Le frappe o chiacchiere di carnevale

Frappe

Dolce tipico del carnevale, a seconda della regione si chiamano chiacchiere, cenci, bugie, crostoli o semplicemente frappe. Se a Natale ci si chiede se piaccia di più pandoro o panettone, a carnevale il dilemma è: frappe o castagnole? Io preferisco le prime, ma non quelle che solitamente si trovano nelle pasticcerie o nei forni, grandi e tutte uguali. A me piacciono le frappe che faceva mia mamma: piccole, storte e tutte diverse, ma tanto, tanto buone, perché friabili e piene d’amore.

Ora si dà il caso che mio figlio compia gli anni in febbraio. Come si fa ad organizzare una festa di carnevale senza frappe?

Le volete fare anche voi queste bellissime e buonissime frappe seguendo la ricetta della mia mamma? Vi posso assicurare che ne vale la pena.

Frappe
Frappe fatte in casa
  • DifficoltàFacile
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione45 Minuti
  • Tempo di cottura20 Minuti
  • Porzioni6
  • Metodo di cotturaFrittura
  • CucinaItaliana

Ingredienti

Per circa 500 grammi di frappe

240 g farina 00
20 g burro
20 g zucchero
2 uova
1 pizzico sale
q.b. zucchero a velo
q.b. olio di semi
1 cucchiaio grappa (in alternativa scorza di arancia non trattata)

Strumenti

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Passaggi

Mettete la farina a fontana, aggiungete lo zucchero e il sale. Tagliate il burro a tocchetti. Versate anche il liquore o, in alternativa, una fialetta di aroma di arancia, o meglio ancora con scorza di arancia (non trattata) e grattugiata.

Rompete le uova e mettete al centro. Con l’aiuto di una forchetta iniziate a incorporarle alla farina.

TRUCCHETTO: Per evitare che le uova inizino a “camminare” cioè ad uscire dalla fontana, portate un po’ di farina all’interno della fontana con l’aiuto della forchetta. Mischiatela delicatamente con i rebbi e continuate fino a che le uova saranno amalgamate grossolanamente.

Lasciate la forchetta e continuate a impastare con la punta delle dita, schiacciando il burro. Quando vi accorgete che non ne sentite più tra le mani è il momento di impastare tutto in maniera più decisa fino al raggiungimento di una palla liscia. Coprite con pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per una ventina di minuti.

Prendete una piccola porzione di impasto e passatela nella macchinetta stendipasta. Non l’avete? Poco grave. Armatevi di matterello e iniziate a tirare la sfoglia. Cercate di arrivare a uno spessore non troppo fino, circa due tre millimetri.

TRUCCHETTO: Se lavorate con la macchinetta partite da una larghezza di mezzo centimetro, ossia piuttosto larga. Vi uscirà una sfoglia grossolana e bucherellata. Niente paura: è tutto normale. Mettete un po’ di farina all’interno e chiudete su se stessa come da foto, poi capovolgetela e rimettetela nella macchinetta. Ripetete due o tre volte.

frappe o chiacchiere

Quando vi accorgete che l’impasto si inizia ad allungare senza creare più buchi, potete iniziare a stringere un po’ la pressa. Fate almeno due passaggi, poi stringete ancora. Man mano che stringete la pasta si allungherà. Attrezzatevi quindi con un piano di lavoro piuttosto ampio. Cospargetelo di farina e adagiatevi la sfoglia.

Con la rotella dentellata create delle strisce: non preoccupatevi della grandezza, fate ad occhio. Le frappe uguali sono “noiose”. Quando saranno tutte tagliate stringetele al centro per creare un piccolo fiocchetto. Poi tuffatele nell’olio bollente, un po’ alla volta, per evitare di abbassare troppo la temperatura. Con l’aiuto di una pinza giratele di tanto in tanto. La cottura non deve durare più di due minuti, comunque le frappe non devono diventare troppo scure.

Scolatele su un vassoio con carta assorbente. Io ho usato una carta per fritti, ma andrà bene anche una comune carta da cucina. Una volta fredde ed asciutte cospargetele con lo zucchero a velo.

Manca un’ultima cosa per gustare fino in fondo le frappe della mia mamma: gustatele condividendole con persone a cui volete bene. Saranno ancora più buone!

Si conservano in luogo fresco e asciutto per due o tre giorni.

Se vi piacciono i dolci fatti in casa provate anche il ciambellone senza burro

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