Risotto allo zafferano

Adoro i piaceri semplici. Sono l’ultimo rifugio delle persone complicate.
(Oscar Wilde)
Sono complicata? Non lo so, ma adoro questo risotto, forse complicato nella sua semplicità.
Per fare un buon risotto servono solo tre passaggi: la tostatura, la cottura con un buon brodo e la mantecatura (dallo spagnolo manteca – burro). Tutto qui.
Per questo risotto ho usato la spezia più preziosa del mondo, già conosciuta nell’antichità. Sono gli stigmi di un fiore, il Crocus sativus, probabilmente discendente da un fiore di Creta. Si legge dello zafferano per la prima volta in un trattato botanico assiro del VII secolo a.c.
Beh! Mi emoziona avere tra le dita questi stigmi così leggiadri e profumati che hanno accompagnato la storia dell’uomo per così tanto tempo! Questi in particolare sono un caro ragalo della mia amica Vittoria Tassoni che li coltiva per se e la sua famiglia a Tarquinia.
Il modo migliore per usare lo zafferano è usare gli stigmi, non le polveri. Deve essere reidratato per almeno un’ora (meglio due) in brodo tiepido o latte, sono meglio dell’acqua perché la parte grassa aiuta sprigionare meglio i profumi.

risotto-zafferano
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 360 griso Carnaroli
  • 1 lbrodo di manzo
  • zafferano in pistilli
  • parmigiano Reggiano DOP
  • 50 gburro
  • q.b.sale

Strumenti

  • Tazzina da caffè
  • Tegame
  • Cucchiaio di legno
  • Mestolo

Preparazione

  1. Lasciare in infusione lo zafferano in una tazzina con un po’ di brodo tiepido per almeno un’ora, meglio se due.

  2. risotto-tostatura

    Tostare il riso in un tegame per circa 3 minuti finché i chicchi non scotteranno e saranno traslucidi. Questa operazione è fondamentale per avere un risotto cremoso e con i chicchi separati.

  3. Quando il riso sarà tostato, versare qualche mestolo di brodo bollente. Il riso non deve mai subire shock termici.

  4. risotto-fiori

    Portare a cottura il riso mantenendolo sempre umido. Quindi a fiamma spenta, versare lo zafferano e mescolare. Aggiustare di sale. Unire il burro e mantecare versando poco a poco anche il parmigiano.

  5. risotto-masottina

Vino in accomagnamento

Adoro le bollicine! In Italia ne produciamo moltissime di ottima qualità. Bisogna ricordarsi, però, che il Prosecco DOC si produce solo nell’area disegnata nel Disciplinare, più precisamente nei territori ricadenti in 4 province del Friuli Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine) e in 5 province del Veneto (Belluno, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza). Quindi non tutti gli spumanti sono Prosecchi.

“Prosecchino” non si può sentire! Se entrando in un ristorante vi offrono delle bollicine, cercate di sapere cosa state bevendo.

Per questo risotto impreziosito dallo zafferano, ho scelto del Prosecco della cantina Masottina, di Conegliano Valdobbiadene. Rive di Ogliano 2019 R.D.O. prende il nome dal vigneto dove vengono raccolte le uve di glera, beneficiano di un’esposizione particolare grazie ad una pendenza molto ripida.

Il paesaggio collinare  reso unico dall’interazione tra natura e uomo, è Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Ogni volta che si apre una bottiglia di R.D.O. torna alla mente la dolcezza di un territorio davvero unico e affascinante. Un calice raffinato, dal colore giallo paglierino e perlage finissimo. I profumi sono complessi tra gli agrumi, frutta bianca e note rinfrescanti. Al palato è fresco e persistente ed equilibrato, ha abbracciato piacevolmente i sentori del risotto con lo zafferano.

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