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Sei ristoranti a Roma per tutti i gusti per affrontare al meglio la calura estiva
Dove vi piace cenare?
Roma offre veramente tanta scelta ma ci sono dei posti che meritano uno sguardo più attento perchè magari hanno qualcosa in più.
Vi piace andare al centro? Oppure un po’ più in periferia lontani dal caos? Qualcosa di più cittadino o gradite un posto immerso nel verde? Anzi forse preferite fare due passi in più e arrivare a Fiumicino! Andiamo a scoprire insieme e vediamo cosa vi intriga di più.
1. Primo Osteria
Il giovane cuoco Pietro Adragna si è trasferito a Ponte Milvio dove ha creato il nuovo Primo Osteria, un locale trendy e ha inaugurato il nuovo corso della sua osteria di cucina romana, e non solo. Il menu parla di tecniche di cottura, marinature, sapori artigianali ma c’è anche una formula più easy per soste brevi al bancone.
Un nuovo corso del fare ristorazione frizzante e attuale con una brigata tutta giovane e piena di entusiasmo che muove con naturalezza più di 70 coperti. Un ambiente casual e informale in cui si distinguono nettamente i colori del bianco, del grigio e del verde, un luogo che è un inno allo stare insieme anche in tempi dove si vive a distanza, tutto questo ovviamente in piena sicurezza..
Cosa si mangia da Primo Osteria?
Aprendo il menu di Primo Osteria si percepisce una chiarezza d’intenti espressa proprio dall’ordine mentale e dal rigore con cui vengono esposti i piatti. Tra le varie proposte spicca quasi un classico ma con un vestito nuovo, l’ Uovo croccante in pochè, parmigiano e tartufo. Tra Tempura e i Crudi sia di carne che di pesce, troviamo le Marinature, come nel caso di Sgombro, Carpaccio di salmone e Carpaccio di carne salada con le sue salse, oppure le Cotture a bassa temperatura come il Filetto di agnello alla Wellington. Tra la Pasta fresca e la Pasta secca troviamo gli immancabili romani come “Sua maestà” la Carbonara, Gli altri carboidrati si ritrovano alla voce Riso in Dolcezza Nota di merito per la preparazione dei lievitati di propria produzione che accompagnano il pasto: a tavola arriva ancora calda una pagnotta ai cereali, più fette di un filone e nel cestino del pane anche crackers home-made.
La carta dei vini conta circa 60 etichette e la divisione non è per tipologia ma asseconda la provenienza geografica dei vitigni e i nomi dei produttori.
Inoltre, se non ci fosse l’unanimità al momento dell’ordine, Primo Osteria offre ai suoi commensali la possibilità di provare menu degustazione diversi anche in uno stesso tavolo: 3 portate (30€), 4 portate (45€), 7 portate (60€).
Osteria Primo
Via Castelnuovo di Porto 4
Tel. 339.7577548 – 06/95582995
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena
Chiuso il lunedì
2. Cotto
Qui siamo proprio in centro, Quartiere Repubblica, a due passi dal Teatro dell’Opera. Se vi trovate da queste parti e cercate un buon posto, ecco Cotto un ristorante che fonde tradizione e innovazione. Servizio attento e curato, un bel dehors tranquillo in uno splendido palazzo d’epoca. E’ un oasi di silenzio e relax che si mantiene nascosto e riservato. Interessante l’offerta della colazione americana che ci potrebbe divertire e consentire poi di fare solo un light lunch e delle lunghe passeggiate in centro.
Cosa si mangia da Cotto?
Il menù di Cotto offre un’ampia scelta e riesce a soddisfare ogni esigenza, dalle serate romantiche, cene di lavoro o gruppi di amici. Adattissimo anche per l’aperitivo e la carta offre cocktails classici e signature molto validi. In accompagnamento cicchetti studiati dalla cucina per divertire e stuzzicare l’appetito.
Lo chef di origine messinese non fa mancare il tocco siciliano nei suoi ricchi e colorati piatti. Un’opulenza sobria e gioiosa che troviamo ad esempio nel Polpo rosticciato con Pachino alla brace, Ceci e Zenzero marinato, ma non mancano le dediche a Roma con il suo Tris di Supplì Romani (Amatriciana, Carbonara, Cacio e Pepe) o i Ravioli ripieni di Coda alla Vaccinara con Cacao amaro. Tra i secondi potreste pentirvi se non sceglieste il Baccalà in due cotture con spuma di Mango, Pomodori secchi e fior di cappero. Per quanto riguarda i dolci a noi è piaciuto moltissimo il Profiterol al Pistacchio. Non manca una ricca lista di pizze con un impasto leggero a lunga lievitazione e oltre alle classiche abbiamo apprezzato molto la Pizza Bufalina con alici e datterini .
