Baciocca torta salata tradizione levante ligure

Baciocca torta salata tradizione levante ligure

Baciocca torta salata tradizione levante ligure. Esistono diverse spiegazioni circa la nascita della Baciocca e se c’è chi vorrà convincervi che “Baciocco” fosse detto l’impasto “matto”, realizzato con acqua e farina, con cui si realizza la sfoglia. Altri, invece, avanzano l’ipotesi che la torta salata venne così chiamata in onore di Elisa Bonaparte, sorella del più famoso Napoleone, detta appunto “la Baciocca” per aver sposato Felice Baciocchi, duca di Massa e Carrara, Lucca e Piombino. Sulla duchessa ancora oggi se ne dicono di tutti i colori: pare, infatti, fosse molto bella e desiderata ai tempi e, forse, anche per questo qualcuno decise di attribuire il suo soprannome a questa ricetta altrettanto appetibile.

Nella Val D’Aveto si racconta, invece, che il nome della torta derivi da una buffa donnina, originaria di Costapelata, che tutti chiamavano “baciocca”. Proprio a lei, dunque, sarebbe da attribuirsi la ricetta di questo piatto divenuto poi tipico della cucina di questi luoghi.

La tradizione locale, tuttavia, fa per lo più riferimento a quella che potrebbe essere definita la versione ligure del ratto delle Sabine. Pare, infatti, che soltanto nel secolo scorso la Baciocca abbia scavalcato il passo per emigrare in terra ligure a Prato Sopralacroce, Borzonasca e paesi limitrofi dell’alta via appenninica, e a quanto si dice, per l’intraprendenza dei montanari liguri che, risalendo alle sorgenti del Taro, cercavano moglie tra le ragazze emiliane di Santa Maria, rinomate per la bellezza e l’abilità di cuoche.

A tal proposito si racconta che a Santa Maria del Taro vivessero più ragazze che ragazzi e che “baciocche” fossero chiamate le più belle e più brave nel realizzare proprio questa ricetta. Appena la notizia si diffuse a Prato Sopralacroce, i ragazzi organizzarono un vero e proprio rapimento delle fanciulle. In realtà, sembrerebbe che la maggior parte delle giovani si trasferì volontariamente in questo paese e solo dopo aver contratto regolare matrimonio.

Comunque siano andate realmente le cose, sta di fatto che le “baciocche” portarono con loro, oltre la grande bellezza, anche i saperi e i sapori legati alle ricette del loro paese di origine, compresa quella della celebre torta di patate e cipolla che in breve tempo si diffuse in tutto il Tigullio.

E ora veniamo alla ricetta:

Ingredienti per 4 porzioni:

  • 600 grammi di patate quarantine o a pasta bianca
  • 300 grammi di  farina
  • 2 cucchiai olio evo
  • 1 cipolla grande di Zerli o bianca
  • 2 uova
  • farina
  • latte
  • 100 grammi di  lardo
  • Parmigiano Reggiano grattugiato
  • maggiorana
  • origano
  • acqua
  • sale

Preparazione:

  1. Preparare una sfoglia parecchio più larga della teglia che dovrà contenerla.
  2. Far rosolare la cipolla tagliata sottile.
  3. Tagliare le patate sottilissime e metterle sotto sale, come si fa con le melanzane, sciacquarle molto molto bene e asciugarle.
  4. Sbattere le uova, aggiungere il Parmigiano, il lardo tritato, la maggiorana, l’origano, il sale, la cipolla e le patate. Amalgamare bene il composto.
  5. Unire la pastella di farina e latte.
  6. Mettere la sfoglia nel tegame, versare il composto, ripiegare la sfoglia verso il centro in modo da coprire in parte il ripieno.
  7. Spennellare la sfoglia con un po’ d’olio o tuorlo d’ uovo e mettere in forno a 170° per circa 1 ora.

Sarà meglio apprezzato questo prodotto se abbinato al vino Nosiola Doc: profumo fine e ampio, con eleganti note fruttate. Si distingue per sentori che ricordano la nocciola, come nella tipicità varietale. Gusto È un vino fresco, equilibrato e rotondo. Ha un retrogusto gradevolmente amarognolo.

Una buona continuazione da Nonna Ariella.

Fonte: gazzettadelgusto.it

Foto di genovatoday.it

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