BRASATO AL BAROLO TRADIZIONE SECOLARE PIEMONTESE
Ingredienti per 6/8 persone:
- 1 chilo di carne
- 1 bottiglia di Barolo
- mezzo bicchiere di Cognac
- 2 cipolle
- 2 carote
- sedano
- 2 spicchi di aglio
- chiodi di garofano
- 1 pezzetto di cannella
- qualche bacca di ginepro
- qualche grano di pepe
- un mazzetto di erbe aromatiche: alloro, salvia, rosmarino, timo4
- Olio extra vergine di oliva
- Burro
- Un pizzico di sale grosso
- Sale fine
Preparazione:
In una padella di coccio mettete il pezzo di carne. Tagliate le cipolle, le carote e il sedano, non in maniera troppo fine, e spargete il tutto sulla carne. Unite le erbe aromatiche, i chiodi di garofano, la cannella, le bacche di ginepro, i grani di pepe, un pizzico di sale grosso. Innaffiate tutto con il vino Barolo.
La carne dovrà marinare nel vino per almeno mezza giornata (ma consiglio 24 ore): il recipiente deve rimanere in luogo fresco o nel frigo.
Trascorso il tempo necessario per la marinatura, sgocciolate le verdure, tagliatele più finemente e fatele imbiondire in un tegame con l’olio, il burro e i profumi.
Scolate la carne, asciugatela, fatela rosolare a fuoco vivo nel trito di verdure. Fiammeggiatela con il cognac scaldato.
Alla fine aggiungete il sugo della marinatura, coprite la pentola e fate cuocere a fiamma bassa per due ore.
Togliete le verdure, frullatele e mettete il sugo nella casseruola, continuando la cottura per un’altra mezz’ora a fuoco basso.
Nell’evenienza remota che si possa avanzare il brasato al barolo, il consiglio è quello di farcire gli agnolotti per farne un primo degno di un re!
Vino Barolo: Il Barolo è un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita prodotto in alcuni comuni del Piemonte; La zona di origine delle uve atte a produrre i vini a denominazione di origine controllata e garantita «Barolo», la cui prima delimitazione risale al 31 agosto 1933, comprende i territori dei comuni di Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba e parte dei territori dei comuni di La Morra,Monforte d’Alba, Roddi, Verduno, Cherasco, Diano d’Alba, Novello e Grinzane Cavour in provincia di Cuneo.
I vigneti devono rispondere ai requisiti esposti ai punti che seguono:
- terreni: argillosi, calcarei e loro eventuali combinazioni;
- giacitura: esclusivamente collinare; sono da escludere categoricamente i terreni di fondovalle, umidi, pianeggianti e non sufficientemente soleggiati;
- altitudine: non inferiore a 170 metri s.l.m. e non superiore a 540 m s.l.m.
- esposizione: esclusione per i nuovi impianti, del versante nord.
Per i nuovi impianti e i reimpianti la densità non può essere inferiore a 3 500 ceppi/ha.
L’allevamento consentito è la controspalliera Guyot
È vietata ogni pratica di forzatura.
Richiede un invecchiamento di almeno 38 mesi a decorrere dal 1º novembre dell’anno di produzione delle uve di cui 18 in botti di legno.
Tutte le operazioni di vinificazione, invecchiamento e imbottigliamento, debbono essere effettuate nella zona DOCG.
Caratteristiche del vino Barolo: riconoscerete questo grande vino dal suo colore rubino trasparente, che vira verso l’aranciato mano a mano che aumentano gli anni. Solo i migliori Pinot Noir possono vantare una tale limpida trasparenza.
L’altra caratteristica inconfondibile è il bouquet così etereo, pieno di piccoli frutti rossi come lamponi e ribes nero, ciliegie sotto spirito, fiori appassiti, lacca, spezie, cuoio, pepe verde, anice, noce moscata e liquirizia, ma è soprattutto il legame con la terra a rendere unico il Barolo. Riconoscerete una serie di profumi legati alle Langhe, alla sua terra: le nocciole, le foglie e il tartufo, non a caso è il vino prediletto dal nobile Tuber Magnatum!
Al palato è elegante e misurato, non aspettatevi delle bombe fruttate né dei vini particolarmente acidi, quanto piuttosto terrosi, con tannini che donano struttura e persistenza ad un frutto che si intreccia a deliziose note di liquirizia e caffè.
Fonti: Gustoblog-Wikipedia-winedharma