La leggenda narra che alcuni pellegrini di Borgomanero, recatisi all’isola di San Giulio, sul lago d’Orta, rimasti senza viveri sulla via del ritorno, uccisero uno dei loro asini; questo, anche dopo essere cotto, era così duro da risultre praticamente immangiabile, perciò tritarono finemente la carne col coltello in modo da potersene cibare, evidentemente lo trovarono buono e diffusero la ricetta.
LEGGI ANCHE >>>> Camici Bianchi in sciopero il 1 e 2 marzo le motivazioni
Ingredienti per 6 persone:
- 800 grammi di carne di manzo macinata
- 800 grammi di verza
- 100 grammi di pancetta
- 1 spicchio di aglio
- 1 dl di vino rosso secco e corposo
- brodo di carne
- 2 foglie di alloro
- qualche seme di finocchio
- 2 chiodi di garofano
- olio evo q.b.
- sale e pepe q.b.
LEGGI ANCHE >>>> Sondaggio politico il Partito di Meloni è primo
Preparazione:
- In una casseruola dal fondo pesante (sempre meglio la terracotta), far prendere leggermente colore, con 2 cucchiai di olio evo, la pancetta e l’aglio tritati.
- Aggiungere la verza mondata e tagliata e affettata.
- Dopo 15 minuti unire la carne, alzare la fiamma e far rosolare mescolando bene, regolare di sale e pepe, bagnare con il vino rosso secco e corposo e, quando questo è sfumato, aggiungere un paio di mestoli di brodo.
- Mettere in un filtro da té in acciaio l’alloro, i semi di finocchio e i chiodi di garofano, chiuderlo e immergerlo nella casseruola.
- Coperchiare e far cuocere a fiamma bassissima per circa due ore, quindi eliminare il filtro.
- Il piatto deve essere caldissimo, meglio se nel piatto individuale posate una corona di polenta, al centro la porzione del tapulone caldissimo.
LEGGI ANCHE >>>> Torta magica al cioccolato
Questo secondo piatto va accompagnato con il Vino Nobile di Montepulciano, dal colore rosso granato, profumo di viola mammola e mandorla, sapore asciutto, di acidità equilibrata, di corpo, un poco tannico, gradevolmente amarognolo, pieno, generoso ed infine austero.
Una buona continuazione dalla vostra Nonna Ariella
Foto di Divily da Pixabay