Dorayaki
I dorayaki sono tipici dolcetti giapponesi simili ai pancakes e con la consistenza simile a quella del pan di spagna: due soffici dischi che nella ricetta originale sono farciti con l’anko una salsa dolce, una specie di marmellata, preparata con i fagioli azuki. Io però per il ripieno ho preferito la crema di nocciole e ne ho scelta una davvero speciale: una vera crema di nocciole perché per me nella crema di nocciole, le nocciole ci devono stare e si devono sentire. E qui ci sono: ben il 58% di nocciola Piemonte IGP! E’ possibile farcire i dorayaki anche con la confettura di frutta o con la crema di castagne. Semplici da preparare, i dorayaki, sono ottimi sia a colazione che a merenda e i bambini li adorano!
Ingredienti per circa 10 dorayaki
2 uova
70 gr di zucchero
170 gr di farina
20 gr di miele
70 gr di acqua
3 gr di lievito per dolci
olio di semi q.b.
In una ciotola lavorare le uova con lo zucchero poi unire il miele, aggiungere la farina setacciata con il lievito e infine l’acqua a temperatura ambiente. Mescolare il composto in modo da ottenere un impasto liscio e senza grumi. Scaldare una padellina per crepes, ungerla con un pochino di olio di semi e versare un cucchiaio e mezzo di impasto. Cuocere i dorayaki a fuoco basso e non appena in superficie compariranno delle bollicine girarli e cuocerli un minutino anche sull’altro lato. Lasciarli appena intiepidire un pochino e poi farcire a piacere e servire subito! Con questa dose otterrete circa 10 dorayaki o 5 dolcetti farciti. Potete gustare i dorayaki anche al naturale.
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Curiosità
Inizialmente i dorayaki avevano un solo strato poi nel 1914 il pasticcere Ueno Usagiya gli conferì la forma attuale. L’impasto viene chiamato kasutera e la farcitura è l’anko. Il nome deriva dalla forma che ricorda quella di un gong: “dora” vuol dire gong e “yaki” cucinare. I cibi che contengono la parola “yaki” all’interno vengono cucinati su una piastra ma una leggenda racconta che un samurai giapponese che si nascondeva a casa di un contadino dimenticò lì il suo gong che venne utilizzato per cuocere il primo dorayaki. In Italia questi dolcetti sono arrivati con il cartone animato Doraemon il gatto spaziale combina guai che ne va matto.