Berlingozzo di Lamporecchio

Il berlingozzo di Lamporecchio, è un antico dolce tipico toscano, una ciambella morbida e profumata di quelle semplici che sanno di casa, ideale per la colazione e per la merenda. Per il berlingozzo di Lamporecchio ho scelto di seguire la ricetta di Paolo Petroni riportata ne “Il grande libro della vera cucina toscana”, ma ho trovato anche un’altra versione di questo dolce preparata con lo stesso impasto utilizzato per i brigidini, cialde sottili e croccanti, profumate all’anice, per cuocere le quali si utilizza un apposito ferro rovente e contrariamente a questi, il berlingozzo viene formato a ciambella e cotto in forno. Ora quale delle due versioni (dicono che il berlingozzo lievitato sia semplicemente la versione più comune) sia l’originale non saprei… ma mi ripropongo di fare un salto a Lamporecchio per andare a controllare in pasticceria… voi intanto gustatevi questa golosissima torta.

berlingozzo di Lamporecchio
  • DifficoltàBassa
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di cottura40 Minuti
  • Porzioni8 persone
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 2Uova intere
  • 2Tuorli
  • 200 gZucchero
  • 50 mlLiquore all’anice
  • 1Limone o Arancia (Buccia grattugiata)
  • 200 mlVinsanto
  • 400 gFarina
  • 100 mlOlio
  • 1 pizzicoSale
  • 1 cucchiainoEstratto di vaniglia (O una bustina di vanillina)
  • 1 bustinaLievito per dolci
  • Zucchero in granelli per decorare

Preparazione

  1. In una ciotola montare le uova e i tuorli con lo zucchero fino a che non saranno belle gonfie e spumose. Poi versare a filo l’olio (la ricetta tradizionale consiglia di utilizzare un olio extravergine d’oliva ma sceglietene uno delicato), poi aggiungere il vin santo e il liquore all’anice continuando a mescolare. Unire anche la buccia grattugiata dell’arancia o del limone, il pizzico di sale e per finire la farina setacciata con il lievito e la vanillina. Versare il composto ottenuto all’interno di uno stampo imburrato e infarinato, cospargere la superficie con la granella di zucchero e cuocere il berlingozzo in forno preriscaldato a 180 °C per 40 minuti (la ricetta dice 160 °C ma per il mio forno sono pochi perciò regolatevi in base al vostro forno). Trascorso il tempo necessario controllate la cottura con uno spiedino poi sfornare il dolce toglierlo dallo stampo e lasciarlo raffreddare su una gratella prima di servirlo.

Curiosità

E’ consigliabile consumare il berlingozzo freddo accompagnato con un bicchierino di vin santo e quando il dolce indurisce si inzuppa… naturalmente nel vin santo!

E’ diffuso un po’ dovunque nella regione il berlingozzo: ci sono infatti quello di Prato e quello di Firenze ma è indubbio che quello di Lamporecchio sia il più famoso. Sembra che abbia origini antichissime, addirittura lo si preparava già ai tempi dei Medici alla corte di Cosimo I. Pare che il nome derivi da “berlingaccio” ovvero “far festa a tavola” e “berlingare” verbo toscano utilizzato già nel cinquecento col significato di “divertirsi a tavola”, chiacchierare, ciarlare, abbuffarsi, avere la pancia piena scaldati dal vino. Secondo altre opinioni il nome deriva invece da Berlinghieri, paladino di Carlo Magno che si racconta sia stato un mangione e un bevitore.

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2 Risposte a “Berlingozzo di Lamporecchio”

  1. ahimè…il Petroni si sbaglia. Questo non è il berlingozzo di Lamporecchio. È l’ennesimo ciambellone, sicuramente ottimo, ma neanche lontano parente del Berlingozzo di Lamporecchio. Per capirci, il Berlingozzo è simile alla Pinza Bolognese o al Bensone Modenese, come consistenza. Ma arricchito da semi di anice. È stretto parente dei Brigidini, infatti. Non si cuoce in uno stampo perché è più simile ad una frolla che ad un impasto da torta. Se proprio vuoi provare ad avvicinarti, la ricetta che più si approssima all’originale è questa https://www.panezucchero.it/berlingozzo-di-lamporecchio/ Come parere personale, anche se non si dovrebbe, sfioro a dire che è praticamente la ricetta originale, salvo le variazioni che i vari fornai di Lamporecchio hanno aggiunto per caratterizzare il proprio prodotto (scorza di arancia e limone per molti e…del cioccolato bianco sciolto in poco latte). Ma la base è questa.

    1. Grazie per la precisazione. Ho sempre trovato affidabili le ricette del Petroni e come avrai potuto leggere nell’introduzione avevo già fatto riferimento anche al tipo di impasto al quale ti riferisci nella ricetta che hai allegato. Ma come si dice “non si finisce mai d’imparare” e senz’altro proverò anche questa versione direttamente in pasticceria o dal fornaio visto che non abito lontano da Lamporecchio.

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