Sono una che vorrebbe entrare in un negozio e trovare la versione black della miriade di vestitini e magliette colorate che durante la primavera iniziano ad affollare grucce e scaffli.
Il nero e le sue sfumature insomma (ma non le cinquanta che sembrato tanto piacere in questo periodo). Anni luce distanti io e la moda spring/summer di qualunque anno voi vogliate tanto che ogni volta torno a casa, come si usa dire, con le pive nel sacco e sconcertata che il nero non possa mai essere il colore delle prime giornate primaverile o delle torride ore estive.
Ma nonstente ciò ho scoperto, per essere comunque sul pezzo e per capire contro chi mi dovrò scontrare nel mio prossimi giro di shopping, che il GREENERY sarà il colore pantone per questo 2017: frizzante, vivace, simbolo di nuovi impulsi e carico di freschezza dicono.
Premessa frivola la mia ma arriviamo al dunque: dopo una miriade di pensa e ripensa sono arrivata alla conclusione che, se mai mi potrò vestire di verde (mi sentirei un grande baccello ambulante e cicciottello), l’ultima tendenza del momento in fatto di colori doveva assolutamente diventare il filo conduttore per l’MTC n. 64.
Il lancio della ricetta della sfida di questo mese è toccato a Giuliana (tutto quello che avrete sempre voluto sapere ma non avete mai osato chiedere lo troverete nel suo dettagliatissimo post), padrona di casa del blog La Gallina Vintage e la delle terrine icone di quella cucina vintage-chic e old fashioned capace però di regalare enormi soddisfazioni al palato.
L’idea di unire in un piatto il gustò retrò di una ricetta anni ’70 “vestendola” con il colore del momento mi ha subito divertito e stimolato ma è anche subito iniziata un lunga serie di ripensamenti e cambi di rotta.
In un primo momento ero dell’idea di preparare una terrina fredda ricca di verdure, rigorosamente verdi, ma la mia pochissima affinità con gelatine e addensanti mi ha fatto quasi immediatamente scuotere la testa in cenno negativo; ha così iniziato a ispirarmi il pensiero di potermi gustare una terrina a base di pesce, sempre in tema green, ma in casa sono l’unica a mangiarlo e a malincuore ho dovuto cacciar via l’acquolina dalla bocca; la terrina di carne è sttata l’unica scelta possibile e alla fine quello sembrava essere un ripiego a due alternative scartate si è rivelata essere una soluzione vincente.
Ho scelto il pollo per due motivi semplicissimi: è l’unica carne che di tanto in tanto riesco a mangiare ma soprattutto perchè ho immediatamente pensato che, una volta cotta, il suo colore bianco avrebbe aiutato a eseltare l’idea di farcitura greenery che avevo in mente.
La prepariamo insieme?