RISTORANTE ALPAGE CERVINIA

Una cena in una calda ed accogliente antica stalla, ai piedi di un bellissimo pascolo e del Cervino, a base di prodotti tipici locali, ecco cosa è Alpage Cervinia, il tutto accompagnato dalla gentilezza di Lorella e del suo staff.

Ancora oggi il pavimento è quello originale della stalla e tutti i legni che si trovano all’interno sono ricavati da legna di recupero.

Un ampio parcheggio accoglie gli ospiti del ristorante, in estate si può anche pranzare al cospetto di una natura inebriante ed ammirare il Cervino. L’accesso ai locali è stato semplificato grazie all’eliminazione delle barriere architettoniche.

I piatti che si possono gustare sono quelli della tradizione ma rivisitati in chiave moderna.

Iniziamo a parlare della nostra degustazione: capita spesso che quando collaboro con queste strutture mi affido completamente a loro per il menù, non scegliendo dalla carta ma lasciando allo chef la libertà di farci assaggiare i piatti che più preferisce, così abbiamo fatto da loro!.

Abbiamo iniziato con un entree a base di cipolla caramellata e crema di ricotta della zona servite su un crostino di pane bianco.

Il nostro antipasto è un tagliere a base di formaggi, salumi tipici e castagne con il miele. Mi ha stupito molto l’utilizzo della castagna, è davvero molto usata in Valle d’Aosta. Viene abbinata ai famosi salumi tipici come lardo e motzetta, servita in zuppe e minestre, accompagnata con il burro o il latte di montagna e, soprattutto, apprezzata come dolce: glassata, in confettura, con la panna montata o con il cioccolato. Tra i salumi il Boudin di cui vi ho già parlato, il loro salame senza sangue a base di barbabietola e patate, il lardo, la MOCETTA. Quest’ultima è un altro prodotto tipico di questa zona, altro non è che carne essiccata. Ma si può preparare con diversi tipi di carne l’importante è che siano tagli magri. Ben vengano quindi bovino adulto, la carne di capra, di pecora, di cinghiale, di asino, di cavallo e persino la selvaggina, come cervo e camoscio. In passato la selvaggina, in particolare lo stambecco, erano gli ingredienti privilegiati per la preparazione di questo salume, ma oggi si impiega soprattutto carne bovina. Del resto, ora è vietata la caccia allo stambecco.

Il profumo è intenso e la consistenza tenera. Al palato avrete un prodotto aromatico, di norma la mocetta può essere servita a fettine sottili con del buon pane e del vino tendenzialmente dolce, dal sapore persistente e gustoso. Tutti elementi che rendono questo salume molto interessante in cucina.

Tradizionalmente la mocetta è proposta a fettine sottili, quasi trasparenti, come antipasto, servita con un filo di miele e accompagnata da pane, burro e un bicchiere di vino. Magari un vino rosso di corpo medio valdostano, per rimanere in tema. In estate è consigliato provarla in un piatto freddo con dei formaggi caprini freschi o dei tocchetti di mozzarella, proprio come abbiamo fatto noi.

Tra i formaggi abbiamo la Toma, la fontina, diciamo che sono un punto forte di questa regione, infatti si trovano spesso come piatto tipico le fondute.

Passiamo ai primi, abbiamo gustato dei paccheri con ragù di capriolo veramente molto gustosi, la carne del ragù era davvero tenerissima e il selvatico non si sentiva molto, cosa che spesso accade.

Un’ottima tagliatella ai funghi non poteva mancare.

Per secondo ci hanno portato un’altra cosa tipica, ovvero una Scaloppa alla valdostana, ovvero servite con prosciutto cotto e formaggio fuso sopra la fetta di carne, davvero molto gustosa. Accompagnata da un bel piatto di patate cotte al forno.

Per me che amo il bianco, la cena è stata accompagnata da un Gewürztraminer della zona e per Ale che ama il rosso, e sicuramente era anche più adatto ai piatti abbinati ( ma ahimè non riesco proprio a bere il rosso), era dell’azienda di zona Les Cretes.

Finiamo in dolcezza, per me una sbrisolona alle mele accompagnata da gelato alla vaniglia. Mi è piaciuto davvero tantissimo questo abbinamento di croccante che si abbinava alla mela molto morbida.

Per Ale invece uno zabaione accompagnato da TEGOLE VALDOSTANTE, biscottini tipici a base di mandorle, nocciole, zucchero, uova, farina e altri ingredienti. Sono croccanti e appetitosi, l’ideale per assaggiare qualcosa di dolce nelle fredde serate d’inverno, in particolare durante le festività natalizie o come noi a colazione/cena durante l’estate. Insomma vanno bene per tutte le stagioni.  

Pubblicato da dolcegiuridica

Food blogger sulla piattaforma di Giallo Zafferano, conosciuta con il nome di Dolcegiuridica, Elisabetta condivide sul suo blog foto e video delle ricette create con i prodotti a chilometro zero del proprio orto, puntando sulla stagionalità e sulla qualità. Unendo la passione per la cucina a quella dei viaggi, è andata alla scoperta delle eccellenze gastronomiche del nostro Paese e delle aziende che le producono, trasformandole in deliziose ricette.