Chitarrina allo zafferano con scampi e burrata, un primo piatto raffinato, colorato, che sposa i sapori di terra e mare. La pasta fresca fatta in casa aromatizzata allo zafferano, “l’oro rosso” d’Abruzzo, coltivato sulla piana di Navelli, gli scampi dal gusto delicato e dall’inconfondibile profumo di mare e per finire a completare il piatto, la freschezza della burrata. Ci può essere qualcosa di più buono di questa chitarrina allo zafferano?
- DifficoltàMedia
- CostoCostoso
- Tempo di preparazione30 Minuti
- Tempo di riposo10 Minuti
- Tempo di cottura5 Minuti
- Porzioni2 persone
- Metodo di cotturaFornello
- CucinaItaliana
Ingredienti
Per gli spaghetti alla chitarra fatti a mano
Per gli spaghetti alla chitarra con Pasta Maker
Per il sugo
Strumenti
Per tagliare gli spaghetti potete utilizzare la chitarra tipico strumento abruzzese del quale ho parlato QUI oppure una tradizionale macchina per la pasta o potete utilizzare la pasta maker che impasta e trafila direttamente. Con la pasta maker per ottenere una vera pasta alla chitarra vi consiglio di utilizzare la trafila in bronzo per spaghettoni quadrati con il suo adattatore.
Passaggi
Se volete utilizzare lo zafferano dell’Aquila DOP potete acquistarlo QUI.
Preparare la pasta
Per preparare la pasta a mano: in una ciotolina versare 30 millilitri di acqua e i pistilli di zafferano. Lasciarli in infusione per dieci minuti. Lavorare le uova con una frusta, misurarle e togliere 30 millilitri che saranno sostituiti dall’acqua allo zafferano. Aggiungere l’acqua all’impasto con tutti i pistilli. Per preparare gli spaghetti alla chitarra nella maniera tradizionale seguite le indicazioni che trovate QUI.
Per preparare la pasta con la macchina per pasta Pasta Maker: posizionare sulla pasta maker la trafila in bronzo per spaghetti alla chitarra (per le trafile in bronzo occorre l’anello di riduzione per poterle usare con pasta maker).
In una ciotolina versare i 50 millilitri di acqua, aggiungere i pistilli di zafferano e lasciarli in infusione per dieci minuti.
Rompere l’uovo, sbatterlo e aggiungere l’acqua con i pistilli di zafferano. Unire poi ancora acqua quanto basta a raggiungere un totale di 105 millilitri di liquido (uovo compreso).
Azionare la macchina premendo il tasto in alto a sinistra e scegliere il programma con uova. Versare nella vasca impastatrice la farina, chiudere con il coperchio e premere il tasto a sinistra con la gocciolina poi azionare il programma per impastare ed estrudere in alto a destra (il play) e inserire l’acqua con l’uovo nell’apposita fessura.
Quando la pasta maker inizierà ad estrudere tagliare gli spaghetti a una lunghezza di circa 25 centimetri o della lunghezza desiderata.
Preparare il sugo
Pulire gli scampi: con le forbici tagliare tutte le zampine. Eliminare la testa facendo una leggera e delicata pressione (se volete potete lasciarne un paio interi per decorare i piatti). Girare gli scampi sul dorso e con le forbici incidere il carapace lungo i lati da cima a fondo. Sollevare il carapace ed eliminarlo. Estrarre la polpa sfilandola delicatamente. Praticare una piccola incisione lungo il dorso della polpa per estrarre il filo dell’intestino. Sciacquare gli scampi sotto l’acqua corrente.
Se preferite risparmiare un poco di tempo potete acquistare gli scampi già puliti.
In un’ampia padella scaldare l’olio e lasciarvi cuocere gli scampi un paio di minuti. Nel frattempo lessare la pasta in abbondante acqua salata (la pasta fresca cuocerà velocemente, un minutino in più rispetto agli scampi).
Scolare la pasta tenendo da parte un pochino di acqua di cottura. Trasferire la pasta all’interno della padella con i gamberi e mescolare delicatamente aggiungendo un pochino di acqua di cottura. Impiattare, aggiungere qualche “goccia” di burrata, decorare con gli scampi tenuti interi, un filo d’olio a crudo e servire immediatamente.
Curiosità
Lo zafferano d’Abruzzo è oggi un prodotto d’eccellenza della regione. Si racconta che sia originario dell’isola di Creta e la storia del suo percorso per giungere in Abruzzo è davvero molto affascinante. Gli arabi esportatori di spezie lo proposero agli spagnoli. Un monaco originario di Navelli nell’aquilano, intorno al 1230, dovette recarsi a Toledo al tribunale della Santa Inquisizione. Durante la sua permanenza in Spagna, poiché appassionato di agricoltura, si innamorò di queste preziose piantine e ritenendole adatte ad essere coltivate sulle terre di Navelli portò con sé di nascosto alcuni bulbi. In effetti il monaco Santucci ci aveva visto lungo perché i bulbi si adattarono bene al clima e al terreno della piana di Navelli dando vita a un’eccellente produzione. Nella seconda metà del secolo scorso la coltivazione subì un arresto rischiando di scomparire ma un piccolo gruppo di coltivatori decise di fondare una piccola cooperativa per recuperarne la coltura. Finalmente nel 2005 allo zafferano dell’Aquila è stata riconosciuta dalla Comunità Europea la Denominazione di Origine Protetta.
Per produrre un chilogrammo di zafferano dell’Aquila DOP sono necessari circa 200.000/250.000 fiori e 500 ore di lavoro. Le operazioni di lavoro sono fatte manualmente, il procedimento sia di raccolta che di lavorazione è laborioso ed è per questo che il costo è elevato.
Lo zafferano dell’Aquila DOP ha colore rosso porpora, il suo gusto è deciso e l’aroma intenso.
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Dosi variate per porzioni
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Ricetta deliziosa e molto raffinata Paola, complimenti! Il nostro zafferano è una vera eccellenza!
Un abbraccio,
Mary
Grazie mille Mery sono davvero contenta che ti sia piaciuta!