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Papa Giulio II commissionò agli inizi del ‘500 al Bramante la realizzazione di questa via che prende nome proprio da questo pontefice. E’ lunga circa un chilometro e costeggia la sponda destra di Lungotevere dei Sangallo. Con il tempo è diventata una delle vie più belle e signorili di Roma, complici sia le eleganti residenze, le bellissime chiese ed i negozi d’antiquariato.
Poco prima di sbucare sul Lungotevere dei Tebaldi, sulla destra troviamo quattro enormi vetrate del Giulia Restaurant nato dalla passione e dall’esperienza dell’imprenditore Carlo Maddalena, da sempre attivo e presente nella scena della Capitale, tramite la gestione di locali attenti alla mixology e al comparto enogastronomico di qualità.
Il locale è raffinato, si sviluppa su due livelli per un totale di 45 coperti. L’arredamento è stato curato personalmente da Carlo Maddalena, prevalgono piacevoli richiami vintage ad un’architettura industriale, spezzata da mobili in legno ed eleganti elementi di design.


In cucina c’è lo chef Pierluigi Gallo, classe ’83 di origini abbruzzesi e campane, adottato da anni a Roma, che vanta un curriculum di tutto rispetto con un vissuto alla corte del Tre Stelle Michelin Niko Romito del Casadonna Reale di Castel di Sangro. Trasferito a Roma, lavora presso il Ristorante “All’Oro” con lo chef Riccardo di Giacinto. Un’esperienza inedita, che lo avvicina ai sapori romani della tradizione, proiettandolo verso nuovi traguardi professionali: fino alle cucine de “Il Pagliaccio” di Anthony Genovese (2 Stelle Michelin). Si alternano poi due esperienze di passaggio, tra Roma e Tivoli: “Gli Ulivi” (Quartiere Parioli) e il “Greg Ristorante” nel tentativo coraggioso di assecondare individualmente il proprio estro creativo.


Amo la sua cucina, un mix di tradizione, tecnica e fantasia. La scelta delle materie prime è accurata, quasi maniacale, dall’olio al pane, le verdure, la carne e il pesce: tutto selezionato con passione e conoscenza. Pierluigi è molto attento allo spreco, rispetta i prodotti esaltandoli in proposte gastronomiche gustose e belle ed è per questo che apprezzo molto il suo modo di fare. Un piatto che mi fa impazzire (e lui lo sa) sono gli gnocchi ripieni di spuntature con puntarelle fritte e salsa di alici, ma anche “Senza” spaghetti alle vongole, l’asino ragusano con erbe di e campo e brodo affumicato, il bollito croccante con verza marinata e arrostita.


Da bambino cosa sognavi di diventare?
- Ho sempre amato tanto gli animali e sarei voluto diventare un veterinario.
Qual è il senso più importante?
- Il gusto che domande
Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
- La mortadella: gouriosa, morbida e avvolgente
Qual è il tuo cibo consolatorio?
- Niente mi appaga di più dei dolci
All’inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
- Pasta al pomodoro!
Se volessi conquistare una donna con un piatto, cosa le prepareresti?
- Un dolce al cioccolato
Qual è un piatto che ti ricorda la tua infanzia?
- Ravioli di patate ripieni di ricotta e salame di mia nonna
Come descriveresti la tua cucina?
- Una cucina radicata nella tradizione, fatta di ricordi di infanzia con tecniche ed innovazione


