crocifissi lignei d’Occidente. In Toscana vengono toccati Castiglione, Pieve Fosciana, Castelnuovo, Barga, Borgo a Mozzano e Lucca.
  • VIA ROMEA STRATA: 109 km per 6 tappe. Questa in origine era un fascio di vie che permetteva ai pellegrini d’Europa di raggiungere la Francigena e quindi i tre luoghi delle “tre peregrinationes maiore”: Roma, Gerusalemme e Santiago de Compostela. L’attuale itinerario parte dai crinali appenninici, scende lungo i sentieri che collegano i paesini della montagna pistoiese fino a giungere alla città di San Jacopo, PISTOIA, anche detta la Santiago Minor. Si arriva fino a Fucecchio e San Miniato.
  • VIA DI FRANCESCO IN TOSCANA: 428 km per 7 direttrici. E’ la rete dei sentieri che si snoda per oltre 400 km nel territorio toscano orientale toccando i luoghi più significativi legati al francescanesimo e alla vita del santo. Viene toccata la Valdisieve, il Valdarno, Il Casentino, la Valtiberina e la Valdichiana.

Entriamo nel dettaglio della VIA ROMEA SANESE. Quest’ultima, tra le dieci “strate et vie maestre” del contado fiorentino, è stata per tutto il medioevo il collegamento più rapido tra Firenze e Siena. Un itinerario molto importante nelle vie di pellegrinaggio perchè consentiva di raccordarsi alla Via Francigena e quindi di proseguire verso Roma. Nel tratto iniziale, il tragitto coincideva con quello della Strada Regia Romana per poi separarsi nel fondovalle della Pesa dove, superato il Ponte della Sambuca, risaliva le colline e infine digradava verso Siena. Oggi ripercorre le tratte di quell’antico cammino unendo i centri storici delle due città grazie ad un percorso di 83,5 KM per 4 TAPPE. Il tutto lungo strade e mulattiere che lentamente si immergono tra i vigneti e gli oliveti del Chianti Classico. Quattro tappe alla portata di tutti che attraversano la campagna fiorentina e senese alla scoperta di pievi, badie e borghi medioevali.

Il percorso parte dal Rinascimento di Firenze per arrivare al Medioevo di Siena, c’è un dislivello positivo di 1940 m.

Il cammino parte e arriva in una basilica. Si parte infatti dalla Basilica della Santissima Annunziata a Firenze per arrivare a quella di San Francesco a Siena.

TAPPA 1, DA FIRENZE A SAN CASCIANO IN VAL DI PESA:

Si parte da piazza della Santissima Annunziata con la basilica e lo Spedale di Santa Maria Nuova, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Piazza Signoria e Palazzo Vecchio.

Passando per la Galleria degli Uffizi e da Ponte Vecchio, si arriva alla PORTA SAN MINIATO che segna l’inizio del percorso fuori le mura. Arrivati a POGGIO IMPERIALE si prosegue verso la chiesa romanica di San Felice a Ema e si imbocca la via vecchia per POZZOLATICO.

Proseguendo tra le colline della campagna fiorentina, tra case coloniche ed uliveti si arriva fino a Tavarnuzze e si risale fino a SANT’ANDREA IN PERCUSSINA dove si trova l’ALBERGACCIO , la dimora di Nicolo’ Machiavelli durante l’esilio da Firenze. Questa è sicuramente una delle tappe più impegnative del cammino.

Qui ci siamo fermati a visitare la Casa di Machiavelli e le sue cantine con il passaggio segreto sotterraneo che da quest’ultime porta alla Locanda e dove si dice si nascondesse Machiavelli quando voleva banchettare con alcuni amici senza farsi vedere. Il nome di questo luogo, “Albergaccio”, è in senso dispregiativo n quanto non era un bel luogo dove passare, era spesso il punto dove si incontravano fiorentini e senesi e dove spesso avvenivano risse. Era quindi all’epoca un luogo malfamato, puzzolente e degradato, da qui il nome.

Si raggiunge infine SAN CASCIANO IN VAL DI PESA, luogo di sosta già in epoca romana e importante avamposto militare a protezione di Firenze. Qui siamo stati accolti dal sindaco che ci ha raccontato la LEGGENDA DEL GALLO NERO che vi racconto di seguito perchè se venite in queste zone, non potete non conoscerla.

Questa nasce da una sfida medioevale con un atto di astuzia e racconta di come un galletto nero sia diventato icona di un territorio e di uno dei vini tra i più famosi al mondo. Il racconto è ambientato ai tempi in cui i comuni medioevali di Siena e Firenze si contendevano il territorio per la supremazia in un’estenuante sequenza di scontri e battaglie. Per porre fine alla disputa le due città decisero di intraprendere una strada diplomatica, differente e risolutiva. Il compito per definire i rispettivi confini territoriali fu affidato ad un solo cavaliere per fazione, che partendo dalla propria città al canto del gallo si sarebbe incamminato alla volta delle mura rivali. Laddove i due si fossero incontrati, quello sarebbe stato il confine. La fortuna dell’una o dell’altra città, dunque, non ricadeva tanto sulla scelta del cavaliere, quanto piuttosto sulla scelta del gallo che lo avrebbe dovuto svegliare.