RISTORANTE COTTO
Via Torino, 124 – 00184 Roma
Tel: +39 06 8351 1947
E-mail: info@cottoroma.it
3. Luce Experience
Luce torna ad illuminare il Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Una rinnovata offerta ristorativa in un bellissimo spazio all’aperto: tutto questo, e molto altro, è Luce Experience, il format ristorativo ispirato alla natura e alla convivialità country chic.
Nuovi allestimenti nel bellissimo spazio all’aperto, giochi di luce, installazioni artistiche e una rinnovata proposta food&beverage ideata da Iolanda Ambrosini, imprenditrice e titolare della Ambrosini Banqueting, da sempre un riferimento della banquettistica per matrimoni, eventi privati, cerimonie e meeting, ha voluto e ideato Luce, dando vita al suo progetto all’interno di Villa dei Cesari, dimora storia di antichissima costruzione prossima alle Catacombe di San Callisto.
Cosa si mangia da Luce Experience?
In realtà si beve anche molto bene! Infatti, una delle possibilità più gradite di questa location è quella di poter prendere un aperitivo mollemente adagiati sui cuscini del parco tra il canto dei grilli e il piacevole Ponentino romano. I drink sono bellissimi e curati, preparati con i migliori spirits da bartender supervisionati dal bar manager Marco Rimedio.
“Come recita il titolo “Rinascendo dalle origini” l’idea del nuovo menù di Luce nasce dalla voglia di ritornare alla normalità attraverso ciò che questo lungo periodo di chiusure ci ha fatto riscoprire, ovvero le nostre origini, concetto che negli ultimi anni con l’avvento della modernità avevamo un po’ perso, vuoi per i ritmi sempre più frenetici, vuoi per la mancanza di valori, che ci ha portato a perdere di vista il concetto di casa e famiglia.
È proprio da lì che secondo noi è giusto partire, da noi stessi e da ciò che ci ha formati, un po’ come le fenici rinascono dalle proprie ceneri, anche noi sia dal punto di vista umano che professionale, vogliamo fare in modo, ripartendo da zero, di risorgere insieme alle persone che verranno a trovarci”.
Spazio quindi a fritti, tacos e tartare in apertura, per giungere a primi come lo Spaghettone Mancini ai 3 pomodori o la versione con le vongole, e scoprire la piacevole versatilità dei secondi a base di carne, pesce e vegetali.
4. Fil Restaurant
“Stupire, sedurre, divertire il palato con piatti genuini realizzati con materie prime fresche e di stagione ma rinnovati ad arte con qualche abbinamento inusuale o un ingrediente inaspettato. Questa è la cucina che preferisco proporre ai miei clienti perché non annoia me e neppure loro.”
Così esordisce lo chef Filippo Paoloni, patron e ideatore di questo ristorante insieme alla sua dolce moglie russa Tatiana Nemykh.
Per andare da Fil Restaurant, dobbiamo uscire dal solito giro e spostarci verso Roma est, vicino all’Università di Tor Sapienza. Raggiungerlo è comodo e si trova parcheggio.
La cucina rispecchia la vita dello chef, ricca e avventurosa, che lo hanno portato in giro per il mondo. Partito da Roma da giovane chef per approdare a soli 23 anni ad Abu Dhabi. Due anni dopo lo spostano di nuovo a dirigere e avviare il ristorante italiano di Dubai. Sarà la volta poi di New York dove diversi proprietari di ristoranti importanti di Manhattan, tra cui il noto Scarlatti , gli chiedono di lavorare e Filippo mette in fila un successo dietro l’altro seducendo i palati di personaggi famosi come Dustin Hoffman, Sylvester Stallone e Eva Herzigova.
Si guadagna due stelle del New York Times e una stella del New York Observer.
Filippo Paoloni non ha trascurato neanche l’Asia! Viene infatti chiamato per due interessanti consulenze a Singapore e in Malesia. Torna a Manhattan e gli viene proposto di trasformare un negozio di antiquariato in un ristorante originale. Nasce così ‘Il Buco’, tra mobili di valore, lampade e quadri vengono serviti sfizi preparati con materie prime eccezionali che arrivano fresche dall’Umbria. La fila si snoda sul marciapiede per due isolati!
