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Il piacere e la memoria
La nostra memoria imprime nella mente dei momenti di piacere associandoli a profumi, suoni, sapori e colori. Quante volte pensiamo ad una persona quando sentiamo una canzone? Oppure un profumo lo associamo ad un’esperienza gradevole? O anche il sapore di un piatto che ci può ricordare una persona cara.
Il circuito cerebrale del piacere è composto da un gruppo di regioni nelle quali si registrano i livelli più alti di dopamina. La memoria registra che ad un’azione corrisponde una ricompensa piacevole e da qui nascono i ricordi e si cerca di ritrovare quella sensazione ripetendo la stessa esperienza. In questo processo vengono coinvolti tutti i sensi.
Il sogno di Anton Börner
Anton Börner , padre di quattro figli, industriale tedesco innamorato dell’Italia, crea dal nulla una cantina all’avanguardia alla porte di Roma, tra le dolci colline di Velletri. Profondo conoscitore della cultura classica, nomina i suoi vini ispirandosi alle divinità romane e ai loro miti. Vini perfetti, dei reali nettari indimenticabili destinati ad essere apprezzati anche nelle tavole più blasonate.
Con la sua Ômina Romana, Anton Börner è arrivato nella magnifica cornice dei Giardini del Vescovo di Ravello per incidere nella nostra mente un’esperienza che ha coinvolto tutti i sensi. Anton ha ideato un format che ha unito il Vino alla Musica in due serate estive, la prima dedicata alla musica lirica e la seconda al jazz. L’idea ha dato origine ad un fondersi di sensazioni piacevoli generate da molteplici stimoli esterni che hanno coinvolto tutti i sensi. Una serata stupenda, perfino la luna splendente in un cielo stellato, la temperatura gradevole, suoni avvolgenti e limpidi, i nettari di Ômina Romana si sono succeduti nei nostri calici tra un canto e l’altro per essere degustati in un contesto unico e magico.
Omina Romana & Jazz
La serata del 30 agosto, Vino & Jazz, ha visto protagonisti sul palco “The Alliance Jazz Combo” della Marina Militare Americana Nato in Europa. Una musica istintiva, intellettuale, geniale, colta, camaleontica, metropolitana, attraente, coinvolgente ha invaso l’aria fresca dei giardini mentre degustavamo i sei vini proposti in questo evento. E’ stato un crescendo di sensazioni accompagnati da una perfomance musicale, traghettati dalla voce narrante di Salvatore Esposito che con brio ha introdotto ogni singolo brano tra i quali “On the Sunny Side of the Street”, “Volare”, “Afro Blue”, “Isn’t She Lovely” e in conclusione un finale con il bis sulle note di “The Ocean, Funky Respect” e “Torna a Surriento” .
I vini Ars Magna
Ha aperto il concerto Hermes Diactoros II, messaggero degli dei che ci ha preannunciato un piacevole percorso gustativo in crescendo. Un blend di uvaggi dalla trama olfattiva complessa e da una persistenza salina e fresca. Abbiamo proseguito con le referenze Ars Magna, la linea di punta della cantina ed il primo in degustazione è stato lo Chardonnay, di un bel giallo dorato e dall’ottimo equilibrio. Il Viognier è uno dei miei vitigni preferiti e in questo calice gli rende particolarmente onore: avvolgente, vellutato e memorabile.
Che dire poi del superbo Merlot! Un rosso rubino impenetrabile ma un calice che sprigiona profumi seducenti e un sorso piacevolissimo e lungo come un bacio di Dioniso. Il Caberner Franc ha espresso i suoi profumi di frutta e di spezie dolci con un palato vellutato e morbido. Abbiamo concluso la degustazione con una dea, Ceres Anesidora, divinità dell’abbondanza, della fertilità come regala molto questo calice di un rubino vivace e dai profumi complessi e ampi, l’eleganza dei tannini permane piacevolmente in maniera potente e decisa.
Il regalo
In un anno così particolare, saranno pochi i ricordi piacevoli che riusciremo a conservare. Sicuramente quelli che ci hanno riservato Anton e sua figlia Katharina Börner, saranno tra questi. Quando sorseggeremo un calice di un vino Ômina Romana, la nostra mente correrà a queste esperienze ritrovandone il piacere racchiuso nel sorso divino.
