Fagottini di tacchino con robiola e radicchio
La ricetta dei fagottini di tacchino con robiola e radicchio è nata per caso … per la serie “apro il frigo e guardo cosa c’è”! Capitano quelle giornate piene zeppe d’imprevisti che mandano all’aria tutti i programmi, salta l’appuntamento con la spesa e le tue idee per la cena sono irrealizzabili … ma qualcosa bisogna pure inventarsi per rendere più appetitose quelle due tristi fettine di tacchino! Che altro c’è? Un panetto di robiola e qualche foglia di radicchio … Mettiamo tutto insieme e vediamo cosa viene fuori! A me il risultato è sembrato davvero goloso! I fagottini di tacchino con il loro morbido cuore di robiola e il gusto un po’ amaro del radicchio serviti tagliati a fette con qualche goccia di crema all’aceto balsamico … quasi non sembra una cena del “riciclo”! Voi che ne dite?
Ingredienti
400 gr di fettine di fesa di tacchino
100 gr di robiola
8/10 foglie di radicchio rosso
vino bianco
olio
sale
Lavare e tagliare a listarelle il radicchio. Farlo appassire in padella con un pochino d’olio e salarlo. Frullare il radicchio nel mixer ottenendo una crema. Salare le fettine di carne da entrambi i lati. Spalmare su un lato delle fettine la robiola e poi la crema di radicchio. Chiudere le fettine a pacchettino legandole con lo spago da cucina. Rosolarle in padella nell’olio e quando saranno belle dorate sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco. Quando saranno cotti, lasciar intiepidire i fagottini e poi tagliarli a fettine (se necessario li passerete di nuovo in padella per scaldarli ma bisogna farli raffreddare o si corre il rischio di rompere le fette tagliandoli caldi). Servire i fagottini accompagnando con la crema all’aceto balsamico.
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Curiosità: il nome scientifico del tacchino è Meleagris gallopavo. Meleagris perché portato in Grecia da Meleagro re della Macedonia e gallopavo da gallo, poiché fa parte della famiglia dei galliformi, e pavo perché ha in comune col pavone il “pavoneggiarsi” aprendo la grande coda a ruota per mettersi in mostra davanti alla femmina o per spaventare gli avversari. Il tacchino era chiamato anche “pollo d’India” come dimostra il nome francese dinde (la femmina), dindon (il maschio) e il nostro veneto dindio.
Azzz…che buoni, che gustosi questi fagottini, complimenti…
Grazie!!!!