Tagliatelle al crudo di dentice blu con salvia e rosmarino

E’ raro trovare del dentice blu di allevamento, sono più comuni le orate e le spigole comunque è bene sincerarsi che sia un pesce pescato in mare. Gli allevamenti, soprattutto quelli fuori dall’Italia, non danno molte garanzie sul tipo di mangimi adottati e se i pesci vengono cresciuti in vasche, subiscono dei maltrattamenti enormi;  sono costretti in spazi talmente limitati da non avere quasi squame perché sono perennemente a contatto gli uni contro gli altri … peggio delle galline nelle gabbie!

Altra accortezza da adottare prima di mangiare del pesce crudo, è sincerarsi di aver debellato l’eventuale presenza di anisakis, pericoloso parassita che è visibile ad occhio nudo solo allo stadio di adulto mentre le larve si individuano solo al microscopio. L’anisakitosi può essere facilmente prevenuta portando i pesci ad almeno -18° per 96 ore, quindi occorre congelarli prima di consumarli crudi. I paesi dove si sono riscontrati più casi di parassitosi sono soprattutto laScandinavia (dal fegato di merluzzo),  in Giappone (dal consumo di sushi e sashimi), in Olanda (dalle aringhe fermentate cosiddette maatjes) e nella costa del Pacifico del Sud America (dall’insalata di mare nota come ceviche). Infatti questo parassita non muore né con la marinatura, né dalla salatura, né dall’affumicatura.

Ora abbiamo scelto il nostro dentice e siamo sicuri che non abbia l’anisakis… passiamo alle padelle!

tagliatelle con crudo di dentice blu
tagliatelle con crudo di dentice blu

Ingredienti

Per le tagliatelle

Farina  gr. 300

3 uova

Un pizzico di sale

Per il condimento

Dentice gr. 300

Un mazzetto di salvia

Un mazzetto di rosmarino

Una cipolla bianca di chioggia

Un limone o un’arancia

Olio extra vergine leccino

Sale rosa delle Hawaii

Pepe nero

Difficoltà: media

Tempo di preparazione: 40 minuti

Tempo di cottura: 15 minuti

Preparazione

Se avete tempo e voglia, potete preparare la tagliatelle in casa mettendo la farina a fontana, unendo le uova e impastando per 15 minuti. Fate riposare l’impasto per mezzora dando così modo al glutine di rendere la pasta più elastica e più facile da lavorare. Stendete con la macchina per la pasta ed ottenete poi le tagliatelle.

Prepariamo il nostro dentice sfilettandolo e privandolo della pelle e di tutte le spine. Con un coltello ben affilato tagliamolo a tartare e mettiamolo a marinare in una ciotola con del sale e il succo di un’arancia e l’olio per almeno 30 minuti. A me piace usare l’olio extra vergine leccino per il suo profumo di verdura fresca e frutta secca, usato a crudo penso che esalti le proprietà della carne delicata del pesce. Ho usato il sale rosa perché ha un sapore più rotondo ed è meno aggressivo.

Su un tagliere, con il trinciante sminuzziamo  la salvia e il rosmarino più finemente possibile ed aggiungiamone la metà alla marinatura del pesce.

In un tegame facciamo brasare la cipolla con qualche cucchiaio d’acqua e un filo di olio evo. Quando sarà morbida e bionda, aggiungiamo l’altra metà delle nostre erbe sminuzzate senza farle cuocere ma solamente scaldandole un pochino. Spegniamo subito.

Cuociamo le tagliatelle e scoliamole molto al dente tenendo da parte una tazza di acqua di cottura. Finiamo la cottura nel tegame con la cipolla e le erbe aggiungendo l’acqua di cottura.  A fuoco spento, uniamo alla pasta  il dentice scolato dalla marinatura. Un filo d’olio a crudo e buon appetito!!!

Questa ricetta partecipa al progetto editoriale ExtraRicette e specificatamente al volume ExtraPasta http://editore.cinquesensi.it/libro.php?id=328

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