Probabile che molti non sanno l’origine di questo liquore, Latte di Suocera, molto alcolico, infatti la sua gradazione arriva a 75° e viene utilizzato in prevalenza per cocktail flambè proprio in virtù della concentrazione di alcol che lo rende infiammabile, nasce verso la metà dell’800, quando un ristoratore di Zugliano (Ud), Bortolo Zanin, che aveva la passione dello spirito bianco (e non solo aveva anche la passione di far gustare le proprie pietanze tradizionali alle persone di zona) distillando piccole quantità di vinacce provenienti dal suo vigneto, elaborate poi nell’alambicco di rame battuto a mano, (alambicco che attualmente si può vedere nella distilleria); nel 1895, Zanin, prese la decisione di allargare la sua produzione variando la gamma con il latte di suocera e già nel 1900 questo liquore si diffuse a macchia d’olio, non solo nel Veneto ma anche in Lombardia, grazie anche alla diceria popolana che questo liquore aveva proprietà contraccettive, smentite nel dopoguerra quando furono fatti degli studi in proposito, rimane il fatto che si somministrava alle novizie per evitare gli scandali provocati da atteggiamenti lascivi in alcune di loro!
Ingredienti per 1 litro di liquore Latte di suocera:
- 1 limone biologico
- 1/2 ltitro di latte intero
- 1/2 ltitro di alcol a 90°
- 1/2 baccello di vaniglia
- 500 grammi. di zucchero
Preparazione:
Lavate e spazzolate accuratamente il limone e successivamente tagliatelo a pezzetti piccoli.
Versate l’alcol insieme al latte, lo zucchero, la vaniglia ed il limone a pezzetti in un barattolo di vetro a chiusura ermetica.
Chiudete ermeticamente il barattolo e lasciate in infusione gli ingredienti per circa 20 giorni, scuotendo energicamente l’infuso almeno 2 volte al giorno.
Trascorso questo tempo, filtrate il liquore con carta filtro appoggiata all’imbuto, raccogliendolo in bottiglie che successivamente tapperete con cura.
Il liquore, Latte di suocera, dovrà riposare per almeno 3 mesi prima di essere degustato.
Caratteristiche:
Latte di suocera si presenta con un colore ambrato lucente ed un profumo che ricorda il caramellato, armonico con sentori di frutta secca e cacao. Al palato è deciso, caldo con note verdi ed un retrogusto persistente. Viene utilizzato nella preparazione di cocktail flambé, in quanto l’elevata concentrazione di alcol lo rende facilmente infiammabile.
Il bizzarro nome fa riferimento al senso di bruciore che si avverte in gola in seguito all’assunzione del liquore che per analogia richiama lo stereotipo della suocera acida e poco sopportata.
Comunque nel lontano ‘800 il distillato era da bacche ed erbe alpine, lavorato a freddo e con una miscelazione con alcol per po essere raffinato per 4 mesi circa in botti di Rovere; possiamo però provare a produrlo e capire se, nel nostro piccolo, sappiamo produrre un tal liquore, ovviamente non avendo la struttura delle distillerie sarà ben diverso l’aroma, però la gratificazione di averlo fatto noi ne vale la pena!n colore ambrato lucente ed un profumo che ricorda il caramellato, armonico con sentori di frutta secca e cacao. Al palato è deciso, caldo con note verdi ed un retrogusto persistente. Viene utilizzato nella preparazione di cocktail flambé, in quanto l’elevata concentrazione di alcol lo rende facilmente infiammabile.
Latte di suocera, questo bizzarro nome fa riferimento al senso di bruciore che si avverte in gola in seguito all’assunzione del liquore che per analogia richiama lo stereotipo della suocera acida e poco sopportata.
Fonte: Wikipedia-Verosimilmentevero
