Lenticchie Lens culinaris origini antichissime caratteristiche proprietà

Lenticchie Lens culinaris origini antichissime caratteristiche proprietà

Le lenticchie, Lens culinaris, ha origini antichissime, infatti se ne parla nella Bibbia, nella Genesi, quando Esaù vendette a Giacobbe la sua primogenitura per un piatto di questi ottimi legumi, ma se ne ha racconto anche,  in quanto è stata una delle prime coltura domesticate, fra le tante testimonianze archeologiche è stata rilevata nelle grotte di di Franchthi in Grecia, a dimostrazione che venivano utilizzate tra il 13.000 e l’11.000 a.C.

Da sempre sono considerate la carne dei poveri, oggi ne presentiamo le caratteristiche e le proprietà nutrizionali utili al benessere del nostro organismo.

CARATTERISTICHE:

In botanica, la pianta delle lenticchie è Ervum lens, una dicotiledone appartenente alla famiglia delle Leguminose Papilionate: si tratta di una specie vegetale attualmente coltivata in tutte le zone a clima caldo temperato.

La pianta annuale raggiunge altezze poco elevate, di appena 30 o 40 centimetri; presenta un fusto eretto, gracile, ramificato ed angoloso, e piccoli fiori a corolla blu o biancastri, raggruppati a due o a tre, lungo peduncoli di lunghezza variabile.

Le foglie, composte da una a otto foglioline, sono pennate ed alterne, e presentano un semplice cirro. Nonostante la radice della pianta di lenticchie sia fittonante, il fittone non penetra in profondità molto elevate (si spinge sino a 35-40 cm).

I frutti di Ervum lens sono baccelli, legumi rombici, contenenti pochi semi rotondi, schiacciati (lenticolari, per l’appunto) ed estremamente  energetici.

Il diametro delle lenticchie varia in base alla specie: alcune sono molto piccole (2mm), altre più grandi (9mm). I semi presentano un colore variabile dal giallo scuro all’arancio; alcune specie di lenticchie presentano una tinta tendente al verdastro, altre addirittura risultano quasi nere alla vista.

 

 

PROPRIETA’  NUTRIZIONALI:

Essendo legumi, le lenticchie rappresentano una miniera in termini di proteine, fibre, ferro, magnesio e potassio: si stima che il loro contenuto in ferro sia di gran lunga superiore rispetto alla carne, malgrado l’assorbimento del ferro sia pressoché ridotto e le proteine di scarso valore biologico.

Infatti, le proteine contenute nelle lenticchie (e nei legumi in genere) sono carenti di alcuni aminoacidi essenziali (cisteina e metionina): ne consegue un’inevitabile minor assimilazione di tutti gli aminoacidi. Per ovviare a questo inconveniente, è consigliabile associare le lenticchie a pasta o a cereali.
Le lenticchie sono molto nutrienti ed energetiche: 100 grammi di prodotto apportano infatti 291 kcal. Sono costituite da circa il 51% di carboidrati, 23% di proteine, 14% di fibre, 1% di grassi e dal restante 11% di acqua.
Tra i componenti chimici di maggior rilievo, troviamo:

  • Isoflavoni, potenti antiossidanti;
  • Tiamina, utile per favorire la memoria e la concentrazione;
  • Vitamina PP (vitamina B3), importante per equilibrare il metabolismo energetico e ridurre i trigliceridi nel sangue; la niacina è inoltre un potenziale antiossidante

Per tutti questi motivi, il consumo di lenticchie non dovrebbe limitarsi solamente alle festività di fine ed inizio anno, come la tradizione insegna, ma dovrebbe estendersi fino a divenire una sana abitudine se non quotidiana almeno settimanale.
Ad ogni modo, le lenticchie sono sconsigliate per i malati di gotta e di uremia, perché fonte di purine.
Da non dimenticare, infine, che le lenticchie non dovrebbero mai essere consumate crude per la presenza di sostanze antidigestive, distrutte durante la cottura.

Fonte: Wikipedia_My-personaltrainer

Verified by MonsterInsights