Con figlioli e genitori al seguito, ho approfittato della ghiotta occasione visto che il prezzo era eccezionalmente basso confrontato a quanto abitualmente si spende per eventi del genere con personaggi di questo calibro…. perdonate il discorso prosaico ma realista. E come mi aspettavo Marcello ha preparato dei capolavori.
Partendo dai profumi, dai colori e dai sapori della sua terra questo grandissimo chef li interpreta usando antiche ricette e tecniche all’avanguardia. I risultati sono spettacolari un vero percorso sensoriale fatto di contrasti cromatici, di temperature e di consistenze diverse.
Il primo piatto è stata una mezza sfera di arancina al pecorino e prosciutto non panata, una delle più vecchie ricette di Palermo. Infatti sembra che le arancine (al femminile nella Sicilia occidentale e arancini in quella orientale) fossero state portate dagli arabi e la panatura è subentrata solo in un secondo momento, con la corte di Federico II per facilitarne il trasporto durante i viaggi o la caccia. Quindi quella di Marcello anziché fritta, è stata ricoperta con una glassa di pecorino e aveva la nota croccante del pistacchio di Bronte! Infine una salsa di marmellata di arancia in agrodolce andava a chiudere il classico abbinamento che normalmente si ha tra pecorino e marmellata.
Il secondo piatto è stata una sontuosa zuppa di vialone con centrifuga di spinaci appena colti e verdissimi perché la clorofilla è stata bloccata con il ghiaccio a fine cottura. Il profumo intenso era dato da porcini cotti sottovuoto a bassa temperatura e per il tocco di croccantezza sopra alla zuppa c’era dello speck scottato.
Il terzo piatto era composto da un hamburger di baccalà prima fritto e poi cotto al vapore di finocchietto selvatico, quindi una doppia cottura: la prima per dargli consistenza, la seconda per la fragranza. Sempre con il finocchietto selvatico è stata preparata una vellutata dove è stato adagiato il baccalà accompagnandolo con delle striscioline di patate, un pomodorino confit, del finocchio marinato al limone e riso venere…una poesia! Il concetto di questo piatto è il contrasto caldo freddo e crudo e cotto di alcuni degli elementi presenti.
Il dolce era costituito da un variegato al cioccolato ai due tipi di latte, su salsa di agrumi, con arancia candita e riso integrale cotto al vapore di vaniglia! Un equilibrio per palati raffinati, infatti se una mousse così concentrata eccedesse nel sapore, si rischierebbe di sdegnare e infastidire il commensale…. invece era stupendamente perfetta!!!
Marcello Valentino ha confermato la sua indiscussa classe e l’uso sapiente di eccellenti materie prime che riesce a valorizzare facendo sprigionare il meglio da ogni componente dei suoi capolavori.
A fine serata i comici Pero e Christian hanno allietato la serata con il loro spettacolo ma a dire il vero eravamo tutti un po’ infreddoliti…. Si perché la temperatura dell’enoteca è ottima per la conservazione del vino un po’ meno per i commensali![banner corners=”rc:0″]