Sarà poi la volta di Mosca dove riceve la proposta di guidare un nuovo ristorante molto importante ed elegante. Rientra in Italia nel 2012 e apre finalmente il suo locale, il Fil Restaurant.
Cosa si mangia da Fil Restaurant?
E’ difficile trovare sempre le stesse cose da Fil perché le stagioni cambiano e i prodotti freschi sono sempre presenti sul bancone dello chef. Siate pur certi che ogni piatto sarà cotto alla perfezione, bello e colorato con equilibri concreti. Anche una semplice insalata non avrà mai nulla di banale e scontato.
Il menù si apre con “Antipastiamo” dove troverete una varietà di pesce fresco compreso il crudo e una ricca ceviche. Se sarete fortunati potrete trovare anche qualche rara prelibatezza come le Orziadas fritte (anemoni). Tra i primi, meritano di essere degustati i risotti e i Bon-bon di mare con datterini gialli e maggiorana. Ottime tutte le paste romane.
Oltre a vari piatti di carne come il Carré di agnello in crosta di pistacchio, il pesce è il protagonista e varia in base al pescato.
Fil Restaurant
Via Raffaele Costi, 11 00155 Roma
Tel. 06 2260877 – 339 1548556
5. Nativo Champagne Food & Drink
Desiderate una piccola fuga dalla città per godere di un’oasi verde e riservata? Questo è il luogo che fa per voi!
Si trova alle porte di Fiumicino, vicino a Villa Guglielmi e nasce dal sogno di una donna imprenditrice, Catia D’Appollonio. Come tutti i sogni che si avverno, Nativo è un posto magico dove rilassarsi e poter esprimere un desiderio.,sorprende tutti fin dal primo istante, dalla colazione servita al bar, alla proposta pranzo, passando per l’aperitivo fino alla cena. Un luogo esclusivo, dal gusto raffinato e accogliente, rinfrescato dalla brezza marina.
È situato all’interno del Club esclusivo “Thuja” nel quale sono presenti tre campi da padel, un campo da beach tennis ed una piscina semi olimpionica. L’offerta di Nativo spazia tra la terrazza dedicata agli aperitivi dalla quale si domina il parco e la piscine, e il ristorante aperto a pranzo e cena.
Cosa si mangia da Nativo?
La cucina è capitanata dallo chef Andrea Conti, originario di La Spezia, ha iniziato ad avvicinarsi al mondo della ristorazione già in età adolescenziale. Si diploma e sceglie gli studi in letteratura moderna, ma devia il suo percorso rispondendo alla chiamata di un amico, Marcello Cargioli, e lo segue appena ventiquattrenne nel ristorante del “Grand Hotel Principe di Piemonte”, a Viareggio. Da quel momento Andrea arricchisce il suo bagaglio di esperienze in tutta Italia, passando dalla “Locanda di Bacco”, a Sarzana, “La Posta” ad Aulla, “Stella del Magra” a Bocca di Magra, il ristorante stellato “Pescarino“, fino ad approdare ai castelli romani dove apre “Il ristorantino dei folli” e successivamente a Roma “I fagottari folli”.
Oggi è alla guida della brigata di questa nuova apertura, Nativo.
L’idea di cucina dello chef è pulita, immediata, autentica che abbina “prodotti nativi e sapori innovativi”, mantenendo sempre il giusto equilibrio delle materie prime.
Ogni piatto di Nativo Champagne Food & Drink rappresenta una tappa fondamentale del percorso di crescita umano e professionale di Andrea, che descrive la sua “una cucina del folle, che come un quadro di Picasso presenta elementi discordanti tra loro per poi tornare all’armonia del tutto”.
Fedele al principio dello ‘slow food’, Conti sa rispettare le materie prime e appassiona la sua proposta per l’autenticità e l’intensità dei sapori. Il menu prevede diversi percorsi di degustazione.
Si può iniziare con i “Crudi”, composto da carpacci, tartare, crostacei e ostriche. La “Terra” per assaporare specialità come la Battuta di fassona piemontese, l’Uovo a 64 gradi con tartufo nero estivo, flan di verdure con fonduta di gorgonzola, Tonno del Chianti su giardiniera, e infine la Burrata affumicata. Il “Mare” con Prosciutto di salmone, citronette, aceto balsamico e spuma di robiola. Da segnalare in questo percorso la Ventresca di tonno con clorofilla di sedano, pomodorini confit e vin cotto di pesce o la Spatola in tempura con composta al bergamotto, maionese d’ostrica e fondente di cipolla.
