Rapini e salsicce come da tradizione

Rapini a km zero , sono quelli della seconda cassetta mista de @ilgirasolediAsya, bellissimi buoni e bio.

Le salsicce sono della Garfagnana (e non della zona) perchè il macellaio mi ha assicurato essere squisite e meno grasse delle locali. Posso confermare già adesso pre ricetta che sono buone. Questo piatto, che ho poi scoperto essere molto usato anche al Sud, con le cime di rapa o i friarielli e la salsiccia – stupenda una pizza friarielli e salsiccia mangiata a Bari- è parte della tradizione locale. Un piatto povero invernale che si è sempre cucinato e gustato. Per me è un cibo di conforto.

Pulire lavando più volte i rapini in acqua ed eliminando le radici mantenendo solo le foglie, lessarli in acqua per circa 30 minuti e poi scolarli e strizzarli bene. Far rosolare in padella olio evo e uno spicchio di aglio, aggiungere i rapini ben strizzati e poi la salsiccia sbriciolata.

Mettere il coperchio e lasciar cuocere a fiamma bassa per 30-40 minuti girandoli ogni tanto . Salare a fine cottura. Più rosolano e più si insaporiscono ma la fiamma deve essere dolce per evitare spiacevoli bruciature…ed il coperchio su, serve a recuperare l’umidità e rimetterla in padella, così rapini e salsiccia non seccano.

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Pubblicato da cookinprogress

Il mio nome è Monica e mi piace cucinare, autodidatta curiosa dal forte istinto. Ci si prova senza prendersi troppo sul serio...

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