il CICCIANECCIO

Buongiorno seguaci di CICCIARICCIA
Oggi vi propongo un dolce gustosissimo che non vi farà commettere peccati di gola!
Niente zucchero, niente uova e niente glutine! Il suo nome originale è NECCIO e partiamo da qui, ma per arrivare al CICCIANECCIO ci vuole prima un po’ di storia.
Il NECCIO è un dolce della tradizione toscana a base di FARINA di CASTAGNE, di cui ho trovato molte ricette che te lo propinano come facilissimo da fare in casa… Poi ho ascoltato racconti di ricordi antichi, di come si cuoceva vicino al camino con le TESTIERE o con i TESTI e foglie di castagno bagnate…
Ebbene, Cicciariccia non vi mentirà: le ricette che girano sui vari blog, non danno buoni risultati…danno dosi che non è possibile rispettare e procedimenti inattuabili…Ma Cicciariccia ha trovato il trucco ed ha prodotto il CICCIANECCIO! Facile, veloce e buonissimo!

  • DifficoltàBassa
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione10 Minuti
  • Tempo di cottura5 Minuti
  • Porzioni1
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaItaliana

INGREDIENTI:

Gli ingredienti per il CICCIANECCIO ve li propongo per singolo pezzo, poichè essendo frutto di un impasto velocissimo da fare, potrete farne la giusta quantità senza sprecare nulla. La dimensione di ciascun CICCIANECCIO è tipo quella di un Cannolo siciliano (ma non c’entrano nulla), quindi regolatevi su quello per stabilire quanti ne mangeranno i vostri commensali!
  • 35 gfarina di castagne (quantità per un NECCIO)
  • acqua a temperatura ambiente (la quantità che chiede la farina: se ne aggiunge poca alla volta, mescolando con una frusta, fino ad ottenere un impasto liquido)
  • q.b.olio extravergine d’oliva (per ungere la padella)
  • 200 gricotta vaccina (la quantità, in realtà, è a piacere)

Strumenti

Dopo diversi tentativi, ho stabilito che servono pochi strumenti, ma giusti.
La padellina deve avere di 20 cm di diametro e deve essere davvero antiaderente.
Il coperchio è necessario che sia di acciaio o di vetro, a cupola, non piatto.
Il piatto dev’essere piano e più grande della padella: servirà per girare il neccio (tipo una frittata)
  • 1 Padella per crepes – antiaderente 20 cm
  • 1 Coperchio di acciaio o vetro
  • 1 Piatto piano

Preparazione

Ora che dobbiamo procedere, è necessario che vi spieghi che un impasto di farina di castagne, è completamente diverso da qualunque altro impasto. Dimenticate ogni preconcetto! L’errore più grande, è pensare che sia simile ad una crepe (cosa che, in verità, altre ricette vi fanno credere). Non è come una frittata ne’ come un pancake. La sua consistenza è tale, che girarlo senza romperlo è una vera impresa! Infatti gli strumenti tradizionali (i TESTI n.d.r.) sono fatti in modo che il neccio cuocia contemporaneamente sopra e sotto, senza girarlo. Ma CICCIARICCIA si è ingegnata per permettere a noi contemporanei di poterlo gustare con mezzi e strumenti presenti in qualunque casa.
Per preparare il CICCIANECCIO vi consiglio di tenere tutto l’occorrente a portata di mano, vicino ai fornelli, poichè potrete preparare l’impasto, mentre scaldate la padellina unta di olio EVO sul gas.
L’unico passaggio da anticipare e scaldare una pentola con acqua sul fornello dove terrete poggiato il COPERCHIO d’acciaio, affinchè sia sempre caldo.
  1. Immaginiamo di voler preparare 4 CICCIANECCI:

    Dobbiamo mettere 140gr di farina di castagne (35 x 4 ricordate?) in una ciotola e diluirla con acqua, mescolando con la frusta. Si scioglie benissimo, non fa grumi.

    La giusta consistenza è quella fluidità liquida che consente di versarla nel padellino al centro, perchè si allarga da sola.

  2. Questi sono gli strumenti di cottura:

    acqua che bolle per tenere il coperchio al caldo e padellino unto di olio a scaldare

  3. Mettete a scaldare il padellino ben unto a fiamma medio-bassa, mentre nel frattempo avrete preparato l’impasto. Quando avvicinando il palmo della mano alla padella sentirete il calore, sarà il momento giusto per versare una generosa mestolata di impasto.

    Avete letto bene: una generosa mestolata, perchè il CICCIANECCIO non dev’essere sottile come una crepe, ma neanche spesso come un pancake… Esattamente una via di mezzo!

    Appena avrete versato, non toccate con nessuna posata! Dovrà allargarsi da solo fino ai bordi! Coprite il padellino con il coperchio caldo e lasciate cuocere dolcemente.

    Dopo circa un minuto, sollevate il coperchio e noterete che l’impasto si sarà rassodato anche sopra, grazie al vapore generato dal coperchio caldo. Però non illudetevi! Ancora non è pronto per la giravolta!

    Con una spatola sottile, provate a smuovere delicatamente il bordo del neccio, per controllare che non si attacchi al fondo (per questa operazione, potete anche togliere il padellino dal fuoco). Solo quando risulterà ben staccato, tanto che roteando il padellino vedrete il neccio muoversi liberamente, potrete tentare la giravolta.

    Cioè, prendete il piatto piano, poggiatelo sulla padella, mettete la mano ben aperta sul piatto e capovolgete in modo da far cadere il neccio nel piatto.

    Se avrà un colorito marroncino scuro e senza parti molli a vista, potrete farlo riscivolare nel padellino. Se invece avete girato troppo presto, rimettete al fuoco dal medesimo lato per un altro minutino e ripetete l’operazione.

    Quando la cottura del primo lato vi soddisferà e avrete capovolto il nostro neccio nel solito padellino (che nel frattempo avrete unto nuovamente), potrete completare la cottura di quello che prima era il lato superiore, sempre smuovendo il padellino per controllare che non attacchi mai!

  4. A fine cottura, dovrebbero avere, all’incirca questo aspetto!

    Poi, ancora caldi, potrete spalmarli con abbondante RICOTTA e arrotolarli.

  5. E qui vi chiedo scusa, ma non ho resistito e l’ho assaggiato! Il (mezzo) CICCIONECCIO è pronto!

    Vi assicuro che sarà così anche per voi, perchè il profumo di castagne e ricotta calda sarà troppo invitante!

    P.s.: una leggerissima spolverata di zucchero a velo, è una piccola variante per i supergolosi!

  6. Una foto d’epoca per onorare la storia antica di questo dolce: ecco la TESTIERA. Un trespolo di legno e dischi in ghisa da far diventare roventi sul fuoco del camino.

    Si procedeva a strati, mettendo un disco (testo), foglie di castagno bagnate, un mestolo di impasto, altre foglie e altro disco. Si continuava così impilando fino in cima.

  7. In tempi più moderni, la testiera a trespolo è stata sostituita da questo strumento, sempre in ghisa, che si può usare sia sulla brace del camino che sul fornello.

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1 Risposta a “il CICCIANECCIO”

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