La ricetta della zuppa imperiale che presento mi è stata data da una signora conosciuta tanto tempo fa, quando ancora lavoravo in reparto; già allora correvo dietro alle ricette! La particolarità di questa storia è che, una volta lasciato il reparto sono andata a lavorare nell’assistenza domiciliare, e guarda caso sono proprio andata a finire, senza saperlo, nella casa della sorella di questa signora, a curare il marito. Quando si lavora nella domiciliare si frequentano le famiglie al punto tale da farne quasi parte! Ci si affeziona molto ed è un sentimento reciproco. Ecco perché, nel tempo, è saltato fuori il mio nome: la signora decantava le mie lodi alla sorella, la quale si ricordava di un’infermiera, con lo stesso nome, che tanti anni prima si era presa cura del marito e per la quale avevano grande stima e fiducia. Così ci siamo scoperte e riconosciute, con grande gioia di entrambe. Ovviamente avevo smarrito la ricetta che prontamente mi è stata ridata assieme ad un sacchetto di zuppa imperiale appena fatto. Questa ricetta è dedicata a queste due belle famiglie di cui purtroppo sono rimaste solo le due sorelle, che ricordo con affetto.
Ingredienti dose minima (e per 400 gr di zuppa imperiale):
- 1 uovo (5 uova)
- 1 cucchiaio di farina (100 gr)
- 1 cucchiaio di formaggio gratt (1oo gr)
- 25 gr di burro (facoltativo) (100 gr)
- sale, noce moscata
- 1 puntina di bicarbonato
- brodo di carne
Procedimento:
- montare le uova con il sale e il formaggio
- unire la farina, noce moscata ed eventualmente il burro fuso e raffreddato (che io non metto)
- versare il composto in una teglia da forno rivestita di carta forno
- cuocere a 150° per 35-40 minuti
- lasciare raffreddare e tagliare a quadrettini
- Cuocere in brodo bollente e servire cosparso di parmigiano grattugiato.
- Possono essere congelati mettendoli in sacchetti da freezer
Fai davvero un bel lavoro. Di cuore e di sacrifici.
Anche mia madre è infermiera (ora in pensione) e ha fatto la ferrista per tanti anni.
Se non si ha il cuore grande non si può fare un lavoro così.
Grazie anche per questa ricetta che proprio non conoscevo!
ciao Leo
Si, è vero. Quello dell’infermiere è un lavoro difficile: si è sempre a contatto con la sofferenza.
Salutami la collega, allora!
ciao, lucia
Grazie, mi hai fatto ricordare la mia nonna materna, che la preparava spesso……La rifarò subito, in sua memoria, pensando a te, nostra consigliera !
Che bella cosa che hai scritto! E’ bello tirare fuori dal baule dei ricordi tutto ciò che ci lega alle persone a noi care. E’ un po’ come averle ancora vicine. Un abbraccio
non ho mai mangiato questa zuppa!! credo che è molto buona!! complimenti! Buona giornata!! 🙂
A me piace molto…provare per credere! Ciao
bellissima ricetta raccontata con affetto
Le ricette migliori hanno spesso alla base un sentimento o un’emozione… questo le rende speciali!
parole sante!