Datteri di mare

datteri di mare

Datteri di mare. Un alimento pregiato quanto vietato. Si tratta di un mollusco bivalve della famiglia dei Mytilidae e la sua peculiarità è di riuscire a perforare le rocce con lo scopo di viverci dentro.

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E riescono a corroderle – in particolare quelle calcaree – tramite delle secrezioni acide che rilasciano già da piccoli. I datteri di mare poi si nutrono di materiale organico che raccolgono estro flettendo un sifone al dì fuori della loro casa di roccia.

Le dimensioni massime dei datteri di mare sono di circa 10 centimetri e hanno un tasso di crescita di 5 centimetri ogni 5-10 anni. E riescono a formare delle colonie anche di 300 datteri di mare per metro quadro.

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La loro pesca è assolutamente vietata perché si tratta di una specie in via di estinzione e il fatto che si trovino all’interno delle rocce implica la distruzione delle stesse rocce per pescarli. Un danno ambientale, ecologico e paesaggistico.

Si calcola che per preparare un piatto di linguine ai datteri di mare si distrugge 1 metro quadro di superficie marina.

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In molte nazioni ne è stata vietata la pesca, il consumo e la vendita. L’Italia è stata tra i primi a imporre il divieto di pesca e commercializzazione dei datteri di mare nel 1998 mentre l’Unione Europea solo dal 2006.

Adesso si sta pensando a delle coltivazioni in appositi blocchi di cemento che al momento della raccolta non causeranno nessun danno ambientale, ma la sperimentazione è ancora agli inizi.


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