Oltre ai percorsi degustativi è possibile scegliere anche primi e secondi piatti tra carne e pesce.
“Lo gnocchetto” con bisque di gambero, spuma di ficu e pesto leggero, fichi secchi e mandorle o “La carbonara”, con uovo 64 gradi e guanciale di apulo calabrese. Ultimo ma non ultimo “Lo Spaghetto”, il Valentino ’Pastificio Felicetti’ con vongole veraci, che promette di stupire per la sua preparazione che ne conferisce un sapore autentico, intenso, sublime nel suo “folle equilibrio”.
Tra i secondi piatti “Il maiale” la Pancia di maiale allevato allo stato brado, servito nel suo fondo su ristretto di birra e agrumi salati, “Il Salmone” tostato con patate al burro echire della normandia e composta di arancia, fino ad arrivare al “Filetto di fassona” piemontese ‘la granda’ con gelato al gorgonzola, cioccolato bianco e olive.
A completare l’offerta un’eccellente cantina con una selezione dei migliori champagne, vini nazionali ed internazionali e una drink list con un elenco di rivisitazioni dei grandi cocktail classici in chiave originale.
Nativo Champagne Food & Drink
Via di Villa Guglielmi, 33, 00054 Fiumicino RM.
Tel. 0679782709
Email info@nativocfd.it
6 . Rever
Continuiamo a parlare di sogni, sì perché Rever in francesce vuol dire appunto sognare. Matteo Insegno e Fabio Sardella, amici con la comune passione per la cucina, Hanno dato vita nei pressi di Piazza Cavour, ad uno spazio unico nel suo genere. hanno trasformato in realtà la voglia di realizzare un luogo originale che ruota intorno alla cucina ma che riesce con la sua anima polivalente a divenire uno spazio originale dedicato (anche) all’arte. Una sfida che li ha subito posti dinanzi alle tante difficoltà legate all’emergenza sanitaria, prove affrontate con determinazione e creatività, donando una fondamentale continuità lavorativa al locale. Una idea ristorativa che si poggia su un menu basato su prodotti di altissima qualità, impostato valorizzando la cucina tradizionale attraverso tecniche e lavorazioni assolutamente innovative, con molte materie prime a km zero. E zero è anche il valore relativo allo spreco delle loro creazioni, studiate per ottimizzare al meglio ogni singolo ingrediente.
L’obiettivo è quello di creare un’esperienza multisensoriale attraverso sapori, profumi, consistenze e azioni.
Cosa si mangia da Rever?
Da Rever si sogna! I piatti vengono finiti al tavolo con un po’ di magia e qualche tocco di colore. Succede con Camouflage, Baby Verdure in diverse consistenze, Funghi Pioppini, chips di Platano, gel di Mais, estratto freddo di Verza Rossa che cambia colore dal blu al rosa quando si lasciano cadere le gocce di limone contenute nell’ampollina.
Ogni piatto di Rever rappresenta una tappa fondamentale del percorso di crescita umano e professionale dei due ragazzi, una “cucina del racconto” che appassiona per l’autenticità delle creazioni e per l’intensità dei sapori. Aperto tutti i giorni dalle 12 alle 24, il locale offre una serie di soluzioni estremamente interessanti: si parte con l’agile Carta dalla quale poter scegliere piatti come
Rosso su Rosso (Tonnarelli mantecati con succo di Barbabietola e Menta, fonduta fredda di Gorgonzola, polvere di Rapa Rossa e Ricotta Infornata Affumicata) e Zona Gialla (Baccalà in umido su crema di Pachino Giallo, Melanzana arrosto e riduzione di Cacciatora) per giungere ai 3 diversi percorsi di degustazione, Rever, Carne e Pesce. A completare l’offerta la Drink List con un elenco di rivisitazioni dei grandi classici in chiave personale e l’idea gastronomica dei Cornetti Salati, una proposta estremamente apprezzata nel periodo di lockdown: la classica preparazione solitamente protagonista della colazione è qui interpretata da Fabio con farciture che partono dalla tradizione romana per giungere ad abbinamenti originali.
Rever Ristorante
Via Pietro Cavallini 5 – 00193 Roma
Tel. 375 670 4956
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena