Necci toscani

I necci toscani sono una ricetta tradizionale toscana, tipica della Garfagnana e della Montagna Pistoiese. Sono delle spesse crespelle o focaccine, come preferite, preparate con la farina di castagne. Da gustare in purezza, così, semplici appena fatte o da farcire con ripieni dolci o salati perché i necci toscani hanno un gusto neutro. Le castagne erano il pane dei poveri, erano un prodotto di baratto con altri alimenti che sarebbero serviti come sostentamento per la famiglia, per le popolazioni montane, durante il lungo inverno. Le castagne avevano svariate possibilità di utilizzo: con la farina si potevano fare la pasta, la polenta, il pane, torte e biscotti. Con i frutti si preparavano le caldarroste o “bruciate” (come le chiamano qui in Toscana), si potevano lessare e diventavano “ballotte”. Vi ricorda qualcosa questa parola? Vi aspetto giù nelle curiosità. E ancora, le castagne potevano essere aggiunte alle zuppe o se secche potevano essere impiegate per fare dei ripieni. Non mancava nulla. Oggi? Acquistare le castagne come pure la farina tanto economico non è però ne vale la pena. E con un sacchettino ce ne preparate di cose! Intanto provate a fare i necci toscani. E se venite in Toscana provate a cercare il necciaio. Forse qualcuno c’è ancora…

Da non perdere

Necci toscani Cucina vista mare
  • DifficoltàFacile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione10 Minuti
  • Tempo di cottura15 Minuti
  • Porzioni5 necci
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaRegionale Italiana
  • StagionalitàAutunno

Ingredienti

100 g farina di castagne
180 g acqua (circa)
1 pizzico sale
150,00 Kcal
calorie per porzione
Info Chiudi
  • Energia 150,00 (Kcal)
  • Carboidrati 29,25 (g) di cui Zuccheri 7,59 (g)
  • Proteine 2,88 (g)
  • Grassi 1,75 (g) di cui saturi 0,00 (g)di cui insaturi 0,00 (g)
  • Fibre 6,51 (g)
  • Sodio 191,41 (mg)

Valori indicativi per una porzione di 100 g elaborati in modo automatizzato a partire dalle informazioni nutrizionali disponibili sui database CREA* e FoodData Central**. Non è un consiglio alimentare e/o nutrizionale.

* CREA Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione: https://www.crea.gov.it/alimenti-e-nutrizione https://www.alimentinutrizione.it ** U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. FoodData Central, 2019. https://fdc.nal.usda.gov

Strumenti

Passaggi

I necci dovrebbero avere un diametro di 14/16 centimetri. La mia è una padellina da 20 centimetri e ho distribuito la pastella senza farla arrivare ai bordi. Se avete in casa una padella della misura giusta verranno sicuramente più precisi.

Versare la farina di castagne all’interno della ciotola, aggiungere l’acqua poca alla volta e mescolare con una frusta a mano fino ad ottenere una pastella liscia e morbida. Scaldare la padella e ungerla leggermente. Fuori dal fuoco versare poco più di mezzo mestolo di pastella e distribuirla facendola allargare muovendo la padella. Riportare la padella sul fuoco e cuocere a fiamma media per un paio di minuti poi girare il neccio e cuocerlo anche dall’altro lato.

Farcire a piacere con ricotta zuccherata o crema al cioccolato. Per una farcitura salata: pecorino, prosciutto, salsiccia o salumi a piacere.

Se la pastella dovesse risultare troppo cremosa o dura potete aggiungere un pochino di acqua: tenete conto che a volte da una farina all’altra, da un marchio all’altro cambia l’assorbimento dell’acqua.

Necci toscani Cucina vista mare

Curiosità

Da dove arriva il termine ballottaggio? Se passate da Firenze fermatevi per una visita alla Torre della Castagna, famosa perché vi si riunivano i Priori delle Arti (erano i magistrati deputati a governare la città prima che fosse stabilita la Signoria, chiamati delle Arti perché amministravano anche la giustizia nelle dispute tra le varie associazioni, le Arti, che rappresentavano la popolazione produttiva del tempo). A volte per evitare pressioni e intrusioni e per non essere influenzati da politici, banchieri e commercianti, i Priori si chiudevano in conclave (Cum clave cioè sotto chiave) nella torre. Il nome della torre viene dal fatto che i Priori per votare inserivano o meno le castagne in un sacchetto e confrontavano poi il numero dei votanti con quello delle castagne. Ma in fiorentino le castagne vengono chiamate “ballotte” da cui deriva appunto il termine ballottaggio che usiamo comunemente ancora oggi.

Per preparare i necci io ho utilizzato una semplice padella ma in realtà per fare i necci a regola d’arte si dovrebbero utilizzare i testi in ferro: due dischi da 20 centimetri con lunghi manici necessari per poterli tenere sul fuoco senza bruciarsi. In passato si utilizzavano testi di terracotta da scaldare sulla brace del camino. I testi foderati poi con foglie di castagno si impilavano su una rastrelliera dove i necci potevano cuocere lentamente.

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