Gnocchi di patate fritti

Questa ricetta l’ho presa dalla rivista “Cucinare bene” n. 8 di agosto (pag. 30) si intitola “cotolette di mortadella“. Mi ha ispirato subito appena l’ho vista e ne ho fatto un piatto diverso per una cena alternativa. L’ho adattata ai miei intolleranti, naturalmente e metà dell’impasto non l’ho farcito, ma impanato, fritto nel burro e cosparso di parmigiano grattugiato. A questa variante, che altro non sono che gnocchi di patate un po’ più profumati, ho trovato il nome che ho ritenuto idoneo, banale forse, ma azzeccato. Possono essere serviti come antipasto, finger food o piatto di mezzo.

Ingredienti:


  • 700 gr di patate
  • 150 gr di mortadella (io 100)
  • 200 gr di farina bianca ( mix per sfoglia)
  • 3 uova
  • 50 gr di mollica di pane (io senza glutine)
  • 1 manciata di prezzemolo tritato
  • 30 gr di grana grattugiato
  • 100 gr di burro
  • 30 gr di pangrattato (io senza glutine)
  • 1 cucchiaio di sale grosso
  • 1 cucchiaino di sale fine

Procedimento:

  1. tagliare a pezzetti e cuocere le patate, cosparse con il sale grosso, a vapore per circa 30 minuti e lasciar intiepidire
  2. ammollare la mollica di pane con un po’ d’acqua e quando è inzuppata, strizzare
  3. con lo schiacciapatate passare le patate e metterle in una terrina capiente
  4. aggiungervi la farina, la mollica strizzata, 2 uova, il grana, il prezzemolo tritato e il sale fine (se l’impasto fosse troppo molle aggiungere del pangrattato)
  5. impastare ottenendo un composto omogeneo e sodo, da stendere su carta forno in uno spessore di 1 cm, con il mattarello
  6. ritagliare dei dischi di impasto con un tagliapasta di 8 cm
  7. mettere della mortadella tritata grossolanamente nel centro di ogni cerchio e ripiegare su se stessi i dischi, formando delle mezzelune, oppure unendo 2 dischi, tirati più sottili
  8. sbattere l’uovo rimasto in una ciotola e passarvi le mezzelune per poi passarle nel pangrattato
  9. friggere nel burro caldo per pochi minuti poche alla volta
  10. scolarle su carta assorbente e servirle calde

Variante: come dicevo nella presentazione, i dischi ottenuti da una metà dell’ impasto non li ho farciti, ma passati nell’uovo sbattuto poi nel pangrattato e fritti nel burro. Dopo averli scolati su carta assorbente, ancora caldi, li ho cosparsi di grana grattugiato. Buonissimi anche il giorno dopo e freddi.

 

Pubblicato da Lucia

45 anni. Infermiera; marito Massimo, coetaneo; 2 figli, Alessandro e Riccardo di 21 e 19 anni. Mi definisco una persona curiosa e lunatica. Hobby: tutto ciò che è creatività.

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