I rabaton sono un primo piatto tipico piemontese, esattamente dell’alessandrino, a base di ricotta e bietole. Per intenderci, sembra quasi la farcia dei ravioli, senza pasta! 🙂 Io conosco praticamente da sempre questa ricetta, perchè mia zia li prepara molto spesso. Allora ci ho voluto capire un po’ di più, dato che sono nata in provincia di Alessandria, ma dei rabaton conosco poco e niente!
La prima cosa che può sembrare curiosa è il nome: ma esattamente “rabaton” cosa vuol dire? La parola deriva dal verbo rabattare che in dialetto significa arrotolorare. Infatti i rabaton, prima di essere cotti, vengono fatti rotolare nella farina. Ho scoperto anche che tradizionalmente questo primo piatto veniva realizzato con le erbette selvatiche, che con il tempo però sono state sostituite, come già detto prima, dalle bietole (ma possono ancora essere sostituite dagli spinaci!).
Questa ricetta prevede due cotture, una nel brodo e una al forno per creare una bella crosticina: saranno infatti morbidi dentro e croccanti fuori. Sono davvero semplicissimi da realizzare, anche abbastanza veloci, e poi sono profumatissimi! Per quanto riguarda il condimento, io li ho preparati con burro, salvia e parmigiano, ma sono ottimi anche con il gorgonzola!
Rabaton – ricetta piemontese
Ingredienti:
Per i rabaton
- 300 gr di bietole
- 250 gr di ricotta
- 150 gr di parmigiano grattugiato
- 2 uova
- pane grattugiato qb
- sale qb
- farina qb
- brodo qb
- olio extra vergine d’oliva qb
Per il condimento
- burro qb
- salvia qb
- parmigiano grattugiato qb
Lessare le bietole in acqua salata. Una volta cotte, strizzarle e macinarle in un passaverdure con la ricotta. Poi aggiungere le uova, il parmigiano grattugiato, il sale e mescolare molto bene il tutto. A questo punto aggiungere il pane grattugiato quanto basta per riuscire a modellare l’impasto con le mani senza che si sfaldi. Formare dunque dei salsicciotti e rotolarli nella farina. Lessarli nel brodo bollente e scolarli quando vengono a galla. Trasferirli poi in una pirofila unta di olio, condirli con burro fuso, salvia e tanto TANTO parmigiano grattugiato. Far gratinare i rabaton al forno e servirli belli caldi.
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Questa ricetta mi ispira tantissimo 🙂 brava!!!
mai provati molto invitanti 🙂
Mi ispirano tantissimo e mi ricordano un po’ i malfatti (anche chiamati ignudi) che però si mettono a bollire e poi si mangiano con sugo e parmigiano!
Che buoni…questi mi ispirano davvero tantissimo!
Li provo!!!!
questa ricetta è da provare.
ho letto la ricetta, e devono essere squisiti!!!
Non ho mai mangiato la bietola con la ricotta, devo assolutamente rimediare
Interessante questa ricetta regionale,li proverò!
Davvero invitanti, mi segno la ricetta cosi li proverò. Grazie 🙂
Bello riscoprire i piatti tradizionali delle diverse regioni. Ricordano gli gnudi toscani! Però si differenziano per la cottura! E’ una bella ricetta, la proverò!
non conoscevo questa ricetta, ma dagli ingredienti utilizzati deve essere buonissima!!!
Molto interessante
interessanti!