Le strategie di Siena e Firenze furono molto diverse: la prima scelse un gallo bianco molto docile e la sera prima della sfida lo nutrì molto bene, affinchè al mattino fosse carico di energie. Firenze invece si affidò ad un gallo nero ruspante e lo lasciò a digiuno. Successe allora che il gallo nero, per la fame, iniziasse a cantare molto prima del sorgere del sole così che il rispettivo cavaliere partisse spedito e in netto anticipo su quello senese. Percorse così 12 miglia prima di avvistare la controparte, il punto esatto dell’incontro fu proprio fuori il centro abitato di Castellina in Chianti, che ancora oggi porta il nome di Croce Fiorentina. Ed ecco perchè il gallo nero divenne simbolo del Chianti. Ci sono altre leggende che si raccontano, ciò che è certo è che il gallo nero era anticamente il simbolo della LEGA DEL CHIANTI, una delle 89 leghe in cui era suddiviso il territorio della Repubblica di Firenze a partire dai primi anni del Trecento.

Statua del Gallo Nero a Castellina in Chianti

TAPPA N. 2: DA SAN CASCIANO IN VAL DI PESA A BADIA A PASSIGNANO

A San Casciano, entriamo nel Chianti Classico, uno dei paesaggi simbolo della Toscana. Dopo un breve tratto su strada pavimentata, il cammino segue le poderali che costeggiano i vigneti fino a Montefiridolfi, qui completamente immersi nella natura, i paesaggi sono davvero stupendi e prima di arrivare a Montefiridolfi si risale tramite bosco.

Proseguendo le strade collinari si arriva a Santa Maria a Macerata e dopo un tratto di bosco a BADIA A PASSIGNANO, dove sorge l’abbazia benedettina di San Michele Arcangelo. Di origine longobarda, fu restaurata a metà dell’XI secolo dall’abate Leto, successore di San Giovanni Gualberto, il fondatore della congregazione vallombrosana. Custodisce i resti mortali del santo e divenne per questo meta di pellegrinaggi. La sua struttura si accrebbe fino a diventare un grandioso complesso di edifici, raccolti entro una cerchia muraria trecentesca. Sia la Badia che il territorio circostante fanno parte di un’area naturale protetta istituita nel 2016.

Noi abbiamo avuto la possibilità di visitarla sia dall’esterno che all’interno, entrando anche nel giardino botanico che mi ha lasciata davvero senza parole, sembra di essere in paradiso, solo il rumore dell’acqua delle fontane, del gallo che cantava e di un pianoforte che arrivava dalle stanze interne.

All’interno del giardino botanico dell’Abbazia

TAPPA 3: DA BADIA A PASSIGNANO A CASTELLINA IN CHIANTI PASSANDO DA SAN DONATO IN POGGIO:

Lasciata Badia a Passignano, si prosegue fino al fondovalle in direzione di SAN DONATO IN POGGIO, inserito oggi nel circuito dei BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA. E’ un borgo che conserva una preziosa eredità medioevale nella Pieve di San Donato. Quest’ultima mantiene gli originari caratteri architettonici e costituisce uno degli esempi artisticamente più rilevanti del romanico fiorentino. Proprio partendo da sotto la Pieve si percorre un piccolo tratto di strada asfaltata per poi addentrarci nei vigneti e negli oliveti che poi ci portano sulla strada per Castellina in Chianti.

Tra i vicoli di San Donato in Poggio

Nel cammino verso Castellina incontriamo diversi spedali dei viandanti tra cui quello di San Giorgio allo spadaio. Troviamo poi i famosi muri della transumanza. Questi gli servivano per chiudere dentro le pecore e contarle.

In mezzo al bosco troviamo i ruderi della Chiesa di San Silvestro, anche questa antico spedale per i viandanti.

Una volta superate Madonna di Pietracupa e la Tenuta di Ricavo ( uno dei primi alberghi delle campagne del Chianti, sorto negli anni ’50) si raggiunge Castellina in Chianti, altro borgo pieno di storia e monumenti. Qui da non perdere il Tumulo di Montecalvario, un imponente monumento sepolcrale etrusco costruito alla fine del VII secolo a.C.

Grazie alla sua posizione strategica, CASTELLINA IN CHIANTI, fu un avamposto della repubblica di Fitenze e nel ‘400 fu dotata di poderose opere di difesa su progetti di Giuliano da Sangallo e Filippo Brunelleschi.

4 E ULTIMA TAPPA: DA CASTELLINA IN CHIANTI A SIENA

Il cammino si staglia nel tipico paesaggio collinare del Chianti Classico tra vigneti, uliveti e campi coltivati. Usciti da Castellina si raggiunge Sagna e il borgo di Fonterutoli, dove un tempo sorgeva l’omonimo castello . Nei pressi del Poggino è stata rinvenuta una piccola necropoli etrusca.

Una volta lasciato il borgo si sale in una strada bianca e si raggiunge Capanno, Casa Frassi e Casalino fino a raggiungere il Molino di Quercegrossa.

Usciti da Quercegrossa si cammina fino a Basciano e poi a Uopini, dove si trova la chiesa romanica di San Marcellino ed Erasmo.

Eccoci alle porte di Siena, qui si prosegue fino ad arrivare alla maestosta antiporta di Camollia.

Da qui inizia il percorso interno alle mura che conduce alla scoperta dei luoghi più affascinanti del centro storico fino alla meta finale, la Basilica di San Francesco

Pubblicato da dolcegiuridica

Food blogger sulla piattaforma di Giallo Zafferano, conosciuta con il nome di Dolcegiuridica, Elisabetta condivide sul suo blog foto e video delle ricette create con i prodotti a chilometro zero del proprio orto, puntando sulla stagionalità e sulla qualità. Unendo la passione per la cucina a quella dei viaggi, è andata alla scoperta delle eccellenze gastronomiche del nostro Paese e delle aziende che le producono, trasformandole in deliziose ricette.