Digestivo al corbezzolo fai da te. Il corbezzolo viene considerato il simbolo del Tricolore poiché in autunno la pianta assume una caratteristica triplice colorazione: il bianco dei fiori, il rosso dei frutti e il verde delle foglie che rimandano, per l’appunto, alla bandiera italiana.
Il corbezzolo è anche un antinfiammatorio nei confronti del fegato, delle vie biliari e di tutto l’apparato circolatorio e come antispasmodici dell’apparato digerente. Inoltre risulta essere un buon diuretico e ha funzioni antisettiche e antinfiammatorie sulle vie urinarie.
Il digestivo al corbezzolo fai da te dà offrire a fine pasto è un gesto gentile verso noi stessi e verso i nostri ospiti, per far gustare loro ciò che siamo riusciti fare con le nostre mani, una realizzazione di un liquore-digestivo del tutto naturale!
Ingredienti:
- 400 grammi di corbezzoli maturi sani e biologici
- 2 limoni biologici
- 2 chiodi di garofano
- 2 bicchieri alcol a 90°
- 200 grammi di zucchero
- 200 ml acqua
Preparazione:
- Lavare e asciugare i corbezzoli e i limoni.
- Ai limoni togliere solo la buccia gialla.
- n un vaso di vetro ermetico, pulito e già sterilizzato, mettere le bacche di corbezzolo, le bucce dei limoni e i chiodi di garofano.
- Coprire con l’alcol.
- Lasciare a macerare per un mese, in un luogo buio e fresco.
- Dopo 30 giorni, preparare uno sciroppo con acqua e zucchero.
- Filtrare il contenuto del barattolo in un altro vaso pulito con un canovaccio a trama stretta.
- Aggiungere lo sciroppo e lasciare riposare per altri 15 giorni sempre al buio.
- Passate queste 2 settimane, filtrare di nuovo con il canovaccio pulito e imbottigliare.
- Servire il liquore dopo pranzo come digestivo o come più vi piace.
Con questo liquore si fa anche un cocktail molto apprezzato in La Maddalena, Sardegna, creato da Leandro Serra per omaggiare non solo le tradizione millenarie di questa terra generosa ma anche l’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi: il cocktail chiamato “Corrulonu”, è composto da liquore di corbezzolo, bitter Macchia, succo di limone fresco, sciroppo d’orzata e sale marino.
Una buona continuazione da Nonna Ariella
Fonte: ilgiornaledelcibo.it
Foto di beatitudiniculinarie.it