Lo gnocco fritto è un goloso street food di origini antiche della mia città: Reggio Emilia. La ricetta dello gnocco è rimasta invariata negli anni, si può decisamente dire “oggi come allora”. Semplice da fare e adatto per accompagnare salumi nostrani e vari tipi formaggi, come antipasto, o piatto unico, o come merenda. Spiegato in due ricette: l’originale e la variante veloce.
Lo gnocco fritto qui in Emilia è molto apprezzato, come le tigelle modenesi o le piadine romagnole compagni del street food per la loro semplicità. Lo gnocco fritto ha comunque diversi nomi a seconda della città in cui ci si trova: nelle province di Reggio Emilia e Modena viene semplicemente chiamato gnocco fritto o in dialetto gnòcc frett; nella provincia di Parma viene chiamato torta fritta; nella provincia di Ferrara usano il termine di pinzino; in quel di Bologna invece crescentina; a Piacenza adottano il termine di chisolino più comunemente sentito dire in dialetto chisulén. Queste sono alcune denominazioni locali del gnocco fritto. Ah! dimenticavo, se passate nella mia città Reggio Emilia evitate di chiedere il gnocco senza specificare fritto, perchè vi servirebbero la focaccia al forno.
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- DifficoltàBassa
- CostoEconomico
- Tempo di preparazione15 Minuti
- Tempo di riposo2 Ore
- Tempo di cottura15 Minuti
- Porzioni4 Persone
- Metodo di cotturaFrittura
- CucinaRegionale Italiana
Ingredienti
Gnocco con lievitazione
- 500 gFarina Manitoba
- 200 mlLatte
- 50 gStrutto (io lo sostituisco con 50 ml di olio extravergine di oliva)
- 10 gLievito di birra fresco
- 6 gSale
Gnocco senza lievitazione
- 500 gFarina 00
- 150 mlAcqua gassata
- 8 gLievito istantaneo per preparazioni salate
- 1 cucchiaioOlio extravergine d’oliva
- 6 gSale
Per friggere
- 1 lOlio di semi di girasole (o di arachidi)
Strumenti
- Planetaria
- Sfogliatrice
- Spianatoia
- Padella per friggere
Preparazione
Per l’impasto a lievitazione
Per lo gnocco fritto tradizionale scaldare un poco il latte e inserire il lievito di birra per farlo sciogliere.
Nella planetaria versare la farina, lo strutto, (o per chi lo preferisce l’olio evo), il sale e il latte miscelato al lievito di birra.
Azionare e impastare sino a quando il composto s’incorderà al gancio della planetaria.
Trasferire l’impasto sulla spianatoia e continuare a impastarlo per renderlo bello liscio. Formare una palla e lasciarlo lievitare sino al suo raddoppio coperto in luogo caldo. (circa due ore)
Per l’impasto senza lievitazione
Per preparare lo gnocco fritto senza lievitazione, mettere in una terrina o nella planetaria, tutti gli ingredienti: la farina miscelata al sale e al lievito, l’olio e l’acqua frizzante.
Appena gli ingredienti si sono amalgamati, trasferire l’impasto sulla spianatoia e continuare a lavorare la pasta per renderla omogenea.
Procedimento per tutti e due gli impasti
Nel frattempo che prepariamo lo gnocco, in una padella scaldare l’olio adatto per friggere portandolo al punto giusto di fumo.
Se utilizziamo la ricetta con lo gnocco fritto tradizionale, a lievitazione, attendere il tempo del raddoppio prima di passare ai procedimenti successivi.
Tirare l’impasto o con il mattarello o con la macchina per la pasta ad uno spessore di 3/4 mm e tagliare i pezzi di gnocco come da foto.
La tradizione vuole che i pezzi di gnocco siano a forma di rombo, ma per praticità io li taglio come la foto sovrastante.
Una volta terminato tutto l’impasto friggere i pezzi nell’olio bollente (o nello strutto) e far scolare lo gnocco sulla carta assorbente da cucina.
Lo gnocco fritto è pronto per essere servito con salumi, formaggi a pasta dura o spalmabili, ma soprattutto accompagnare lo gnocco con un buon Lambrusco Salamino di Santa Croce.
BUONA DEGUSTAZIONE!!!
Consigli
La tradizione vuole che lo gnocco venga fritto nello strutto, per renderlo più croccante all’esterno e con il sapore che lo caratterizza. Lo gnocco fritto si conserva bene all’interno di un sacchetto di carta per il pane per alcuni giorni. I nostri avi lo utilizzavano per colazione con il caffelatte, come merenda anche se passavano giorni dal quando si era fritto. Per chi ama le tradizioni consiglio anche i tortelli di patate e l’erbazzone montanaro.